Home Educazione Cinofila Per i cani è sempre meglio una casa o a volte è meglio il canile?

Per i cani è sempre meglio una casa o a volte è meglio il canile?

Una abitudine di tantissimi proprietari è pensare che sia normale lasciare i cani da soli per ore e ore per cui quando leggono che i cani soffrono la solitudine e lasciarli soli è una forma di maltrattamento la prendono personalmente e reagiscono, di solito contestando la veridicità di quello che hanno letto e difendendo il modo in cui trattano il loro cane.

Da ‘Il cane si deve abituare‘, a ‘Non possiamo diventare schiavi del cane‘, a ‘Chi lavora non ha alternative‘, si sente di tutto.

Lo sforzo è comunque inutile perchè che i cani da soli per ore e soffrono è vero come che la terra gira intorno al sole per cui non c’è terreno per contestare chi dice che è così o per difendere chi li lascia soli.

Una discussione si può aprire, ed è poi l’argomento di cui ci occupiamo oggi, quando qualcuno sostiene che da soli è comunque meglio che in canile per cui va bene così.

Ma è proprio vero che per i cani stare con una famiglia è sempre meglio del canile?

Ne parliamo con Azzurra Martinelli, mamma umana di Derek, un pastore australiano, e di Dea, splendore di razze diverse adottata al canile di Merate dove Azzurra lavora come volontaria da tanti anni.

Ciao Azzurra, grazie mille per il tempo che ci dedichi.

Ciao! E grazie a voi per aver voglia di approfondire questi argomenti!

Posto che ogni cane è un individuo a sé per cui vive e risente a suo modo, chi più chi meno, delle esperienze che fa, è vero che l’”esperienza canileè così forte da non essere neutra per nessun cane?

Partiamo dal presupposto che il canile dovrebbe essere per i cani solo una situazione temporanea. In ogni caso ci sono cani che non esternano il disagio, o meglio non lo rendono visibile con comportamenti riconoscibili. Altri invece hanno manifestazioni e comportamenti di disagio molto più evidenti. Sono come noi, alcuni esternano la frustrazione agitandosi, altri somatizzando in “silenzio”.  Il canile, anche se curato e con mille attività per i cani, non è il posto naturale in cui dovrebbero stare i nostri amici a 4 zampe. Quindi sì, si può dire che ogni cane subisce la situazione canile.

Perché il canile è pesante per i cani?

Non è situazione naturale per loro. Qui non possono davvero appagare le loro esigenze. Certo, quando escono dal box hanno un gran da fare ad annusare in giro dove chi prima di loro è passato e ha sporcato. Alcuni trovano conforto nelle coccole che i volontari sono contenti di regalare altri, i più fortunati, escono e possono passeggiare con gli adottanti a distanza (non vale per tutti i canili però). Altri ancora sono affiancati da educatori e vengono seguiti in piccole attività all’interno del canile. Cose che possono aiutare il cane a vivere un po’ meglio questa situazione ma ogni cane ha le sue esigenze, e ogni cane ha delle caratteristiche di razza che hanno bisogno di essere appagate. E’ ovvio che in canile questo può avvenire solo in parte. Questo è uno dei motivi per cui il cane risulta ovviamente più frustrato.

Posta l’individualità di ogni cane, nella tua esperienza cosa soffrono maggiormente i cani del canile?

Non posso dire la solitudine intesa come assenza totale di persone, perché quelle ci sono anche se, ovviamente, è molto diverso dal vivere in famiglia. Soffrono sicuramente la reclusione, il cane è un animale sociale e più lo si isola e lo si priva di stimoli, più soffre. Come detto, il canile dovrebbe essere un’esperienza breve e di passaggio, per alcuni purtroppo diventa un’esperienza a lunga degenza.

Visto quello che ci hai raccontato, possiamo concordare che il canile non è proprio il massimo per i cani. Detto questo, si può affermare che la sistemazione con gli umani è sempre meglio del canile?

