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I cani hanno senso di colpa?

Una domanda che praticamente tutti i proprietari di cane si fanno e si sentono fare è se i quadrupedi hanno senso di colpa.

Fino a qualche tempo fa la risposta alla domanda se i cani hanno senso di colpa era un secco no: si negava che la vita cognitiva ed emotiva dei cani (alcuni negavano che l’avessero del tutto altri che la avessero sufficientemente sviluppata) fosse tale poter provare senso di colpa.

La natura dei cani è così complessa, le loro vita emotiva è così ricca e le loro capacità cognitive sono tali che escludere, di fatto per ragioni ideologiche, che i cani hanno senso di colpa è quantomeno miope e certamente dannoso per i cani e per la nostra vita con loro e ci sono infatti diversi studiosi che sostengono che i cani hanno senso di colpa; tra questi il Dr. Frans de Waal, delle cui teorie ci siamo occupati qualche tempo fa (qui).

Oggi ci occupiamo di un argomento correlato, la riconciliazione tra i cani.

Se ne è occupato un gruppo di ricercatrici statunitensi; il loro studio dal titolo Reconciliation in domestic dogs (Canis Familiaris): Evidence for the uncertainty reduction hypothesis è stato pubblicato recentemente sulla rivista Applied Animal Behaviour Science.

I cani fanno pace

E’ scientificamente dimostrato che i cani adottano comportamenti di riconciliazione che per caratteristiche sono comparabili a quelli umani del chiedere scusa e perdonare.

Una situazione è quella del gioco, di cui ci siamo occupati qualche tempo fa (qui). Come spiega Mark Bekoff, una delle caratteristiche del gioco è seguire regole precise di comportamento – tra le regole c’è chiedere scusa se si violano le regole d’oro del gioco (chiedere prima, comunicare chiaramente, avere buone maniere, ammettere di aver sbagliato ed essere onesti) – e se l’altro perdona, il gioco continua.

Diverse ipotesi sul perchè i cani si riconciliano

Stabilito che i cani capiscono le regole della situazione, capiscono quando con le loro azioni violano queste regole e pongono immediatamente in essere comportamenti e comunicazioni per riportare la situazione in equilibrio, ci si chiede perchè lo fanno.

Le ipotesi sono diverse:

Una ipotesi – detta delle buone relazioni – è che, essendo il gruppo sociale una fonte importante di cibo, sostegno e benessere in generale, quando emergono ostilità serve un sistema per ristabilire l’equilibrio e ristabilire relazioni favorevoli.

Un’altra ipotesi è relativa alla gerarchia – l’obiettivo della riconciliazione sarebbe mantenere le gerarchie all’interno del nucleo per cui l’animale in posizione gerarchica più alta permette a quello in posizione più bassa di riappacificarsi, a condizione che quest’ultimo mostri la giusta deferenza.

Un’altra ipotesi è che il motivo per cui i cani adottano comportamenti di riconciliazione è per minimizzare l’incertezza. Qualche tempo fa abbiamo visto che per i cani la prevedibilità è estremamente importante, l’incertezza crea stress e riconciliarsi servirebbe a ridurre lo stress riducendo l’incertezza.

Cosa è stato scoperto

I dati della ricerca sostengono l’ipotesi che la riduzione dell’incertezza è il motivo per cui i cani adottano comportamenti di riconciliazione.

Cosa è stato osservato

Le ricercatrici hanno osservato che:

  • La riconciliazione avviene immediatamente dopo il conflitto
  • Dopo il conflitto i cani tendono a passare più tempo insieme di quanto faccessero prima
  • Il cane non ripete a priori comportamenti riconciliatori quando incontra l’altro cane in altre occasioni
  • Il comportamento di riconciliazione è stato osservato tra cani che non hanno una gerarchia esistente tra loro

Secondo le studiose, i dati confutano l’ipotesi che la riconciliazione sia dovuta al mantenimento della buone relazione e della gerarchia e confermano invece l’ipotesi che i cani adottano comportamenti di riconciliazione per ridurre l’incertezza e lo stress ad essa associato.

Leggendo lo studio mi sono chiesta, che interesse hanno i cani a riconciliarsi con qualcuno che non conoscono e che non sanno se incontreranno di nuovo?

Per capire meglio ho scritto alla D.ssa Melissa Shyan-Norwalt, una delle autrici della ricerca, la quale mi ha spiegato la questione.

Ha scritto:

‘I cani non ‘pensano al futuro’ come possono fare gli umani. La riduzione dell’incertezza [per loro] è importante nella situazione immediata. Prima che ci sia la riconciliazione c’è stato un litigio e i cani, in quella situazione immediata, cercano di ridurre l’incertezza di quello che accadrà subito dopo, mettendo in atto comportamenti di riconciliazione. Non hanno bisogno di conoscere l’altro cane o di aspettarsi di incontrarlo nel futuro, la riconciliazione è importante nell’immediato.

La situazione è comparabile a quella in cui si possono trovare due umani. Facciamo un esempio: facendo la spesa uno sbatte accidentalmente il carrello contro quello di un altro; l’altro si gira e lo fulmina con lo sguardo; il primo si scusa (comportamento di riconciliazione), l’altro risponde con un ‘non c’è problema’ (comportamento di riconciliazione), a quel punto ognuno va per la sua strada. Il messaggio è ‘è tutto ok, la questione è finita qui’, i comportamenti di riconciliazione sono stati messi in atto anche se non c’è l’aspettativa di incontrare l’altra persona nel futuro’.

In altre parole, la riconciliazione serve a ridurre la tensione sociale nella situazione immediata ed evitare sviluppi imprevedibili.

Conclusione

Lo studio dice che i cani cercano la riconciliazione fino a che si trovano nel contesto in cui c’è stato il conflitto perchè la riconciliazione evita, nell’immediato, sviluppi imprevedibili e lo stress associato all’imprevedibilità.

Un grazie speciale per i chiarimenti e la cortesia alla Dr. Melissa Shyan-Norwalt, PhD, CAAB, Educator Associate Professor, Psychology alla University of Cincinnati – Cincinnati, Ohio (USA)

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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