Dai problemi digestivi ai disturbi del sonno, i traumi hanno effetti devastanti per il benessere mentale e fisico del Cane.
Il linguaggio del corpo e alcuni segnali fisici devono far sospettare che il Cane ha subito un trauma.
L’evitamento
Il Cane che ha subito traumi può cercare di evitare persone, situazioni, posti, altri Cani che gli ricordano l’esperienza negativa che ha vissuto. Quando si trova di fronte a qualcosa che associa alla paura o al dolore, è possibile che si allontani da una mano che si allunga per toccarlo, si ritirri in un angolo o cerchi di nascondersi.
Una realtà dei Cani è che quando il mondo è stato pericoloso e imprevedibile cercano di non farsi vedere, anche se non hanno una via di fuga da poter prendere.
La frequenza respiratoria
Un altro possibile segnale di trauma è il respiro corto e superficiale. I Cani che hanno vissuto il trauma spesso respirano in modo rapido e superficiale perchè il loro sistema nervoso simpatico si attiva per prepararli ad una azione immediata. L’obiettivo di questa risposta respiratoria è aumentare l’invio di ossigeno ai muscoli, cosa che permette una reazione più veloce di fronte al pericolo.
Il repiro corto e superficiale prolungato anche in assenza di pericolo apparente indica che il Cane rimane in uno stato di ipereccitazione. Non solo, uno stato cronico di respirazione superficiale porta a problemi respiratori quali l’affanno e il respiro sibilante, specialmente se il Cane è in uno stato di grande paura.
In alcuni casi i Cani vanno in affanno anche in condizioni non di caldo nè di attività intensa: è il risultato diretto della incapacità del corpo di regolare lo stress in modo efficace.
(Il respiro breve può anche essere segno di problemi di salute per cui se il Cane ha irregolarità respiratorie è necessario contestualizzare e se necessario, andare prontamente dal veterinario).
Segnali a livello cardiovascolare
Il ritmo cardiaco di un Cane traumatizzato è un altro segnale critico: quando il sistema nervoso simpatico domina, il battito cardiaco accelera e spinge il sangue verso muscoli vitali.
Il Cane che ha sofferto traumi può avere il ritmo cardiaco accelerato anche in contesti tranquilli; condizione che indica che il sistema nervoso autonomo è iperattivo e bloccato in uno stato di ipereccitazione. Un altro segnale che il sistema cardiovascolare e respiratorio del Cane sono sotto sforzo è il tremito.
Ritmo cardiaco accelerato, disturbi della respirazione, tremori rivelano la battaglia interna del Cane con l’ansia e lo stress mentre il suo corpo cerca di gestire le emozioni che lo travolgono.
Risposte eccessive di paura
I Cani traumatizzati spesso hanno risposte eccessive di paura, anche a stimoli minori. Possono trasalire a movimenti improvvisi, farsi piccoli piccoli quando si alzano i toni di voce, tremare quando sentono suoni o vedono cose con cui non hanno familiarità. Quando la risposta del sistema nervoso è amplificata, il Cane vive come molto pericolosi anche gli stimoli più piccoli e inaspettati e con il trauma, la paura diventa una presenza costante nella vita del Cane impedendogli di sentirsi sicuro anche in situazioni tranquille.
Stato degli occhi
Gli occhi sono una finestra sull’attivazione del sistema nervoso autonomo: un chiaro indicatore di trauma nel Cane sono le pupille dilatate che segnalano che il corpo del Cane è invaso da un fiume di ormoni dello stress come l’adrenalina e il cortisolo, che ne aumentano lo stato di allerta e la prontezza di risposta alle minacce.
Nei Cani che hanno subito traumi, le pupille possono rimanere dilatate anche se la situazione è tranquilla perchè, come nel caso del respiro che abbiamo visto prima, il sistema nervoso ha difficoltà a tornare ad uno stato di calma.
Alcuni Cani vittime di traumi non fermano mai il movimento degli occhi, specialmente in ambienti che considerano pericolosi, per controllare l’ambiente alla ricerca di potenziali pericoli. Il movimento degli occhi riflette lo stato di allerta del Cane e la difficoltà che ha a concentrarsi o a rilassare la sua attenzione.
Squilibri ormonali
Il trauma cronico porta a un flusso continuo di ormoni dello stress, tra cui cortisolo, noradrenalina e adrenalina, che hanno effetti dannosi sul sistema immunitario del Cane, rendenendolo più suscettibile a malattie e riducendo la sua capacità di recupero anche da ferite di minore entità. Nel tempo, l’eccesso di cortisolo colpisce anche il metabolismo del Cane, i suoi livelli di energia e la regolazione dell’umore, contribuendo a problemi di salute come la fatica cronica.
