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Perchè giocare è tanto importante per i cani

I cani sono creature straordinarie e il loro mondo è veramente affascinante.

Oggi ci occupiamo di un aspetto della loro vita che più o meno vediamo regolarmente ma di cui è poco nota la straordinaria valenza.

Il gioco.

Il gioco è importantissimo per i cani ed è molto più di semplice divertimento.

Ne parla il grande Mark Bekoff.

Capire il gioco dei cani non è facile per gli umani perchè può essere difficile distinguere il gioco dalle risse e dagli incontri antagonistici. Ad esempio, nel gioco i cani ringhiano e abbaiano, usano i denti, si ribaltano – manifestazioni molto simili a quelle delle risse – ma stanno giocando e gli studiosi hanno scoperto che i cani sanno quando quei suoni e quei movimenti sono per il gioco e quando no; gli umani vedono solo risse.

Nel gioco i cani ricorrono anche al cosiddetto self-handicapping per cui i più grossi e forti si mettono in posizione di inferiorità così da essere alla pari con i compagni più piccoli con cui stanno giocando.

Il gioco dei cani non è casuale, segue regole di correttezza che Bekoff descrive come

  • Chiedi prima
  • Sii corretto/a
  • Rispetta la regole
  • Quando sbagli, ammetti di aver sbagliato

La forza e la chiarezza delle regole del gioco sono tali che è stato scoperto che anche il ‘gioco duro’, le play fights come sono chiamate, si trasformano in conflitto meno dello 0,5% delle volte e anche in quei casi meno della metà sono pesantemente aggressive.

Il rispetto delle regole è importante nel gioco e quando qualcuno le viola viene corretto con una sgridata del tipo ‘Hey, pensavo stessimo giocando, non puoi fare così se vuoi continuare a giocare con me‘ e a seconda della risposta, il gioco riprende o si interrompe.

Un altro aspetto del gioco è che è volontario. Quando uno è stufo, smette e gli studiosi hanno stabilito che gli altri cani sanno e rispettano la sua volontà.

Il gioco è fondamentale per la felicità e il benessere dei cani.

Oltre ad essere divertente, il gioco per i cani serve diverse funzioni, una più importante dell’altra e contribuisce a soddisfare numerose esigenze biologiche, emotive, e cognitive.

Il gioco è occasione per essere impegnati socialmente e fisicamente con gli altri ed è necessario per sviluppare le competenze sociali necessarie per la vita.

Da notare che il gioco può essere con gli altri cani, più tipico dei cuccioli, con gli umani, da soli, o anche con altri animali.

Per i cuccioli, il gioco con gli altri cani è strumentale al loro diventare adulti competenti. Giocando, infatti, i cani acquisiscono competenze sociali fondamentali per la loro vita.

Giocare aiuta a sviluppare e a mantenere legami sociali e competenze sociali, costruisce capacità motorie, ed è un modo splendido per fare attività fisica sia aerobica sia anaerobica.

E’ anche sfidante da un punto di vista cognitivo perchè, tra le altre cose, richiede che i cani imparino a controllare il morso, ad evitare di sbattere dentro eventuali ostacoli, tipo gli alberi o i muri, quando inseguono i loro amici, e a leggere i segnali complessi e articolati che gli altri cani e le persone inviano, tutto questo, spesso, mentre stanno correndo.

Bekoff spiega che giocare è anche impegnativo emotivamente perchè genera felicità.

Non solo, prosegue il grande etologo, il gioco serve a preparare i cani agli imprevisti, li aiuta a sviluppare quella che chiama flessibilità comportamentale.

Secondo Bekoff uno dei motivi per cui gli animali giocano è imparare a improvvisare, capacità necessaria per riuscire ad affrontare situazioni nuove.

Aumentando la versatilità e stimolando la capacità di recupero dalle sorprese, il gioco può migliorare la capacità dei cani di gestire emotivamente situazioni inattese e stressanti.

Questa funzione del gioco è così importante che i ricercatori ritengono che i cani mentre giocano si costruiscono appositamente situazioni inattese così da sfidarsi e prepararsi ad affrontare la sorpresa.

Come dicevamo prima, il gioco è volontario e non c’è niente di strano se arrivati al parco alcuni giocano e altri no.

Chi non gioca potrebbe preferire fare altro, come ad esempio dedicarsi allo studio degli odori, oppure potrebbe non aver trovato nessuno di interessante con cui giocare – i cani possono essere molto selettivi nella scelta dei loro compagni di gioco. E’ bene ricordare che cani che hanno vissuto traumi o cani che non sono stati socializzati correttamente possono avere difficoltà con gli altri cani.

Bekoff ricorda che il gioco non è solo con gli altri cani. Anzi. Crescendo i quadrupedi tendono a preferire il gioco con i loro umani, che è utilissimo per divertirsi insieme, per rafforzare la relazione, per imparare regole, per farzi scherzi. Ci sono anche cani che si divertono a giocare da soli, si tirano i giochi, hanno le ‘mattane’.

Come tutto quello che riguarda la vita dei cani e considerate le funzioni fondamentali che svolge, il gioco deve essere positivo. Tra cani, come abbiamo visto sopra, conoscono le regole e sanno come si gioca, i problemi è facile che insorgano con gli umani, particolarmente i seguaci della teoria della dominanza e della sottomissione e relative pratiche che con i loro metodi che si estendono anche al gioco bruciano l’opportunità di far crescere il cane e sviluppare una relazione profonda e seria con lui/lei.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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