Home Il Benessere dei Cani La sterilizzazione nelle femmine di cane

La sterilizzazione nelle femmine di cane

Il tema della sterilizzazione dei cani è molto complicato e se per i maschi c’è una letteratura crescente che rivela che i pericoli della castrazione sono molto più alti dei pochi eventuali benefici, per le femmine la questione è meno definita.

Oggi non ci occupiamo nè di sè sterilizzare le femmine nè di quando, ma di una ricerca, tra l’altro italiana, che ha studiato gli effetti della sterilizzazione sulle femmine di cane.

Il titolo della ricerca è ‘Ovariectomy Impairs Socio-Cognitive Functions in Dogs‘ ed è stato condotto nell’Università Federico II di Napoli.

Ne parla Stanley Coren.

Partiamo dalla conclusione: la ricerca ha scoperto che la rimozione delle ovaie ha effetti sui comportamenti sociali dei cani e la ragione è, si suppone, la scomparsa di una serie di ormoni funzionali a questi comportamenti (ad esempio lo stringere legami e il prestare attenzione agli altri) – gli stessi ormoni che negli umani si ritiene siano responsabili per la maggiore empatia, delicatezza, e premura delle donne rispetto agli uomini, spiega Coren.

Un primo test era di problem-solving e prevedeva che il cane, posta di fronte a due ciotole, andasse verso quella che l’umano le indicava con un gesto.

La ragione di questo esercizio è che oltre ad essere di soluzione di problemi, dimostra le capacità di comunicazione e comprensione del cane.

Puntare è un segnale che comunica dove, nell’ambiente in cui ci si trova, potrebbe esserci qualcosa di interessante. Per riuscire nell’esercizio, l’individuo deve in primis guardare il gesto, facendo attenzione, poi interpretarlo correttamente e poi ancora rispondere al segnale che riceve.

Gli autori della ricerca hanno concluso che i loro dati dimostrano che femmine di cane che sono state sterilizzate hanno ‘capacità di comunicazione compromessa’.

In altre parole, spiega Coren, le femmine di cane sterilizzate, rispetto alle non sterilizzate, non prestano tanta attenzione agli umani, sono meno attente socialmente e non reagiscono con altrettanta precisione alle comunicazioni gestuali degli umani.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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