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Come gestire il cane in caso di aggressione

L’argomento aggressioni e litigi tra cani è molto complesso e delicato. Il motivo è fontamentalmente uno: la difficoltà a riconoscere il vero litigio.

La realtà dei cani, della loro comunicazione e delle loro interazioni è che non tutto ciò che sembra un litigio lo è (anche se è molto coreografico e rumoroso); alcune interazioni di ‘litigio’ sono in realtà momenti di apprendimento e, anche quando sono veri, i litigi non sono tutti uguali.

Ciò che sembra litigio ma non lo è

Due situazioni in cui normalmente si ha l’impressione di assistere ad una rissa tra i cani e in realtà è tutt’altro sono il gioco e il momento di apprendimento.

Il gioco è fondamentale per i cani e quando giocano a volte emettono suoni e hanno comportamenti che agli occhi umani possono sembrare pericolosi e di litigio ma non solo non lo sono ma anche le regole del gioco dei cani sono ben definite e note ai cani, chi le viola deve riconoscerlo, scusarsi e l’altra parte decide se riprendere o no il gioco, ed è stato osservato scientificamente che sono rarissimi i casi in cui le interazioni di gioco, anche se un po’ duro, si trasformano in vero litigio e di questi sono infintitesimali i casi in cui i litiganti si fanno male.

La seconda situazione sono i momenti di apprendimento: la mamma che insegna al cucciolo a non fare certe cose agli occhi umani non esperti può sembrare che voglia sbranarlo; l’adulto che insegna al cucciolo a non essere agitato e invadente può farlo in modo che agli occhi umani può sembrare una aggressione feroce e pericolosissima.

E’ importante imparare a riconoscere situazioni e comportamenti dei cani perchè il timore – del tutto giustificato – per le vere risse porta ad intervenire dove e quando non solo non c’è bisogno ma anche con effetti negativi per il cane e le relazioni che ha con gli altri cani.

Le vere aggressioni

I litigi tra cani non sono tutti uguali in termini di serietà e gravità (molti sono rituali più che di sostanza), quelli seri sono meno frequenti di quello che si pensa e quando sono seri sono generalmente più seri tra le femmine che tra i maschi.

Detto questo, i litigi seri sono così seri, i rischi che comportano sono tali e le difficoltà che creano – basti pensare alle successive interazioni del cane che è stato coinvolto in una rissa, la cui gestione è tanto importante quanto complessa per i proprietari – che la regola d’oro delle risse tra cani è evitarle.

La taglia del cane conta?

Da notare è che a differenza di quello che si tende a pensare le risse riguardano tutti i cani, non solo quelli di taglia grande.

Anzi, è scientificamente dimostrato che in cima alla lista delle razze bellicose ci sono cani di piccola taglia (maltese in testa) (in Domestic Dog Cognition and Behavior: The Scientific Study of Canis Familiaris di Alexandra Horowitz et al).

Vuol dire che la taglia non conta? No, ovviamente, ma alla fine conta come nel gioco e nelle interazioni (posto che i cani ricorrono al self-handicapping quando giocano con i cani più piccoli per mettersi alla pari con loro): il cane di taglia più grande ha un vantaggio dato dalla dimensione e dal peso e anche non volendo può fare male ad uno di dimensioni notevolmente più piccole, ad esempio semplicemente con una zampata.

Gli umani e la taglia del cane

La taglia del cane è una variabile importante nella gestione dei cani e in questo senso i proprietari di cani di taglia piccola si distinguono negativamente: molto comune, e scientificamente osservata, è la tendenza a considerare le piccole dimensioni come un lasciapassare per cattive abitudini e comportamenti scorretti.

E’ evidentemente un errore perchè, come dice il saggio, cambia la taglia ma il messaggio è lo stesso: un ringhio è un avvertimento sia nel cane piccolo sia nel cane grande; la mancata inibizione del morso è lo stesso problema nel cane piccolo e nel cane grande.

Da notare che l’atteggiamento noncurante di chi porta i cani di taglia piccola è causa di problemi anche molto seri per chi accompagna i cani di taglia medio-grande che, per evitare le possibili, anche involontarie, conseguenze dovute alla differenza di dimensioni sono forzati a trattenere il proprio cane aggredito dal più piccolo, mettendolo così in difficoltà.

Quando si arriva al litigio?

