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Bisogna sempre correggere i comportamenti dei cani?

Bisogna sempre correggere i comportamenti dei cani?

Che domanda idiota, certo.

In realtà potrebbe non essere così certo come si pensa: un articolo pubblicato sul sito della International School for Canine Psychology and Behavior (ISCP) invita a considerare da un’altra prospettiva i comportamenti dei cani e quindi anche il modo di affrontarli.

Inizia con una analisi di cosa sono i comportamenti.

Cosa sono realmente i comportamenti?

I comportamenti sono comunicazioni e sono dettati dallo stato emotivo dell’individuo.

In altre parole, i comportamenti comunicano risposte emotive che sono innescate da un evento stressorio, che può essere interno (ad esempio il dolore) oppure esterno (ad esempio un rumore) e la comunicazione può essere attiva – quando si usa deliberatamente un comportamento per esprimere come ci si sente – oppure passiva – quando si fa capire il proprio stato d’animo attraverso il comportamento ma senza volerlo fare consapevolmente.

Ad esempio, un cane che ringhia, comunica attivamente il suo stato d’animo; un cane che si nasconde e inizia a tremare comunica passivamente il suo stato di stress.

A cosa serve il comportamento?

L’autrice dell’articolo ci dice che il comportamento serve ai cani per ottenere sollievo e ci sono due tipi di sollievo: temporaneo e assoluto.

Il sollievo assoluto si ottiene quando lo stressorio che ha causato la risposta emotiva (e quindi il comportamento) è completamente rimosso e la risposta emotiva cambia.

Il sollievo temporaneo mitiga il sentimento associato alla risposta emotiva ma lo stressorio è ancora presente.

Per i cani (come per gli umani d’altronde) è molto importante trovare il sollievo assoluto, ossia la rimozione completa dello stressorio, perchè il sollievo temporaneo non porta allo svuotamento del ‘secchio dello stress’ e lo stress ha effetti negativi importanti sulla mente, il fisico (e quindi la salute) e i comportamenti dei cani ed è molto dannoso (per gli umani è lo stesso).

I motivatori del comportamento

Perchè il cane si comporta così? Cosa lo spinge? (E no, la risposta non è, perchè è str…., perchè è cretino, perchè è pazzo, etc.) sono domande che ci si deve porre.

Capire il motivatore del cane è estremamente importante perchè i motivatori hanno natura molto molto diversa e così ciò di cui il cane ha bisogno e quindi come comportarsi.

Per capire: una cosa è ottenere sollievo in una situazione poco stressante (tanto che sarebbe più adatto parlare di soddisfazione e benessere più che di sollievo) come può essere ottenere il gioco o il biscotto; un’altra è ottenere sollievo in situazioni di disagio medio-alto, come può essere sentirsi al sicuro e lontano da un pericolo o ottenere contatto sociale.

Il benessere del cane richiede che ottenga ciò di cui ha effettivamente bisogno e risolva così il disagio che lo affligge e ciò è possibile solo identificando la vera natura di ciò che cerca di ottenere con il suo comportamento.

Il rischio è che ‘semplicemente’ impari che deve offrire un comportamento che gli umani trovano più accettabile quando in realtà il suo disagio non è risolto.

In altre parole, l’obiettivo nei confronti del cane è che ottenga sollievo assoluto, che come abbiamo visto prima vuol dire rimozione completa dello stressorio, e non cambiarne il comportamento senza che la ciò che lo causa sia eliminata. Come abbiamo visto prima, le conseguenze dello stress sono molto serie.

In sintesi

La vera questione del discorso sul correggere i comportamenti del cane è che concentrandosi sul comportamento si rischia di trascurare, spesso addirittura ignorare, ciò che lo causa e con esso l’esigenza di benessere/soddisfazione o sollievo che il cane cerca di ottenere mettendolo in atto.

In altre parole, se ci si concentra sul comportamento non si lavora per cambiare la risposta emotiva che ne è all’origine ma semplicemente per cambiare, o sopprimere, il comportamento.

Essendo il comportamento una comunicazione non può essere aggiustato, può essere solo cambiato o soppresso – e se anche soddisfa gli umani non necessariamente va bene per il benessere del cane.

Quella che può essere aggiustata è l’emozione all’origine del comportamento.

Un esempio spiega bene il punto: un cane al guinzaglio che si lancia contro tutti gli altri cani. Perchè lo fa? Cosa ottiene lanciandosi contro gli altri cani? Un sollievo temporaneo (ad es. Ci siamo allontanati dal pericolo).

Si può cambiare o sopprimere quel comportamento sgradito? Probabilmente sì ma se anche ci si riesce, se non si lavora sulla ragione emotiva di quel comportamento (il disagio provocato dalla vista degli altri cani), il problema dal punto di vita del benessere del cane non è risolto, anzi.

E’ molto importante anche ricordare che gli stressori del cane sono molti di più e diversi da quelli a cui solitamente si pensa – giusto per fare un esempio, anche suoni e odori, sovraeccitazione e sovraccarico sensoriale rientrano nella categoria.

Il ruolo fondamentale degli umani

I proprietari, così tanto importanti per i cani, hanno un ruolo fondamentale anche in questa questione.

L’approccio che devono adottare deve essere di ascolto e non di forzatura (mirata a cambiare o sopprimere il comportamento) e di attenzione ai bisogni emotivi del cane.

Questo vuol dire cercare di cambiare il loro stato emotivo – farli sentire meglio – in presenza del trigger del loro comportamento e comporta conoscere i punti di forza e di debolezza della creatura e accettare che è anche possibile che il proprio cane non riesca mai a trovare sollievo assoluto di fronte a ciò che lo travolge emozionalmente per cui spetta a loro gestire cane e ambiente in modo da ridurre il più possibile l’esposizione del cane agli stressori piuttosto che cambiare o sopprimere i comportamenti sgraditi.

In conclusione

L’autrice dell’articolo evidenzia, in nome del benessere del cane, che è più importante offire al cane quel sollievo che così disperatamente cerca che cambiarne o sopprimerne il comportamento.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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