Home Vita con il Cane I cani da allerta diabete: intervista al preparatore Sara De Cristofaro

I cani da allerta diabete: intervista al preparatore Sara De Cristofaro

La straordinaria vicinanza, sia emotiva sia fisica,  dei cani agli umani e il prodigioso olfatto dei quadrupedi rendono i cani un aiuto importante per gli umani in modi che vanno oltre l’immaginazione. Uno è l’ambito medico e oggi ci occupiamo in particolare dei cani allerta diabete.

Abbiamo intervistato Sara De Cristofaro, educatore cinofilo e preparatore di cani allerta diabete.

Cara Sara, grazie per il tempo che ci dedichi. Iniziamo subito con le domande.

Cosa vuol dire cane allerta diabete?

Il cane da allerta diabete è un compagno di vita che all’interno della sua famiglia si occupa di avvisare (prontamente) della variazione nella glicemia della persona affetta da diabete di tipo 1 o 2 che usa insulina.

Il cane quando avverte?

Il cane lavora sempre e avverte in qualsiasi momento – durante la notte, in macchina, al mare, in montagna, sul campo da golf, etc. etc.. Ovviamente per poterlo fare deve essere accanto alla persona che assiste.

I cani come segnalano le variazioni della glicemia?

In generale, non esiste un modello standard di segnalazione, il tipo di segnalazione si può decidere in funzione della taglia del cane, o del luogo in cui si vive o del tipo di casa, indipendente o appartamento, o assecondando un comportamento che il cane propone spontaneamente. L’importante è che sia chiaro per chi lo deve notare e capire perchè l’aspetto delicato delle segnalazioni è che devono essere chiare ed inequivocabili per tutti. Non si vuole confonderle con qualcosa di altro per cui è necessario scegliere come segnalazione un comportamento che non è usato per altro, ad esempio toccare la persona con la zampa, prendere il braccio in bocca, abbaiare, etc.

Come fanno i cani a sentire le variazioni della glicemia?

I cani sentono le variazioni della glicemia grazie al loro prodigioso olfatto. In generale, si accorgono quando ci sono cambiamenti nel corpo di qualcuno, persona o altro cane – lo fanno spontaneamente (si accorgono, ad esempio, senza essere stati appositamente preparati, se qualcosa è diverso da solito). Se notate, capita spesso che ci studino con attenzione la bocca oppure la pelle; non è un comportamento casuale, lo fanno per raccogliere informazioni su come stiamo, quali cambiamenti fisiologici ed ormonali stiamo vivendo e, ovviamente, cosa abbiamo mangiato!. Come ogni cosa che fa parte della loro quotidianità, si abituano e vivono i cambiamenti come un evento normale, quello che si fa con i cani da allerta diabete è insegnare loro a controllare la presenza di un odore particolare e a segnalarlo alla persona interessata. Può anche accadere che il cane sia presente quando la sua persona si sente male in maniera grave, si sensibilizzi al particolare odore che emana e abbia quindi una risposta di agitazione ed ansia ogni volta che lo sente.

Sono affidabili le segnalazioni dei cani?

Per mia esperienza sì. Superata la prima fase di preparazione, quando il cane inizia a capire quale odore vogliamo che segnali, diventa molto preciso.

Quali sono i vantaggi, termine terribile, di avere un cane allerta diabete?

Non ci si sente soli a gestire la malattia, si ha un vero amico che obbliga a muoversi di più, che per questo tipo di malattia è fondamentale, difficilmente si può ignorare la segnalazione del cane perché sanno essere molesti e non mollano facilmente e, stiamo notando, chi ha il cane da allerta ha una maggiore aderenza alla terapia. Per la conferma (o no) stiamo aspettando i risultati della ricerca scientifica che è partita presso l’università di Verona e che seguirà per due anni il percorso dei tantissimi cani di Progetto Serena.

Il cane sostituisce gli ausili medici?

No. Le persone affette da diabete hanno tutti gli ausili medici di cui oggi si può disporre, sono indispensabili per la loro sicurezza. Il cane è un aiuto in più, e molto a livello psicologico.

I cani possono aiutare sia i bambini sia gli adulti che hanno il diabete?

