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La socializzazione dei cani adulti è possibile

Qualche tempo fa abbiamo visto che la corretta socializzazione da cuccioli è un processo fondamentale nella vita dei cani perchè pone la basi di come saranno da adulti. In un mondo perfetto tutti i piccolini avrebbero chi li alleva seriamente e proprietari attenti e dediti e nel periodo magico della loro infanzia farebbero quante più esperiemze (positive) possibili, dentro e fuori casa [camminare su superfici diverse, vedere e sentire il traffico, vedere i diversi tipi di persone che esistono (bambini, donne, uomini, giovani e anziani, con passeggini, bastoni, e carrozzine, etc. etc); conoscere gli oggetti (ombrelli, cappelli, occhiali da sole, monopattini, automobili, moto e biciclette, etc; conoscere i suoi oggetti (guinzaglio, spazzola, pettine, phon, impermeabile, etc); masticare cose diverse con sapori diversi; conoscere gli altri cani nelle loro enormi diversità fisiche, vocali, di età; conoscere il bagnetto, etc. etc. etc.] così da diventare adulti competenti, sicuri di se e delle proprie abilità e capaci di affrontare le situazioni che la vita porta loro.

Solo che il mondo non è perfetto e tanti cani non sono socializzati adeguatamente, correttamente o non lo sono proprio per cui crescendo hanno problemi, anche molto seri, e così i loro proprietari.

L’argomento di oggi, di cui si è occupata recentemente la educatrice americana Karen B. London su The Bark è se i danni causati da socializzazione carente o mancante sono irreparabili e i cani non socializzati e i loro proprietari sono condannati ad una vita di problemi e difficoltà o è possibile fare qualcosa se non altro per migliorare la vita dei quadrupedi e quindi di conseguenza anche quella dei bipedi.

Vediamo.

Alcuni motivi per cui i cani non sono socializzati

Ci sono diversi motivi per cui i cani non sono socializzati. Tra questi, i più comuni sono:

  • Cattivo allevamento
  • Separazione precoce dalla mamma e dai fratellini
  • Le vaccinazioni: il ciclo delle vaccinazioni dei cuccioli non si concilia con i tempi della socializzazione. Gli educatori raccomandano comunque di non tenere i piccoli isolati dal mondo in attesa del completamento delle prime vaccinazioni. E’ è troppo importante che nel periodo magico dalle 3 alle 12 settimane circa di vita il piccino faccia quante più esperienze (positive) possibili. L’importante è non portare il piccino in posti sporchi (e quindi, tra gli altri, no alle aree cani e ai negozi per animali).
  • Motivi di salute, per cui i piccoli sono isolati o comunque sono fortemente limiti nell’esposizione al mondo
  • Disinteresse da parte dei proprietari: socializzare i cuccioli è molto impegnativo e richiede, voglia, tanto tempo, pazienza e dedizione. Tanti non li hanno.

Prima cosa, no panic

Alla domanda se non c’è speranza per i cani che non sono stati socializzati o la cui socializzazione è stata inadeguata, la London risponde no panic. Secondo la sua esperienza c’è spazio per intervenire.

Ricordare lo scopo della socializzazione

La London spiega che la socializzazione corretta nei mesi magici della infanzia serve ai cuccioli per abituarsi alle novità e permette loro di generalizzare le esperienze positive quando crescono così da renderli capaci di afforntare con competenza ciò che la vita porta. Ad esempio, il passaggio su un pavimento nuovo è un ‘oh un pavimento nuovo, non c’è problema! L’incontrare una persona diversa da quelle che conosce è un ‘ Oh, una persona diversa da quelle che conosco, che interessante!

I cani che non sono stati socializzati nel periodo magico della loro infanzia hanno difficoltà ad adattarsi alle cose nuove e a non averne paura – per loro i due casi di prima possono essere Un pavimento nuovo! Aiuto! Ce la farò a passarlo? Sopravviverò?; Una persona diversa da quelle che conosco! Pericolo! Pericolo!

Con tempo e impegno è però possibile fare qualche progresso e abituarli a gestire qualche novità. Per illustrare il lavoro, la London fa l’esempio dell’imparare lingue straniere: è molto più facile e veloce impararle per i bambini e i ragazzi ma non è impossibile per gli adulti.

Come lavorare

  • Non forzare la mano
  • Lavorare per gradi
  • Non darsi un obiettivo finale nè un termine entro cui le cose devono succedere. La London dice che è importante essere guidati dal motto ‘Quello che conta non è la destinazione ma il viaggio
  • Lasciare che sia il cane a stabilire i ritmi del lavoro e dove si va.
  • Tutelare il cane dalle esperienze negative, possibilmente anticipandone le difficoltà ma nel caso in cui ci si trovasse sorpresi, estrarlo prontamente, in modo sereno e tranquillo, dalla situazione in cui si sente in difficoltà.

Adattare le proprie aspettative

Il cane che non ha ricevuto una socializzazione corretta o adeguata non sarà mai un individuo che saprà gestire tutto con facilità e serenità (cosa che comunque non è garantita nemmeno per i cani che hanno avuto una socializzazione ottimale, precisa la London). L’obiettivo quindi non può e non deve essere quello di compensare in toto ciò che manca; deve essere lavorare per cercare di rendere la creatura il quanto più possibile serena nelle situazioni in cui comunemente si trova.

Sempre positivi

Come per i piccini, anche per gli adulti esposti a cose nuove è fondamentale che le esperienze siano sempre positive.

Sfruttare i punti di forza del cane

I cani come gli umani hanno punti di forza e punti di debolezza. Molti cani hanno esperienza positiva di qualcosa e usare quella conoscenza nel lavoro di socializzazione tardiva può rivelarsi utile.

Rivolgersi ad un professionista

Riconoscere la realtà dei problemi del cane ed identificarne le cause; capire quali sono i punti di forza e di debolezza del cane e capire quale è il percorso migliore da seguire per aiutarlo è difficile e sbagliare con i cani è molto facile. Rivolgersi ad un educatore cinofilo, che deve essere professionista, serio e preparato, è quindi fortemente consigliato.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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