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Fare il capobranco, anche no

Fa così perchè mi riconosce come capobranco

Fa così perchè non ti riconosce come capobranco

Devi fare il capobranco

Sono tre affermazioni che si sentono fare di continuo, generalmente seguite da indicazioni, a volte anche dimostrazioni, su come imporsi sul cane.

Il ruolo dell’umano come capobranco è uno dei grandi falsi miti sui cani e chi lo perpetua e chi usa metodi e strumenti coercitivi per affermari sui cani danneggia i cani, i proprietari e la relazione umano-canina.

Ne tratta un recente articolo sul sito del National Institue for Canine Ethics.

Perchè è un falso mito

La credenza che gli umani debbano imporsi come capobranco sui cani nasce dalla idea che i lupi hanno rigide strutture gerarchiche in cui l’alpha si impone sugli altri e mantiene con la forza la sua posizione e che i cani siano come i lupi.

La teoria è ormai ampiamente confutata, compreso dal suo stesso autore.

La realtà è che

  • La struttura sociale nei branchi di lupi è diversa da come è raffigurata, la posizione gerarchicamente superiore è riconosciuta autonomamente dagli altri membri del gruppo, frutto dell’autorevolezza dell’individuo; non è imposta con la forza e mantenuta con il conflitto. La violenza è antieconomica, pericolosa e rischiosa.
  • I cani non sono nè lupi nè come i lupi e hanno regole sociali diverse
  • I gruppi sociali composti da umani e cane non sono nè come quelli di lupi nè come quelli di cani
  • Le relazioni ed interazioni tra cani e umani sono diverse da quelle tra cani
  • I cani sanno bene che gli umani non sono cani

In poche parole, chi parla in termini di capobranco, dominanza e sottomissione attribuisce caratteristiche che non hanno ai cani e alla convivenza umano-canino e usare pratiche e strumenti basati sulla coercizione è strumentale a quella visione scientificamente confutata.

Alcune Pratiche

Di pratiche inventate per ‘far capire al cane chi è il capobranco’ se ne sono inventate parecchie. Tra queste:

  • La gerarchia è anche fisica per cui i cani devono essere sempre più in basso degli umani; e quindi, ad esempio, vietato il letto e/o il divano. In realtà i motivi per cui i cani cercano il letto/il divano sono comodita, calore, vicinanza ai loro umani
  • I cani devono essere ignorati quando cercano attenzione perchè se no ci si sottopone alla loro volontà e manipolazioni. In realtà le richieste di attenzione non sono tutte uguali e vanno gestite con cura e attenzione. Ad esempio, ignorare richieste di aiuto, di sostegno, di conferma, di connessione porta il cane a sentirsi solo, lasciato a se stesso e favorisce ansia, preoccupazione, stress e relativi comportamenti.
  • Impedire al cane di passare per primo dalle porte
  • Togliergli la ciotola della pappa mentre sta mangiando
  • Svegliarlo mentre dorme e occupare il suo posto
  • Alpha roll: rovesciare il cane sulla schiena e tenerlo schiacchiato per un certo periodo di tempo

Gli effetti

Il NICE spiega che oltre alla inadeguatezza teorica, l’approccio da capobranco pone per il cane rischi importanti sia fisici sia emotivi.

  • E’ scientificamente provato che limitare l’affetto, la partecipazione, il sostegno, la vicinanza causa senso di isolamento nel cane, e porta a paura, ansia e depressione che a loro volta si manifestano in comportamenti problematici.
  • E’ scientificamente provato che con la violenza si possono inibire i comportamenti ma non si affrontano le cause e non si risolvono, per cui possono ripresentarsi in qualsiasi momento e spesso peggiorati anche in modo grave
  • E’ scientificamente provato che l’uso di strumenti e metodi coercitivi è causa di danni fisici al cane
  • E’ scientificamente provato che l’uso di metodi e strumenti coercitivi erode la fiducia del cane nei confronti degli umani ed è causa di traumi ed altri seri problemi emotivi e psicologici.

In conclusione

E’ scientificamente dimostrato che riferirsi ai cani in termini di dominanza, sottomissione, alpha, capobranco è una deviazione dalla realtà, sia dei cani sia dei lupi.

I danni causati ai cani e alla relazione umano-canina dall’uso di metodi e strumenti coercitivi, giustificati e razionalizzati dall’idea di dominanza e sottomissione, sono gravi e spesso irrecuperabili.

Le conoscenze scientifiche sui cani, i loro comportamenti e la loro relazione con gli umani sono tali che l’unica scelta possibile per relazionarsi correttamente con loro è quella di metodi basati sul rispetto e la fiducia reciproci e il rinforzo.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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