Con l’eccezione di chi ha problemi comportamentali che possono manifestarsi, tra gli altri, con l’uso indiscriminato e (caninamente) scorretto dell’aggressione, i cani tendono ad evitare le situazioni che possono diventare aggressive perchè, abbiamo visto in passato, sono rischiose (ci si può fare male e quindi non essere più capaci di funzionare, si può essere esclusi dal gruppo etc.) e solitamente ricorrono all’aggressione quando ritengono di non avere altre possibilità.

Alcuni casi possibili di aggressione sono:

  • Il cane ha dato un segnale di disagio ed è stato ignorato
  • Il cane è preso di sorpresa per cui si difende
  • Il cane ha dolore ed è, anche inavvertitamente, toccato
  • C’è una questione di competitività per le risorse (un gioco, un legno, una posizione, cibo, etc.)
  • C’è una provocazione
  • Il cane ha paura, è impossibilitato ad allontanarsi e aggredisce con la speranza di far scappare chi lo spaventa

Anticipare una possibile aggressione

Alcuni segnali e comportamenti che anticipare una possibile aggressione:

  • Avere una postura rigida ed eretta
  • Tenere la coda alta e rigida
  • Fissare
  • Mostrare i denti
  • Piloerezione (sollevamento del pelo sulla schiena) (nei cani a pelo lungo non si nota)
  • Ringhiare (il passo tra l’avvertimento del ringhio e l’azione può essere brevissimo)
  • Avere il labbro sollevato
  • Saltare addosso
  • Fare l ‘agguato’
  • Avvicinarsi correndo
  • Muoversi molto lentamente e in modo rigido
  • Fare l’inchino
  • Montare
  • Mettere il muso sul dorso
  • Mettere la zampa sul dorso

Come gestire le risse tra cani?

Dicevamo all’inizio che la regola d’oro delle risse tra cani è prevenirle. Posto questo, per quanto riguarda la loro gestione ci sono alcune cose che non si devono fare e altre che si possono tentare.

Sempre e comunque è fondamentale mantenere la calma.

Tre delle cose da non fare:

  • Mettersi in mezzo, con mani, braccia, viso, o anche gambe: il rischio di essere morsi è elevatissimo.
  • Se i cani si sono presi ed hanno parti del corpo una nella bocca dell’altro, non tirare i cani con forza, potrebbero lacerarsi e ferirsi gravemente.
  • Urlare o picchiare i cani mentre litigano, potrebbe inasprire la rissa

Due cose che si possono tentare:

  • Fare un rumore molto forte dietro i cani, potrebbe distrarli e in quel nanosecondo in cui si distraggono si può cercare di prenderli e separarli, sempre facendo attenzione a non esporsi per evitare morsi (che possono venire anche dal proprio cane).
  • Se disponibile, buttare acqua addosso ai cani

Cosa fare se il cane è la vittima di una aggressione?

I litigi fanno parte della vita anche dei cani, possono capitare, e il cane dovrebbe essere attrezzato per gestirli, tanto che un normale scambio di opinioni non dovrebbe lasciare cicatrici nella sua mente e nella sua psiche.

Detto questo, ci sono momenti della vita – infanzia, adolescenza e quando il cane è molto anziano – in cui subire aggressioni potrebbe avere ripercussioni pesanti. Ci sono poi alcuni cani più sensibili che hanno difficoltà a gestire conflitti anche quando rientrano nella normalità e ci sono aggressioni particolarmente brutte che lasciano il segno; in entrambi i casi c’è il rischio che il cane esca trasformato, negativamente, dall’esperienza che ha subito.

Il ruolo dei proprietari è fondamentale: devono far sentire il cane sostenuto e supportato, dargli la sicurezza e il conforto grazie a cui può riuscire a superare ciò che ha subito.

Fiori di Bach e altri rimedi naturali possono aiutare il cane ad affrontare i postumi di una aggressione.

Come fare se il proprio cane è l’aggressore?

Quella che per gli umani è una semplice aggressione con un chiaro colpevole – l’aggressore – e una chiara vittima – l’aggredito – in realtà è qualcosa di più complicato in cui il ruolo di vittima e di colpevole non sono necessariamente tanto netti.

La gestione del cane che è stato aggredito è relativamente facile e ha dell’assoluto: subire una aggressione non è piacevole e, anche se se l’è cercata o l’ha provocata, il cane ha bisogno di essere rassicurato.

Diversa è la gestione del cane che aggredisce.