Partendo dal presupposto che alcuni canili sono molto avanti rispetto ad altri, e non perché siano ‘cattivi’ gli altri, ma spesso per questioni di numeri e di possibilità economiche,  è ovvio che il cane starebbe meglio a casa con una famiglia. Ma anche qui, c’è famiglia e famiglia. Per questo spesso i colloqui per un’adozione sono, e quando non sono dovrebbero essere, molto approfonditi. Il compito di chi lavora in canile e fa gli affidi dovrebbe essere proprio questo: Dare il cane giusto alla famiglia giusta e che, in particolare, sia un’adozione consapevole. Ricordiamoci che in casa o in un box nel canile, un cane isolato socialmente soffre.

Ha ragione chi dice che alla fine lasciare il cane da solo per ore e ore va bene perché comunque è meglio del canile?.

Diciamo che in generale questo è quello che pensa la maggior parte delle persone che prende un cane… ma non è vero. Lasciare il cane chiuso in casa (o in giardino) abbandonato a se stesso per tante ore, è penoso tanto quanto un box. Il cane, come animale sociale, ha necessità di stare con noi, di stimoli e di appagare alcune necessità che non si riducono al giretto intorno a casa per fare i bisogni. Prendere un cane significa anche dedicargli tempo, dedicargli l’ora di pausa, svegliarsi prima la mattina per fargli fare una bella passeggiata, uscire con pioggia, vento ecc Annusare, sporcarsi, giocare, sono tutte attività che al cane piacciono e che lo rendono CANE.

Ci si può avvalere dell’aiuto di un dog sitter se il lavoro non ci permette di tornare a casa magari a pranzo, a volte basta una bella uscita a metà giornata per spezzare la monotonia di casa. Queste cose vanno valutate nel momento in cui decidiamo di adottare o comprare un cane. Quello che spesso le persone non capiscono è proprio questo. Si sottovaluta l’impegno, la gestione e anche il fattore economico spesso non viene considerato. Perché comunque è un costo. Si pensa, in generale, di poter compensare tutto con l’amore. In oltre dovremmo TUTTI informarci un po’ di più sul tipo di cane che stiamo scegliendo. Anche se è un meticcio però alcune caratteristiche dei suoi incroci possiamo conoscerle documentandoci sulle razze e sulle loro origini.

E’ giusto pensare che prendere un cane al canile a priori vuol dire salvarlo?

A priori proprio NO, non è giusto pensarlo! Non esiste il “l’ho salvato dal canile”, il cane in canile non è in pericolo di vita e non è lui che ci sta chiedendo di essere salvato.

Il “salvarlo” poi dipende anche dalla prospettiva di vita che gli si andrà ad offrire. Se lo si prende per poi abbandonarlo in casa per 12 ore, o in giardino, senza fargli fare passeggiate o attività che possano appagare le sue esigenze… allora no, non lo si sta salvando. Anzi! Non ce lo sta ordinando il dottore di avere un cane. E un cane comporta anche sacrifici, non solo la gioia di tornare a casa e trovare un cane che ti accoglie facendoti le feste. Proviamo a pensare a cosa ha passato lui prima del nostro rientro a casa. Mettiamoci dalla sua parte. Chiuso in casa, confortevole e calda, ok, ma senza nessuno stimolo e nessuno con cui poter giocare. L’isolamento (di ogni genere) per loro è dannoso, in ogni ambiente. anche dentro le mura domestiche. Immaginiamo noi stessi in un bel castello, ma senza poter far niente, al massimo guardare la tv, nessuno può entrare in quel castello per parlare con noi, ne noi possiamo uscire. Il castello diventa la nostra prigione… ed è la stessa cosa per loro.

“Il cane si abitua”: frase che ci sentiamo dire spessissimo.  Si, si abitua perché DEVE, ma ciò non significa che i proprietari gli stiano offrendo una vita migliore di quella che stava conducendo prima.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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