Assolutamente sì, ovviamente se si lavora con i bambini il percorso viene strutturato con tutta la famiglia, anche gli incontri vengono sempre fatti in presenza di uno o entrambi i genitori ed il bambino, magari anche i fratelli o gli zii.

Come si insegna ai cani a riconoscere le variazioni della glicemia?

Il processo di apprendimento per il cane è un gioco per cui è chiamato a trovare, in ogni occasione ed in ogni dove, un campione con lo specifico odore (quello associato alla variazione glicemica) della persona ed è premiato con entusiasmo ad ogni risultato positivo che ottiene. Si ripete l’esercizio più e più volte.

La preparazione dei cani è complicata?

Il lavoro di preparazione dei cani allerta diabete non è complicato di per se ma è lungo e richiede impegno, costanza, pazienza, empatia e grande motivazione da parte della famiglia e della persona affetta da diabete, e del cane. La famiglia o la persona diabetica insieme al cane si deve impegnare per circa due anni, consapevole che il cane non è una macchina, vive il momento come noi, e può non avere voglia, essere stanco o sentirsi poco bene e che durante il percorso ci saranno meravigliose soddisfazioni ma anche clamorose battute d’arresto. Il corso naturale della preparazione si allunga poi se, e accade spesso, le persone lavorano in modo poco coerente per cui il cane mette più tempo per capire esattamente cosa gli si chiede.

Perché i cani accettano di fare un lavoro tanto impegnativo e di tanta responsabilità?

Perché amano la persona che glielo chiede e capiscono che quando lo fanno il loro sforzo è veramente apprezzato. Il che non vuol dire che il cane non lavora se non è apprezzato ma se non è apprezzato vuol dire che c’è un problema di relazione, i risultati ci sono comunque ma non sono stabili.

L’allerta diabete è un lavoro molto pesante per i cani?

La preparazione è impostata come un gioco per il cane quindi non è pesante o faticosa. Detto questo, la frase “il gioco è bello quando dura poco” vale anche per questo tipo di lavoro e non bisogna mai arrivare a stremare il cane o ad annoiarlo. Nel momento in cui il cane ha chiaro qual è il suo ruolo, lavora perché gli piace far parte del gruppo ed è gratificante essere utile alla persona amata.

Il lavoro di allerta diabete è una forma di sfruttamento dei cani?

Il cane non è uno strumento, è un membro della famiglia e in quanto tale mi sento di dire che il lavoro di allerta da diebete non è sfruttamento. Vedendo i cani già pronti e la relazione che hanno con la loro famiglia ti rendi conto che è un impegno a cui si dedicano con la massima naturalezza e si angosciano moltissimo se i proprietari ignorano il loro segnale che qualche cosa non va.

Tutti i cani possono diventare cani da allerta diabete?

In teoria sì, ma ci sono una serie di fattori da considerare. Uno è l’età, visto che la preparazione è lunga il cane non deve essere troppo anziano. Poi non deve avere problemi con la persona diabetica; non deve avere problematiche comportamentali che potrebbero comprometterne la capacità di segnalare oppure essere distratto e trovare molto più interessante fare altro piuttosto che tenere sempre sotto controllo la glicemia della persona. E’ anche molto importante che il cane sia collaborativo e non diventi eccessivamente protettivo del proprietario e, quindi, minaccioso verso chi si avvicina, perchè se il malessere richiede l’intervento di personale sanitario, potrebbe impedire i soccorsi.

I cani da allerta diabete sono cani da lavoro?

No, sono cani da famiglia. La differenza con i cani da lavoro è enorme e fondamentale.

Ci deve essere già una relazione tra la persona che soffre di diabete e il cane che lo assisterà?

Se il cane è già presente in famiglia si presuppone che ci sia già una relazione e che questa sia buona. Può succedere che una persona decida di intraprendere il percorso e per questo scelga di prendere un cane, il nostro ruolo quindi è di andare a scegliere il cane più adatto per il compito che svolgerà e per la persona con cui vivrà.

E’ costoso un cane da allerta diabete?

