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Cani: come capire quando dicono di no

Un aspetto della vita con il cane a cui si pensa poco è la comunicazione nonostante serva per per capirsi e capirsi serva per andare d’accordo e vivere bene insieme.

Ai cani si comanda, si dice, si ordina e per farlo si usano le parole. Si da così scontato che i cani le capiscano che quando non rispondono li si accusa di essere testardi, disobbedienti, stupidi, addirittura dominanti.

Effettivamente si potrebbe dire che parte della responsabilità è dei cani, sono tanto bravi e così adattati agli umani che capiscono le parole (quando non rispondono non è perchè sono stupidi, testardi, dominanti o disobbedienti) e la loro comprensione degli umani va molto oltre il parlato.

Detto questo, c’è una grande responsabilità degli umani perchè i cani sono grandi comunicatori e gli umani, che sono antropocentrici, meno disponibili e anche meno bravi dei cani, hanno poco o nessun interesse per quello che hanno da dire, un po’ perchè sono cani e quindi ci si aspetta che obbediscano non che si esprimano e che debbano essere ascoltati, un po’ perchè capirli richiede sforzo.

Capire e comunicare correttamente con il cane però è fondamentale.

Perchè è fondamentale capirsi con il cane?

Comunicare e capire il cane è uno dei pilastri su cui si sviluppa e che sostiene una vita felice insieme.

Ascoltare la comunicazione del cane è necessario per capire le richieste che fa, le esigenze che esprime, per capire di cosa ha bisogno e quindi per dargli ciò di cui ha bisogno, sia come cane sia come quello specifico individuo cane.

A ciò si aggiunge che capire la comunicazione del cane serve anche per tutelare il cane, le persone ed eventuali altri animali con cui entra in contatto.

Sapere cosa sta comunicando il cane permette, tra gli altri, di cogliere un disagio e gestirlo prima che il cane abbia sentito il bisogno di agire.

E’ l’argomento di oggi.

No vuol dire no

Gli umani tendono a ritenere che dal lato del cane il no non esiste e che non deve nemmeno esistere.

Il no, invece, nella relazione con il cane deve esistere, deve essere bidirezionale – lo dicono gli umani e deve poterlo dire il cane – e deve essere una delle tante parole, non l’unica che gli umani usano con i cani, e deve essere rispettato.

Il no deve essere bidirezionale nella relazione con il cane

Il primo passo è (ri)conoscere quando i cani dicono no.

Come dice di no il cane?

I modi in cui il cane dice di no sono diversi.

Può usare la voce – il ringhio, ad esempio, è un avvertimento, un segnale che indica un disagio – qualcuno si sta avvicinando troppo, una risorsa preziosa è minacciata, un cane invia segnali non apprezzati, etc. – ed è una forma di no – non ti avvicinare, non continuare a minacciare la mia risorsa, non mi piace quello che mi stai dicendo, non mi piaci tu per cui non ti avvicinare, etc.

Rispettare il no non vuol dire rinforzarlo, vuol dire capire il motivo del disagio e dove è necessario lavorare per risolverlo.

Il cane dice di no anche con segnali non verbali, a volte molto sottili, di cui ci si deve accorgere e che si devono rispettare:

  • Leccarsi le labbra: i cani si leccano le labbra per diversi motivi, uno è per segnalare che sono in difficoltà con la situazione in cui si trovano; è l’equivalente umano di ‘no, ti prego’
  • Sbadigliare: i cani sbadigliano per diversi motivi (tra cui il sonno) e sbadigliano quando sono ansiosi, in difficoltà per una situazione; ad esempio sono stretti in un abbraccio o qualcuno che non conoscono si avvicina e li tocca. Lo sbadiglio è una forma di no, un ‘ti prego, no lo fare’.
  • Girare la testa e/o evitare il contatto visivo: il contatto visivo con gli umani, specialmente i loro umani, è molto importante nella comunicazione dei cani. Quando lo evitano segnalano una difficoltà, il desiderio di non vivere ciò che sta accadendo (ad esempio, una interazione).
  • Contatto visivo sostenuto: una forma di contatto visivo che è un segnale di no è lo sguardo fisso accompagnato da una postura rigida.
  • Occhi ‘a palla’ (si vede il bianco): gli occhi a palla sono un segnale chiaro e forte di ‘ti prego, basta, smetti’
  • Sbavare: I cani sbavano in modo eccessivo per diversi motivi (uno è la nausea, un altro è il dolore) tra cui l’ansia e lo stress, specialmente in situazioni in cui si sentono minacciati o sopraffatti.
  • Coda tra le gambe: la coda tra le zampe segnala che il cane è a disagio, in difficoltà nella situazione in cui si trova
  • Coda che scodinzola: l’associazione tra scodinzolio e cane contento è automatica ma in realtà i movimenti della coda non sono tutti uguali e non hanno tutti lo stesso significato. Una coda rigida ed eretta che si muove lentamente è un segnale offensivo, una coda bassa che si muove lentamente segnala difficoltà, preoccupazione.
  • Ansimare: i cani ansimano per diversi motivi, tra cui rinfrescarsi quando è caldo e dolore fisico, e ansimare è anche un segnale di no, di preoccupazione, nervosismo e ansia.
  • Sudare dai polpastrelli: un cane impaurito, preoccupato, stressato segnala la sua difficoltà lasciando tracce di sudore per terra quando cammina.

Fonte: Victoria Stilwell Academy

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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