Home Educazione Cinofila I cani devono essere rispettati. Cosa vuol dire.

I cani devono essere rispettati. Cosa vuol dire.

La mamma diceva che la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita, racconta struggente Forrest Gump.

Forse le mamme cane lo raccontano ai loro cucciolini nelle settimane che passano insieme dopo la nascita, quando li preparano alla vita con gli umani a cui sono destinati.

Perchè anche per i piccoli pelosi la vita è come una scatola di cioccolatini, potrebbero finire nelle mani di umani che li trattano male, addirittura malissimo, oppure avere vite belle in cui lo straordinario potenziale della relazione umano-canina si realizza.

Dei maltrattamenti abbiamo parlato (qui e qui) ed evitiamo di tornarci.

Ci occupiamo invece di cose belle, di cosa serve perchè la vita a 6 (8, 10, 12… ) zampe si sviluppi al suo meglio.

Il punto è che tanti vedono i cani come se fossero pupazzi e i pupazzi si prendono, si spostano, si portano, si mollano, si lasciano, si toccano, si stringono, si ignorano, si trascurano, e a loro va sempre bene.

Solo che i cani non sono pupazzi.

Sembra strano doverlo evidenziare eppure se anche razionalmente si sa che non lo sono, tantissimi di loro sono trattati come se lo fossero ed è un problema che va affrontato.

Il punto è che i cani vanno rispettati.

Cosa vuol dire rispettare i cani? La risposta è articolata.

Alla base di tutto c’è il riconoscimento e il rispetto della loro natura.

Qualcuno pensa di risolvere la questione dicendo che i cani devono essere e devono fare i cani. Chi lo dice però generalmente associa il cane a un fantomatico animale selvatico snaturato dagli umani con cui vive e il suo essere e fare il cane vuol dire che deve tornare alle origini selvagge. Solo che i pets non sono così selvaggi come qualcuno vuole far credere.

Sono umani allora? Eh no, sono straordinariamente vicini agli umani ma non sono umani.

#. Il primo gradino del rispettare i cani è riconoscerne la natura e le caratteristiche nella loro complessità. Ed è cosa complicata perchè a livello di complessità i cani sono comparabili agli umani, non è una esagerazione.

#. Rispettare i cani vuol dire comportarsi in modo consono alla loro eccezionale vicinanza e dipendenza dagli umani.

#. I cani sono tutti diversi uno dall’altro, ognuno ha il suo carattere e la sua personalità, i suoi perchè, i suoi gusti. Rispettare i cani vuol dire riconoscere l’unicità di ogni soggetto e apprezzarlo per chi è.

#. Ogni cane ha le sue esigenze emotive e materiali derivanti dal suo essere cane, di quella razza o mix di razze e dal suo essere quello specifico individuo. Rispettare i cani vuol dire riconoscere e soddisfare le esigenze di ogni cane per chi è.

#. Rispettare i cani vuol dire far vivere loro vite adeguate alla loro specie, alla loro razza e a loro come singoli individui.

#. Rispettare i cani vuol dire svolgere con dedizione e responsabilità il ruolo di guida – non capobranco – che essere proprietario comporta.

#. Rispettare i cani vuol dire ascoltarli e comunicare con loro.

#. Rispettare i cani vuol dire riconoscere e interagire con loro considerando le loro capacità – tra cui quelle derivanti dalla predisposizione genetica, la memoria, la capacità valutativa, la capacità decisionale.

#. Rispettare i cani vuol dire non abusare della loro straordinaria capacità adattiva. Ad esempio, non lasciarli soli a lungo. Si abituano sì, ma soffrono. Nulla giustifica l’abusare della loro disponibilità e farli soffrire.

#. I cani sono, tra le altre cose, intelligenti, curiosi, hanno sentimenti, stati d’animo, senso di sè. Rispettarli vuol dire saperlo e interagire con loro di conseguenza.

#. I cani come gli umani hanno la bolla prossemica, le cui dimensioni variano da individuo e individuo – c’è chi l’ha minuscola, chi enorme, chi media. Rispettare i cani vuol dire anche rispettare il loro spazio personale e gestirlo correttamente.

#. Rispettare i cani vuole dire anche prepararli alla vita. Per qualche motivo misterioso gli umani tendono a pensare che i cani siano semplici (non è un caso che i loro comportamenti sono spesso interpretati in termini di buono/cattivo e dominanza) e visto che sarebbero semplici si da per scontato che possano essere catapultati in situazioni che non conoscono senza avere reazioni. Non è così. I cani devono essere abituati e preparati a ciò che ci si aspetta incontreranno nella vita. Per gli umani è lo stesso ma per i cani  vale ancora di più considerato che vivono in un mondo di umani fatto dagli umani per gli umani  e cose che per gli umani sono normali – ad esempio le motociclette, ma è giusto un esempio minuscolo – per i cani non sono naturali. Perchè lo diventino serve la preparazione, e l’epigenetica.

#. Rispettare i cani vul dire anche rispettare il valore che danno alle risorse. Dare valore alle cose e il senso del possesso lo hanno anche gli umani per cui il punto non dovrebbe essere troppo difficile da spiegare. Provo con qualche esempio riferito ai bipedi: #. uno sta mangiando, un altro gli passa vicino, allunga le mani e si prende qualcosa; immaginabile che quello che stava mangiando si arrabbi; #. due stanno giocando a tennis, un terzo entra nel campo e si impossessa di un po’ di palline che sono in giro; immaginabile che i due lo affrontino e anche con una certa decisione. #. uno sta guardando il computer, un altro gli si mette vicino e lo spinge fino a che non prende il suo posto; immaginabile che l’azione non rimanga senza conseguenze. Notare che abbiamo parlato di cose che alla fine hanno poco valore per gli umani ma che comunque generano una reazione difensiva se si presenta una qualche minaccia, figurarsi le reazioni che ci sono quando la minaccia riguarda qualcosa che ha molto valore. Ecco, per i cani è lo stesso. Quando sentono che qualcosa a cui tengono è minacciata, intervengono per difenderla. La dominanza non c’entra nulla. C’è il valore. Visto questo, si spiega perchè certe pratiche ‘educative’ tipo portare via la pappa al cane che ringhia quando uno si avvicina sono senza senso – rinforzano e giustificano la causa del comportamento, la percezione che il bene è minacciato e deve essere difeso. A fronte di situazioni in cui il tipo di risorsa valorizzata dal cane non è neutra per la convivenza – ad esempio il cane difende il divano o il letto degli umani, è opportuno rivolgersi ad un educatore cinofilo professionista serio e preparato con cui si intraprenderà il percorso necessario per migliorare la situazione.

#. Rispettare i cani vuol dire anche considerarli e trattarli come membri della famiglia, con i diritti e i doveri che ogni membro della famiglia ha.

 

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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