Iperattività
Alcuni Cani vittime di trauma diventano iperattivi o agitati. L’iperattività è un modo per cercare di rilasciare l’ansia accumulata; è anche indicativa della incapacità del Cane di calmarsi per via dello stress che ha addosso.
Questo comportamento è paragonabile a quello degli umani che cercano di prevenire ogni possibile pericolo oppure di chi si tiene molto occupato per sentirsi in controllo.
L’iperattività è un un modo in cui la mente cerca di gestire lo sregolamento del sistema nervoso e tenere sicuro chi ne soffre.
Ipervigilanza
I traumi causano una risposta alta di allerta all’ambiente; il Canc che ha sofferto traumi appare ipervigile, reagisce a ogni suono, movimento o cambiamento nell’ambiente in cui si trova. Le sue orecchie possono scattare avanti e indietro e gli occhi muoversi velocemente da una parte all’altra dello spazio, in un controllo costante che non ci siano pericoli. Il Cane può essere nervoso e scattare ad ogni movimento o suono improvviso e può reagire in modo sproporzionato a quello che normalmente sarebbe uno stimolo minore.
Questa sensibilità aumentata è frutto del sistema nervoso costantemente sregolato, pronto a reagire a qualsiasi minaccia percepita; lo stato di allerta esagerato è sfinente per il Cane ma è il suo modo per sentirsi sicuro in un mondo che il suo sistema nervoso considera pericoloso.
Tensione muscolare
Un’altra caratteristica dei Cani vittime di traumi è la tensione muscolare, che colpisce particolarmente la zona del collo, delle spalle e della schiena. La tensione muscolare è la manifestazione fisica della risposta attacco o fuga che prepara il corpo a rispondere in un attimo al pericolo.
In uno stato sano, la tensione si rilascia nel momento in cui passa la minaccia ma nel Cane traumatizzato i muscoli possono rimanere tesi per lunghi periodi, anche in assenza di pericoli imminenti e nel tempo questa tensione cronica può causare squilibri muscolari e dolore, specialmente nell’area della schiena e del collo, perchè il corpo rimane bloccato in una posizione difensiva.
Per molti Cani vuol dire sviluppare aree di rigidità muscolare che causano disagio, dolore, difficoltà o addirittura limitata mobilità.
Nel tempo, e se non è trattata, questa tensione e le sue conseguenze portano al feedback loop per cui il disagio fisico aumenta il senso di stress del Cane rendendo ancora più difficile tranquillizzarsi.
La postura
Un altro segnale di trauma è la postura rannicchiata: il Cane cerca di farsi piccolo piccolo, tiene la testa bassa e la coda ben attaccata al corpo; è una postura di risposta naturale alla paura, indica che il Cane si sente vulnerabile e cerca di ripararsi da possibili minacce. Il Cane può dare l’impressione di volersi quasi di infilare nel terreno, in un atteggiamento spesso scambiato per sottomissione, ma in realtà riflette un profondo senso di disagio o paura.
L’altro lato della medaglia è il Cane in stato ipervigile, che ha una postura eccessivamente rigida, di allerta, con le zampe rigide, la testa alta, le orecchie tirate su e gli occhi spalancati che controllano l’ambiente.
Risposte di chiusura o immobilizzazione
Una risposta tipica di trauma è l’immobilizzazione: l’immobilizzazione è il risultato del corpo del Cane che invia tutte le energie agli organi nell’estremo tentativo di sopravvivenza. Vanno in shut down anche il sistema digestivo e quello immunitario. Il Cane non risponde più (è unresponsive), si blocca come nella speranza di scomparire in quella che si può definire una dimostrazione straziante della profondità della sua paura.
I Cani vittima di traumi può soffrire anche di disturbi del sonno che privandolo del riposo necessario per riposare e recuperare contribuiscono a consumarne ulteriormente la salute fisica e mentale.
Chiudersi in sé stesso
Alcuni Cani rispondono al trauma chiudendosi in sé stessi, vogliono essere lasciati soli – ad esempio, si siedono dall’altro lato di una stanza e guardano chi c’è da una distanza di sicurezza o possono nascondersi da qualche parte, lontano da sguardi e attenzioni.
Il ritiro emotivo è il loro modo per affrontare lo stress enorme che provano e indica che per loro il mondo è diventato troppo spaventoso per prenderne parte.
Conclusione
I traumi colpiscono il Cane nella sua totalità e ne danneggiano, a volte in modo irreparabile, la mente e il fisico. I segni fisiologici riflettono il profondo impatto che stress severi hanno sull’intero corpo dell’animale: dalla tensione muscolare alle irregolarità respiratorie, dai problemi digestivi ai problemi del sonno, i traumi toccano ogni aspetto anche fisico del Cane.
Fonte: Sally Gutteridge