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Vita con il cane: i comandi e l’obbedienza

Qualche tempo fa, commentando una nostra scheda a tema la superdominanza degli umani sui cani, una persona ha protestato scrvendo che è il momento di smetterla di occuparsi di dominanza e sottomissione e ci si deve concentrare sulla relazione con il cane.

Abbiamo risposto che sarebbe bellissimo ma purtroppo non ci sono le condizioni perchè sono ancora troppi quelli che, sia dal lato dei professionisti cinofili sia da quello dei proprietari, mantiene la visione della dominanza e della sottomissione e usa i metodi ad essa associata, nonostante sia ampiamente confutata dalle ricerche scientifiche sui cani.

Diffondere una cultura cinofila centrata sul rispetto e il benessere dei cani è quindi ancora importante.

Una relazione cambiata, il cane è un membro della famiglia

Dell’argomento si occupa un recente articolo sul sito del National Institute for Canine Ethics.

Una relazione cambiata

Fino a tempi relativamente recenti i cani erano considerati solo in termini di servizio all’umano e il loro valore era commensurato alla loro utilità.

Nel tempo le cose sono cambiate e i cani ora sono diffusamente considerati parte della famiglia, membri a tutti gli effetti del nucleo umano in cu entrano, importanti in quanto tali e non perchè utili, e c’è anche una maggiore comprensione di chi sono i cani, delle loro capacità cognitive, della loro vita emotiva e delle loro esigenze emotive.

Un nuovo modo di vedere e vivere il cane porta ad un nuovo modo di relazionarsi e di gestire la creatura. Sarà quindi anche il momento di smettere di parlare e di agire in termini di obbedienza e di comandi? Questa è la domanda che pone il NICE. La risposta che da è sì, per i motivi indicati sotto.

Una questione di etica e di morale

I proprietari dei cani hanno la responsabilità morale di assicurare il benessere, sia fisico sia emotivo, delle loro creature e i metodi tradizionali basati sull’obbedienza, la dominanza e la punizione sono dannosi per il cane e il suo benessere.

Adottare metodi che danno la priorità al consenso e al rispetto è necessario perchè la relazione con il cane sia più sana ed etica.

E’ tanto importante che i cani possano essere e fare i cani

Lasciare che i cani facciano veramente i cani

Tante volte si sente proclamare ‘I cani sono cani e devono fare i cani‘, affermazione che di per se è più che condivisibile. In realtà è pericolosa perchè più spesso che no viene da chi ha convinzioni su chi sono e come si devono comportare i cani che non hanno nulla a che vedere con la reale natura e le reali esigenze dei cani (ce ne siamo occupati, tra gli altri, qui e qui).

Responsabilità dei proprietari è ‘Riconoscere e rispettare il diritto dei cani al loro comportamento naturale‘; ovviamente il vero comportamento naturale dei cani non quello che gli umani pensano sia il loro comportamento.

Cosa vuol dire?

Nella sostanza vuol dire trovare un equilibrio tra la capacità (straordinaria) di adattamento dei cani e le loro esigenze innate e i loro comportamenti naturali, tra cui annusare e scavare buche, che devono essere soddisfatti. Non poter usare il loro straordinario olfatto, ad esempio, è causa di frustrazione, ansia e altri problemi nei cani.

Riconoscere il diritto dei cani a queste esigenze e metterli in condizione di soddisfarle è necessario per che abbiano una migliore qualità di vita e contribuisce al loro essere più contenti e soddisfatti.

Emozioni e capacità cognitive

I cani hanno una una vita emotiva ricca e complessa, provano tante emozioni, tanti sentimenti e vivono tanti stati d’animo, è scientificamente provato. Ad esempio, conoscono gioia, tristezza, gelosia, preoccupazione, ansia, stress, anticipazione, paura, sentono e riconoscono lo stato d’animo in cui si trovano gli umani e si comportano di conseguenza.

Il modo in cui ci si relaziona con il cane in ogni aspetto della sua vita, compresa la formazione, deve tenere in considerazione i sentimenti e le emozioni dei cani e le esigenze ad essi associate.

I cani hanno una vita emotiva ricca e articolata

Le esigenze emotive dei cani

Il NICE spiega cosa vuol dire includere la comprensione delle emozioni dei cani nella gestione e nella relazione con i quadrupedi: significa modulare le proprie aspettative, aggiustarle ed adattarle all’individuo che si ha davanti e usare metodi educativi che rispettano il cane, la sua natura e la sua relazione con gli umani.

Non solo, vuol dire anche che invece di pretendere obbedienza assoluta ci si impegna per costruire una relazione basata sulla fiducia, la comprensione e la comunicazione che sono elementi essenziali perchè ci sia una vera relazione con il cane e necessari perchè la creatura possa imparare veramente e di un ambiente di vita sereno e sano. L’opposto degli effetti della forza e della violenza con cui si può ottenere inibizione e il non osare fare nulla per la paura delle punizioni.

Amare il proprio cane per chi è

Ogni cane è un individuo, unico con il suo carattere, la sua personalità, i suoi gusti, le sue preferenze, la sua predisposizione e la sua storia.

Dovere e responsabilità dei proprietari è amare e rispettare il cane per chi è, non pensare che se non si conferma alle proprie aspettative ha qualcosa che non va e che deve si debba intervenire perchè diventi come si pensa debba essere il cane.

Abbracciare l’individualità vuol dire riconoscere e incoraggiare i punti di forza e le qualità del proprio cane piuttosto che forzarlo a conformarsi ad un modello, spesso anche irrealistico, di cui la cieca e totale obbedienza è uno dei pilastri.

Accettare e apprezzare il cane per chi è è la base per sviluppare un legame forte e vivere in modo felice e sereno insieme.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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