Home Educazione Cinofila Il cane a casa da solo: il modo migliore per gestirlo

Il cane a casa da solo: il modo migliore per gestirlo

Abbiamo visto in passato che i cani non devono essere lasciati da soli a lungo perché la solitudine per loro è innaturale; devono però saper stare da soli serenamente perchè da un invito a cena fuori a un cinema, da un teatro a una visita medica, dalla palestra ad un appuntamento di lavoro, sono inumerevoli le occasioni in cui il cane deve rimanere a casa mentre i suoi umani escono.

Come gestire il momento della separazione perché sia il più indolore possibile è l’argomento di cui ci occupiamo oggi.

Ne ho parlato con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, preparatore di cani allerta diabete e autrice del best-seller Senti Chi Abbaia.

Ciao Sara, grazie del tempo che ci dedichi. Iniziamo subito con le domande

Una curiosità, spess(issim)o sembra che i cani sappiano che stiamo per uscire prima ancora che siamo pronti. E’ veramente così? Se sì, come fanno?

I nostri cani sanno leggere perfettamente i nostri movimenti, le routine e le abitudini che anticipano ciò che per loro è importante ed interessante, per cui sì, tra le tante cose i cani sanno anche che stiamo per uscire prima ancora che siamo pronti.

Ogni cane impara i segnali dei suoi proprietari e in generale sono tutti sono bravissimi a prevedere gli orari delle uscite, la vestizione che le anticipa, l’abbigliamento che si usa tipicamente per andare a spasso con loro, i giorni della settimana, sanno anche distinguere se sono feriali o festivi! Non solo, anche il telefono che squilla o il citofono che anticipa un accordo per uscire in compagnia, la televisione che si spegne, il prendere le chiavi della automobile o la ciotola dell’acqua sono segnali per loro, così come il nostro sguardo che si appoggia su di loro per capire se stanno dormendo o se è ora di uscire.

In poche parole, i segnali che inviamo, dai più chiari ed eclatanti ai più impercettibili, sono innumerevoli e i cani li colgono e interpretano tutti, e quindi sanno cosa succederà.

Essere lasciati da soli è sempre un po’ spiacevole per i cani, anche per quelli che sanno stare da soli serenamente?

Rimanere da soli è spiacevole più o meno per tutti però non si può generalizzare. Alcuni cani, ad esempio, che amano riposare da soli sfruttano l’uscita degli umani per fare profondi pisolini, quindi per loro il fatto di avere la casa tutta per se non è così terribile, altri invece si godono la calma per dedicarsi a sgranocchiare un osso meraviglioso. Ovviamente, conta molto quanto tempo rimangono soli, tempo che deve essere limitato e possibilmente non tutti i giorni.

Quello che è molto importante per il cane è sapere che i suoi umani tornano sempre.

E’ una impressione o è vero che i cani più avanzano con l’età, anche se sono abituati e capaci di gestire la separazione, più la sentono?

Nella mia esperienza, il cane anziano gode di più di lunghi sonni e visto che si stanca più velocemente preferisce non stare fuori molto a lungo per cui apprezza stare a casa, anche se magari da solo per un po’.

Quello che può accadere, però, è che con la vecchiaia aumentino le sensibilità, a rumori o a situazioni che creano ansia – ad esempio il vento che anticipa l’arrivo di un temporale o le luci che cambiano per il sopraggiungere della sera – per cui devono essere tutelati di più. Dall’altra parte, però, potrebbero perdere un pochino del loro fantastico udito per cui possono preoccuparsi meno di rumori come tuoni, botti o spari.

Quali elementi della separazione sono stressanti per i cani?

Ce ne sono diversi.

  • Se escludiamo le cause patologiche, un motivo importante di difficoltà è il non aver capito ed imparato che ad ogni uscita corrisponde un ritorno, anche se in tempi più o meno variabili.
  • Durante la solitudine potrebbero succedere cose che creano disagio al cane, ad esempio rumori improvvisi molto forti, un temporale, una finestra aperta che con il vento si chiude con violenza o fa sbattere le porte per cui oltre allo spavento la creatura potrebbe rimanere bloccata in un punto della casa.
  • C’è poi il problema importante della noia che prova il cane che rimane solo a lungo. E’ un fattore che deve essere considerato se alla lunga mostra disagio quando è lasciato solo e a quel punto è opportuno introdurre un dogsitter o diversivi per spezzare le giornate e renderle meno noiose.

Qual è il modo migliore di gestire il momento della separazione? Bisogna preparare il cane da prima? Bisogna uscire ignorandolo? Bisogna salutarlo nel momento in cui si esce?

Fin dal momento in cui arriva a casa si deve abituare il cane, cucciolo o adulto che sia, a rimanere da solo a casa, non si deve aspettare di averne necessità perché si può creare un problema.

Per abituare il cane a stare da solo bisogna procedere con gradualità: quando si è a casa si fa capire al cane che non si è sempre a sua disposizione. Faccio qualche esempio:

  • Una situazione che si può creare è quella delle pulizie: si fanno le pulizie in casa, si blocca per qualche minuto la creatura nella stanza dove c’è la sua cuccia mentre si entra e si esce, indaffarati e sereni, e poi si lascia anche al cane la possibilità di uscire dalla stanza. Per bloccare il cane si può usare un cancelletto oppure un impedimento provvisorio, tipo una sedia oppure lo stendino, evitando però di chiudere la porta così il cane può vedere cosa succede.
  • Si va in bagno e si chiude la porta (con il cane fuori).
  • In generale, si evita di rispondere a tutte le richieste di attenzione che il cane propone.

