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Come è vivere con il cane in italia: esperienza a Milano

Qualche tempo fa abbiamo visto che nel suo complesso l’Italia non è un paese per cani ma qualcosa sta finalmente cambiando (ne abbiamo parlato qui).

Noi sono quasi 10 anni che siamo a Milano con il cane, prima con Eduard che è venuto con noi da Roma e ora con Oban che invece ha sempre vissuto a Milano, e la nostra esperienza di vita a 6 zampe in questa città è prevalentemente positiva (nettamente migliore di quella a Roma).

Vediamo gli aspetti positivi:

A Milano in generale le persone sono ben disposte verso i cani. La sensazione che si ha andando in giro è che sia normale che ci siano i cani.

Cani e umani convivono serenamente. Per dirne tre: in tanti portano il cane sciolto anche per strada; la normalità sono i negozi in cui i cani possono entrare, anomali quelli che vietano loro l’accesso; e i cani, anche quelli di grandissima taglia, vanno serenamente sui mezzi di trasporto pubblico (tram, autobus e metropolitana).

Ma non è solo che sono accettati, a Milano si ha la sensazione che i cani siano amati – ad esempio per strada in tanti si fermano per salutarli e accarezzarli e tantissimi negozi ti accolgono con biscottini e acqua che tengono apposta per i quadrupedi.

Nei luoghi pubblici i cartelli di divieto di accesso sono relativamente pochi.

Questo è molto bello.

Ci sono però anche problemi.

C’è una diffusa mancanza di rispetto da parte dei proprietari di cane nei confronti degli altri proprietari e della popolazione in generale. Tanto il poter andare in giro con il cane sciolto è un segno che la città è molto disponibile, ugualmente abusare di questa disponibilità lasciando girare i cani senza controllarli è mancanza di rispetto e, spessissimo, causa di problemi per gli altri e chi lo fa notare rischia ogni volta.

Un altro aspetto negativo di Milano è che c’è una quantità enorme di gente che non raccoglie. Strade, prati e marciapiedi sono disseminati di produzione canine. L’inciviltà non ha sesso, età nè nazionalità. Non raccolgono vecchi, giovani, proprietari, accompagnatori, donne, uomini, italiani, stranieri.

Rispetto ai negozi, in media i ristoranti non sono amichevoli nei confronti dei cani, con molti che vietano loro l’accesso.

Last but non least, un’altra delle note dolenti relative alla vita con il cane a Milano è la gestione da parte dell’amministrazione pubblica. Il Comune non ha idea e gestisce male.

Un caso emblematico sono i cani sciolti.

Secondo il regolamento comunale i cani possono essere lasciati sciolti solo in apposite aree recintate, alcune delle quali sono anche accettabili mentre altre non andrebbero bene nemmeno come discarica.

Un regolamento così universale ignora la natura e le esigenze dei cani ed è praticamente inapplicabile e infatti la consuetudine è che nei giardini i cani vanno in giro sciolti, con fortune alterne a seconda della serietà e responsabilità dei proprietari.

Il Comune cosa fa? Prende atto della realtà e trova soluzioni adeguate che tutelino e soddisfino anche le esigenze di una fetta importante della popolazione che, precisiamolo, paga le tasse e ha diritti tanto quanto chi non ha il cane?

No.

La gestione è la seguente: far finta di niente la gran parte del tempo e ogni tanto agire e agire consiste principalmente nel dispacciare guardie ecologiche nei giardini.

Le guardie ecologiche sono volontari con poteri di polizia amministrativa che hanno compiti legati alla tutela ambientale e agiscono dove è maggioramente avvertita l’esigenza di tutela dal degrado (dal sito del Comune di Milano).

Parole splendide, il cittadino le legge ed è contento che ci sia tanta preoccupazione per il benessere pubblico da aggiungere alla polizia, ai carabinieri e alla polizia locale anche gruppi di volontari a cui assegna il potere di accertare e sanzionare abusi.

Qual è il problema?

Esperienza dice che per questi signori il rischio per l’ambiente e il degrado sono solo i cani. Ma non è nemmeno così semplice, perchè degrado non sono tutti i cani e tutti i proprietari e tutte le violazioni dei regolamenti.

Come è purtroppo costume italiano, non sembra contare la legge ma la discrezionalità di chi ha il potere e i signori di cui sopra la esercitano alla grande.

Dalla sporcizia che c’è in giro, che oltretutto è un vero pericolo per la salute pubblica umana e canina, si deduce che non c’è alcun controllo nei confronti di chi non raccoglie.

Per quanto riguarda i cani nei parchi. I signori di cui sopra hanno la tendenza a non vedere quello che fanno soggetti che almeno all’apparenza potrebbero dare problemi (uomini, giovani, grossi e forti e donne dall’aspetto bellicoso, accompagnatori di rottweiler, rhodesian, pitbull, etc.) e puntano invece su quelli con cui è facile prendersela (cani apparentemente innocui, signore di piccole dimensioni e dall’aspetto perbene, etc.) e nei loro confronti spesso si distinguono perchè rilevano infrazioni che superano il ridicolo.

Un episodio emblematico in questo senso è accaduto pochi giorni fa (sembra inventato ma purtroppo non lo è): hanno fermato una signora e le hanno detto che l’avrebbero multata perchè aveva il cane al guinzaglio flexi.

In giardini in cui il 98% dei cani va sciolto è corretto ignorare quelli e prendersela con un proprietario che rispetta la legge e lo tiene al guinzaglio. Ovvio.

Si ferma qui la follia? Nop. Il flexi era bloccato e il cane era un chihuahua!

Lato nostro, Oban è sempre al guinzaglio ed è stato aggredito così tante volte da cani sciolti, spesso con proprietari nemmeno in vista, che abbiamo dovuto smettere di camminare in giro.

Andiamo al parco e ci mettiamo in un angolo relativamente riparato da cui possiamo vedere in anticipo chi arriva ed eventualmente allontanarci per tempo.

Non ci sentiamo soli però perchè abbiamo la compagnia dei prostituti e dei loro clienti dall’altra parte della strada e dal nostro lato del giardino, le visite frequenti di quelli che usano alberi e cespugli come bagno.

Perchè nel parco in cui andiamo i senzatetto e gli ubriachi accampati sulle panchine sono tantissimi, così quelli che usano alberi e cespugli come bagni, e di fronte c’è un bordello a cielo aperto, operativo a tutte le ore e, ho scoperto, attivo da decenni.

Quello per le guardie non è degrado da contrastare. Se ci vedono, Obanino ed io che giocano a palla, lo siamo.

Qual ‘ l’esperienza di vita con il cane dove abiti?

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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