La preparazione dura circa due anni, inzialmente il preparatore va a casa del cane e del suo proprietario una volta alla settimana, che diventa una volta ogni due quando il cane inizia la fase di controllo prima della certificazione ufficiale. Il costo ad oggi è di €4000, cifra che può sembrare alta ma che in realtà, considerati i tempi del lavoro, equivale ad un rimborso spese, un’assicurazione per il preparatore, una tessera associativa per il binomio ed un fondo per altre iniziative. In tante regioni, poi, ci sono Fondazioni benefiche o Associazioni che sponsorizzano la preparazione di cani per proprietari che hanno difficoltà a pagare completamente il percorso. Io, ad esempio, sono molto fortunata perché collaboro con la Fondazione Prossimo Mio di Milano.

Cosa succede in caso di problemi? Ad esempio il cane smette di lavorare o la famiglia non vuole più il cane?

Il cane in teoria è parte della famiglia quindi se per qualsiasi motivo non riesce correttamente a svolgere il suo compito rimane comunque nella sua casa. La persona affetta da diabete ha una serie di strumenti per controllare la sua malattia, non si giustifica sbarazzarsi del cane perché non lavora bene. Se qualcuno rinuncia al cane perché non segnala non avrebbe dovuto prenderlo a priori. Tengo molto a precisare che il cane è un impegno, un piacere ed un compagno per tutta la vita, non inizio nemmeno un percorso con chi intende usarlo come strumento. Se il cane viene ceduto per motivi personali sicuramente sarebbe bello poterlo far adottare ad un’altra persona affetta da diabete che potrebbe così continuare il percorso già iniziato.

Chi è interessato, come fa ad avere informazioni su come avere un cane da allerta diabete?

Io sono un preparatore cani allerta diabete con Progetto Serena Onlus e mi occupo della zona di Milano. Il mio consiglio è prendere contatti con la sede centrale e scoprire se nella propria zona è presente un preparatore da cui essere seguiti.

E ora qualche domanda su di te.

Come è nato il tuo interesse per l’impegno dei cani da allerta diabete?

Diversi fattori mi hanno spinto verso i cani da allerta diabete. All’inizio volevo capire il tipo di lavoro e di preparazione che sta dietro il binomio cane-persona affetta da diabete. Il motivo per cui ho deciso di proseguire invece è stato scoprire che i cani allerta diabete non sono considerati cani da lavoro ma cani di famiglia che acquisiscono un ruolo all’interno della stessa. A questo si è aggiunto che il contatto con le persone affette da diabete che lavoravano per preparare i loro cani mi ha aperto un mondo: ho visto come vivono la malattia e come vivono con i loro cani e cosa succede quando la persona ha una variazione glicemica ed il cane inizia a segnalare – la complicità, la gratitudine della persona e il trasporto che il cane ha nell’avvisare, insomma vera empatia. Uno splendido esempio per me è stata Claudia, che dalla Puglia veniva a Verona con il suo Ben per preparare il cane ed imparare a sua volta a preparare altri cani. Tra di loro c’è un rapporto ed un amore profondo e un’affinità meravigliosa, non comune. Ho seguito la loro crescita con emozione e trasporto e oggi con orgoglio faccio ancora parte della loro vita, io traggo beneficio dal capire la loro complicità nella gestione della malattia e da parte mia offro loro consigli cinofili 🙂

Come si diventa preparatore di cane allerta diabete?

Io ho seguito un percorso per diventare preparatore con Progetto Serena a Verona e mi sento di dire che farlo avendo un percorso cinofilo strutturato alle spalle e con tanti anni di lavoro con le famiglie ed i loro cani è stato fondamentale. Finito il corso, c’è il contatto continuo con Progetto Serena, siamo strutturati in modo da condividere e confrontarci su ogni situazione ed ogni cani in percorso.

Ci sono altri ambiti medici in cui le straordinarie capacità dei cani sono impegnate per aiutare gli umani?

Gli ambiti sono numerosi, adesso è stato strutturato un percorso per preparare i cani che rilevano il covid-19 che in alcune regione è già operativo con alcuni cani pronti, ci sono percorsi per cani che accompagnano bambini autistici, oppure per persone epilettiche. Inoltre abbiamo numerosi ambiti medici dove il cane viene preparato per rilevare alcuni tipi di tumori ed altre patologie croniche.

Grazie tantissimo!

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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