In questo modo si aspetterà che durante la giornata i suoi umani non sono sempre disponibili e questo lo aiuta ad imparare a gestire e a sopportare l’attesa.

Quando si può allungare il tempo della separazione?

Fatto questo passaggio, con calma si inizierà a lasciarlo solo; all’inizio solo qualche minuto, dicendo chiaramente che si sta uscendo, in modo calmo e tranquillo – è importante ricordare che i cani percepiscono le emozioni degli umani e se sentono anche un po’ di agitazione si preoccupano e pensano che stanno per vivere una esperienza negativa – e per rendere l’esperienza piacevole, almeno dieci minuti prima di uscire gli si da qualche gioco meraviglioso che non ha sempre a disposizione, meglio se di quelli che si riempiono di cibo, oppure un masticativo prelibato.

Una volta fuori dalla porta è importante allontanarsi subito, evitando di di stare dietro alla porta per ascoltare cosa sta facendo; anche se si è silenziosi se ne accorge e potrebbe farlo agitare ulteriormente.

Passati pochi minuti, si torna; si entra in casa in modo calmo e sereno, lo si saluta con tono tranquillo e se è molto agitato gli si da una carezza e si procede serenamente con le attività del rientro, in questo modo percepisce una normalità nell’esperienza appena fatta.

Poco per volta si aumenta il tempo in cui lo si lascia solo, da pochi minuti fino a un’ora. Si potrà lasciarlo a casa solo più a lungo quando sarà sereno sia quando si sta uscendo sia quando si rientra.

Hai accennato prima al ritono a casa, qual è il modo di migliore di gestire il rientro?

La calma è essenziale! Bisogna entrare, salutarlo tranquillamente e mantenere uno stato emotivo sereno in modo da fargli capire che non è successo nulla di straordinario; il rientro dei suoi umani è la normalità. Se ha difficoltà a calmarsi, lo si porta in un’altra stanza cercando di abbassare l’eccitazione, gli si parla con calma e lo si coinvolge in quello che si sta facendo e magari lo si porta fuori qualche minuto.

E se poco dopo essere usciti si deve tornare a casa perché si è dimenticato qualcosa? E’ un problema per il cane? Come si gestisce questa situazione?

Ovviamente si rischia di dargli false speranze; si deve cercare di evitare di farlo mentre lo si sta abituando a rimanere da solo. Nel momento in cui si è creata una routine serena, non è più un problema per cui se si deve rientrare lo si fa, lo si saluta nuovamente e si esce, evitando di scusarsi e di creare un’aspettativa di uscita.

Quali altre regole è importante seguire?

Ce ne sono diverse:

  • Particolarmente all’inizio è molto importante rispettare le routine della giornata; quindi non lasciare da solo il cane vicino all’ora della sua pappa, o quando normalmente esce o quando sta diventando buio.
  • E’ anche molto importante che prima di essere lasciato solo, il cane sia soddisfatto perchè ha fatto una bella uscita
  • Per il tempo in cui rimane da solo può essere utile lasciare a disposizione del cane qualche diversivo per potersi scaricare anche se in realtà è sempre rischioso lasciarsi non supervisionati con qualcosa da masticare o con cui giocare
  • Lasciare la musica classica accesa può aiutare il cane ad essere sereno
  • Bisogna invece fare attenzione alla televisione perchè i programmi cambiano, ci sono sbalzi di volume e non si può prevedere se saranno trasmessi rumori preoccupanti o fastidiosi che, se presenti, renderebbero l’esperienza spiacevole e non di aiuto come invece si vuole.

In conclusione

  • I cani hanno senso del tempo
  • Cruciale della gestione delle uscite è che il cane sappia, perchè la sua esperienza glielo ha insegnato, che i suoi umani tornano
  • Fin dal primo momento si deve insegnare ai cani a gestire serenamente la separazione
  • Il processo deve avvenire con gradualità: si inizia insegnando al cane che gli umani non sempre a sua disposizione (ad esempio andando in bagno e chiudendo la porta) cosa che lo porta ad imparare a gestire l’attesa; il secondo passaggio è uscire per pochi minuti e poi tornare, e sia in uscita sia in entrata è molto importante che non sia peso all’evento – si esce e si entra serenamente, si saluta e si da una carezza; pian piano lo si abitua a restare da solo da pochi minuti ad un’ora e nel momento in cui affronta serenamente sia l’uscita sia l’entrata si può allungare ulteriormente, sempre nei limiti, la durata della separazione. E’ importante che la separazione avvenga nel rispetto della sua routine, e quindi non riguardi il momento della pappa e delle uscite e che non sia prima dell’arrivo del buio.
  • L’uscita da casa deve essere gestita con calma e serenità, senza dare peso all’evento. Uscendo si saluta tranquillamente, rientrando si fa lo stesso. Nel caso al rientro il cane fosse agitato, lo si porta in un’altra stanza, lo si coinvolge nelle cose che si fanno o eventualmente lo si porta fuori per una breve passeggiata.
  • Cruciale è che i proprietari si comportino e trasmettano serenità sia nel momento dell’uscita sia del rientro
  • Il cane che rimane solo a casa deve essere stato precedentemente soddisfatto con una bella uscita, che lo ha impegnato e soddisfatto fisicamente e mentalmente.
  • Una decina di minuti prima dell’uscita si possono dare al cane giochi speciali o masticativi
  • Lasciare la musica accesa in casa (musica classica) può aiutare il cane a restare sereno; la televisione invece ha un potenziale di rischio per cui è meglio evitarla.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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