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Cose che ai cani non piacciono

Stamane stavo tornando a casa dalla farmacia, ero senza Oban e da lontano ho visto che in piazza c’era una cucciola di Terranova. I Terranova mi piacciono tantissimo e i cuccioli sono stupendi per cui senza ragionare mi sono diretta per conoscerla. Arrivata vicino mi sono piegata per salutarla, lei povera amore ha cercato di scappare e io dopo un primo momento di delusione mi sono detta, diamine non ho imparato proprio niente… 🙁

Ecco una cosa che non bisogna dare per scontato, che i cani apprezzino essere avvicinati, accarezzati, stretti.

Chi ama i cani, quando li incontra ne è attratto. Viene spontaneo avvicinarsi, accarezzarli e fare amicizia. Come regola generale invece è da evitare perchè se tanti cani amano le attenzioni degli umani, ce ne sono altrettanti per cui sono una pena.

Visto questo, c’è un accordo praticamente unanime (miracolo!) tra gli esperti cinofili che l’approccio corretto ai cani è rispettando il loro spazio personale, quindi non avvicinarsi troppo, non allungare le mani per toccarli e non abbracciarli. Chi non apprezza le attenzioni sarà grato/a per il rispetto ricevuto, chi le vuole comunque lo fa capire e le riceve.

Parlare di cosa piace o non piace ai cani è delicato visto che tutti i cani sono diversi. Posta l’individualità di ciascuno, ci sono comunque cose che ai Cani, intesi come specie, non apprezzano.

Eccone alcune (l’ordine della lista è casuale):

#. L’incertezza e l’imprevedibilità

I cani vivono anticipando le situazioni. Per loro è fonte di sicurezza. Alcuni esempi a grandi linee: si avvicinano e mi da fastidio, imparo che se ringhio si allontanano > ogni volta che provano ad avvicinarsi io ringhio così non lo fanno; salgo sul letto e mi coccolano = posso salire > quando ho voglia salgo sul letto perchè so che lo posso fare; vado al parco, incontro le amiche e so che con loro si fa quel giro in quel modo che mi va bene > sono sereno quando le incontro. Una vita in cui non ci sono regole, in cui non c’è prevedibilità per cui non riescono ad anticipare le situazioni è fonte di stress e malessere per i cani.

#. Il negativo

E’ scientificamente provato che i cani sfuggono il negativo – sgridare malamente, urlare, strattonare, colpire, tenere il guinzaglio stretto e tirato, abusare fisicamente e verbalmente – e rispondono favorevolmente al positivo – premi, elogi, comunicazione, dialogo, disponibilità, comprensione. Il rapporto dei cani con il negativo è uno dei numerosi motivi per cui l’uso dei metodi coercitivi è scientificamente sbagliato, oltre che eticamente e moralmente ripugnante.

#. Essere toccati/accarezzati sulla testa

Agli umani viene spontaneo accarezzare i cani sulla testa, anche quelli che non conoscono, ma non è una buona pratica. E’ come se una persona che incontra un’altra persona per la prima volta invece di darle la mano le accarezzasse la testa. E’ quantomeno inopportuno e invadente. Lo stesso è per i cani, per cui non va fatto. Con il proprio cane è diverso, dai proprietari i quadrupedi  accettano, e magari apprezzano anche, cose che se fatte da altri li disturba.

#. Essere avvicinati da dritto e di corsa

Questo riguarda sia gli altri cani sia gli umani. Il modo per avvicinarsi ai cani è lentamente e da una linea curva. Così facendo si segnala che non si hanno cattive intenzioni. L’approccio dritto e in corsa segnala pericolo per cui il cane si mette sulla difensiva.

#. Stare da soli

Direi che ai cani non piace stare da soli è riduttivo. Per i cani stare da soli è innaturale, da soli soffrono. Non si deve prendere il cane per poi lasciarlo solo in casa per ore e ore o peggio ancora, farlo vivere in condizioni di isolamento sociale. E’ maltrattamento.

#. La noia

I cani sono, come gli umani, fatti di corpo e di mente, e per stare bene hanno bisogno di una vita che stimoli adeguatamente entrambi. Ognuno secondo la sua predisposizione, i suoi gusti, la sua età e il suo stato di salute, ha bisogno di una vita ricca di adeguati stimoli. Da notare che questo vale anche per i cani anziani.

#. Il pulito

Qui bisogna distinguere. I cani sono puliti nel senso che non sporcano dove vivono – la pipì e la popò si fanno altrove. Da questo punto di vista amano il pulito. Quello che non amano è il pulito umano inteso come bagno e come profumi. Per loro i profumi sono le carcasse, le pipì, le produzioni degli altri animali, etc., quelle che per umani sono immonde schifezze.

#. Fissare

Fissare è un segnale ostile e chi lo invia viene gestito di conseguenza. Non si fissano i cani.

#. Le interazioni forzate

I cani non si piacciono tutti tra di loro, e ci sono cani super socievoli che amano la compagnia di gruppo e altri che sono invece selettivi. Una cosa che ai cani non piace – e se si pensa, non c’è differenza con gli umani – è essere forzati ad interazioni che non apprezzano. Dalla mancata comprensione dello stato d’animo del proprio cane e quindi dal forzarlo ad interazioni che lo disturbano possono nascere situazioni anche molto spiacevoli, la cui responsabilità non è del cane ma dell’umano che lo gestisce.

#. Uscite non adeguate

Le uscite per i cani per essere adeguate e belle devono avere alcune caratteristiche (ne abbiamo parlato qui). Forzare il ritmo, imporre posti che non piacciono, imporre compagnie che mettono a disagio, strattonare, non dedicare il giusto tempo all’esplorazione, etc. etc. etc. rendono le uscite non belle.

#. Guinzaglio stretto e teso

Chi apprezza uscire in uno stato di ansia, stress e tensione? Nessuno. Il guinzaglio stretto e teso trasmette questi stati d’animo negativi al cane e lo predispone a percepire il mondo in un contesto mentale negativo. Non solo, il guinzaglio stretto e teso impedisce al cane di camminare naturalmente e di usare il suo olfatto. In certe situazioni, l’abuso del guinzaglio da parte degli umani è tale che si può parlare  di deprivazione sensoriale nei confronti dei cani.

#. Non essere preparati alla vita

Con i cani si può fare praticamente tutto ma è fondamentale prepararli alle cose che si farà fare loro. Non si possono inserire di di punto in bianco in situazioni che non conoscono e non sanno come si affrontano. Un esempio dovrebbe chiarire il punto: un cane che non ha familiarità con le persone, non deve essere portato in un mercato (posto che per loro i mercati sono già fastidiosi) o in un locale per l’aperitivo e aspettarsi che lo affronti come se niente fosse.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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