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Come funziona la mente dei cani

I cani sono creature straordinarie, lo sanno i proprietari che li osservano e vivono con loro tutti i giorni e ce lo dice la scienza. Oggi vediamo alcuni aspetti della mente dei cani che diversi ricercatori hanno scoperto attraverso quelle che un po’ grossolanamente possiamo definire misurazioni oggettive, ossia fatte usando strumentazioni come la risonanza magnetica e le analisi del sangue.

Un pioniere dell’uso della risonanza magnetica con cani svegli e attivi è il Professor Gregory Berns della Emory University negli Stati Uniti. Cosa ci dice il Prof. Berns?

Quando alcuni lupi sono diventati cani

Berns ipotizza che l’evento evoluzionario chiave che ha trasformato alcuni lupi in cani è stato un potenzialmeno dei geni connessì alla socialità e, spiega, se fosse vero vorrebbe dire che i cani hanno la chiave per aiutare gli umani in quello che spesso appare molto difficile da ottenere: essere più socievoli, più generosi, più affettuosi e più disponibii a perdonare.

Il cervello dei cani e quello degli umani

Il quoziente di encefalizzazione (EQ) si riferisce alla relazione tra il cervello e la dimensione del corpo, un valore di EQ pari a 1 dice che l’animale ha una dimensione del cervello che è nella media per il suo peso corporeo. Gli umani hanno un EQ straordinariamente ampio (circa 7) e i cani lo hanno un po’ superiore rispetto ad altri mammiferi ma non eccezionale (il loro EQ è di circa 1,2).

La stessa struttura di base

Il cervello dei cani, pur essendo notevolmente più piccolo di quello degli umani come abbiamo visto al punto prima, ha le sue stesse strutture di base: ha la corteccia celebrale, il cerebellum, l’ippocampo, l’amigdala, i gangli della base e il tronco encefalico, che hanno un ruolo importante nel movimento, la memoria e le emozioni. Che la struttura del cervello dei cani abbia tanti elementi in comune con quella del cervello umano suggerisce, ci dice Berns, che oltre alla comunanza di esperienza ci sia anche almeno qualche comunanza di funzione, ad esempio l’ippocampo per ricordarsi le cose e l’amigdala perchè si eccitano, si stimolano e si spaventano, proprio come gli umani.

Dove i cani sono speciali

Il punto di forza dei cani è il loro sistema olfattivo, che comprende circa il 2% del peso totale del cervello, mentre negli umani è circa lo 0,03%.

L’importanza dell’odore dei loro umani

Alcuni esperimenti condotti dal gruppo di lavoro del Prof. Berns hanno rivelato che nei cani l’odore dei loro umani suscitava una attivazione maggiore nel sistema della gratificazione del cervello e ciò significa non solo che i cani identificano i loro umani dall’odore ma anche che lo preferiscono a quello di altri.

L’importanza della gratificazione sociale

Berns ci dice che la maggioranza dei cani hanno un sistema celebrale altamente sensibile alle gratificazioni sociali e tanti rispondono più agli elogi dei proprietari che al cibo.

I visi umani, questi conosciuti

Le risonanze magnetiche hanno svelato che i cani, proprio come gli umani, hanno una area del loro sistema visuale che è fortemente e specificamente attivato dai visi degli umani e, quindi, che come gli umani, hanno la capacità di processare i visi.

La familiarità con le parole

I migliori educatori ci dicono che è tanto importante parlare con i cani. La scienza ci dice che i cani hanno familiarità con le parole, distinguono tra quelle che hanno già sentito e quelle che non hanno mai sentito e quando sentono parole che non conoscono, invece di stabilire subito che non hanno significato prestano molta attenzione per capire cosa possono voler dire. Gli studiosi ipotizzano dipenda dal loro essere ipersociali e dal desiderio di soddisfare chi hanno davanti. Detto questo, sembra anche che se si usano costantemente parole senza senso, i cani imparano ad ignorarle.

Le stesse medicine degli umani

Le medicine più comunemente usate per trattare problemi mentali dei cani sono le stesse usate per gli umani e gli studiosi ci dicono che che questi medicinali funzionino per i cani rivela che cani e umani hanno gli stessi meccanismi biologici di regolazione dell’umore. A differenza degli umani, fanno notare i ricercatori, però, i cani non sono suscettibili all’effetto placebo.

I cani leggono le persone

I cani sono molto bravi a leggere le persone, i loro segnali sociali e le loro emozioni, anche più bravi dei nostri cugini scimpanzè, e hanno hanno capacità anche molto complesse di intelligenza sociale e sensibilità emotiva. La capacità dei cani di interpretare e leggere gli umani e i loro segnali sociali è tale che Brian Hare la definisce geniale.

Il ruolo degli umani

I cani si sono così adattati a vivere con gli umani che, ci dicono gli esperti, i proprietari sostituiscono i conspecifici e assumono il ruolo di parter sociale principale per i cani.

Dove i cani sono meno forti

Un punto non di forza dei cani è la corteccia celebrale, che non solo è più piccola di quella degli umani ma ha anche meno pieghe, il che vuol dire che i cani hanno meno neuroni. L’altro punto in cui i cani non sono forti è il lobo frontale, che occupa il 10% del loro cervello mentre negli umani occupa un terzo.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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