Reazioni molto comuni al proprio cane che aggredisce sono: sgridarlo/punirlo; prenderlo in braccio e nel frattempo dargli colpetti come piccoli schiaffi di punizione (se è di piccola taglia, ovviamente); fare finta di niente.

Sgridare: Si può dire che chi aggredisce deve essere sempre sgridato? No. Si può dire che chi aggredisce non deve mai essere sgridato? No. Dipende. Dipende dalla ragione per cui ha agito così. Ad esempio: il cane insicuro che ha aggredito per paura non deve essere sgridato, peggiorebbe solo la sua condizione; il cane che aggredisce perchè è un bullo deve essere ripreso se no si rafforza nei suoi cattivi modi.

Conoscere la ragione per cui il cane ha agito in quel modo è necessario per gestirlo correttamente.

Il cane si comporta da bullo

Far finta di niente: I seguaci del mantra ‘I cani se la vedono tra di loro‘ e quelli che sfuggono dalle proprie responsabilità (spesso sono gli stessi individui) fanno finta di niente. E’ sbagliato e irresponsabile.

Prendere il cane in braccio e nel frattempo dargli colpetti come piccoli schiaffi di punizione: non va fatto.

La gestione del cane dopo la rissa

Sia che il cane abbia aggredito sia che abbia subito una aggressione, la gestione delle settimane seguenti all’evento è importante perchè le parti si potrebbero facilmente invertire per cui il cane che è stato aggredito potrebbe aggredire e quello che ha aggredito potrebbe essere aggredito.

Quello che si vuole è ristabilire la calma e la serenità e quindi incontrare solo cani amici e cani nuovi solo se dimostrano molto gentili; è bene evitare incontri per strada con cani di cui non si conoscono o capiscono i modi.

E’ anche importante prendere le distanze dagli altri facendo capire al proprio cane che la gestione degli spazi e delle interazioni non è suo ma di chi lo accompagna così che si senta sollevato da questo difficile compito.

Infine, da ricordare

Alcune cose da ricordare:

  • Risse anche molto severe possono avvenire tra cani che vivono nella stessa casa e hanno conseguenze di gestione anche molto gravi, tra cui allontanamento di uno dei due o il vivere separati in casa.
  • Il cane al guinzaglio ha maggiori difficoltà ad allontanarsi dalle situazioni e se ha di fronte un cane sciolto che gli da fastidio, pur essendo svantaggiato può attaccare per primo perchè spera di uscire così dalla situazione di pericolo in cui sente di trovarsi
  • Un cane aggredito non è sempre necessariamente una vittima innocente (può essere aggredito, ad esempio, perchè ha provocato, come abbiamo visto prima) e un cane che aggredisce non è sempre necessariamente un ‘cattivo’ (può, ad esempio, essere stato vittima di provocazioni, può non poterne più delle situazioni in cui è inserito e non sa come altro uscirne, può essere nervoso perchè si sente poco bene, etc.).
  • Non si devono dare le spalle ad un cane minaccioso: con la postura e lo sguardo si deve segnalare di essere un avversario con cui non è opportuno confrontarsi mentre contemporeanemente si deve dare al proprio cane la serenità e la sicurezza necessarie per gestire la situazione. E’ facile da scrivere, meno da fare ma quantomeno orientarsi in questo senso piuttosto che mettersi a gridare e scappare è importante.
  • I litigi hanno conseguenze sulle relazioni tra cani, possono anche rompere una amicizia
  • Dopo un litigio i cani cercano una riconciliazione immediata per evitare l’incertezza e lo stress ad essa associato
  • I maschi tendono ad avere interazioni-scontri dove le discussioni sono più ritualizzate che di sostanza (un po’ grossolanamente, ‘Sono io il più figo, no, come osi, sono io‘, etc.)
  • I litigi tra femmine possono essere meno frequenti di quelli tra i maschi ma quando ci sono solitamente sono per questioni importanti e sono più seri.
  • Il motivo per cui le risse sono prima di tutto da evitare è che non si può escludere che prendano una brutta piega per cui i cani possono farsi molto molto male; da ricordare che l’esito di uno scontro può anche essere mortale.
  • I morsi sono insidiosi e richiedono l’intervento immediato del veterinario. Il pericolo sono le infezioni le quali se non sono anticipate si manifestano anche settimane e settimane dopo che il cane è stato colpito quando sono ormai molto più impegnative da trattare e dolorose per la creatura.

Con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo e autrice del best-seller Senti chi Abbaia

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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