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Cani e divieti: qualcosa sta cambiando

Il rispetto della legge e degli altri è fondamentale per una convivenza civile e così come devono averlo i proprietari di cane, devono averlo anche le amministrazioni pubbliche.

Purtroppo in Italia le amministrazioni pubbliche molto diffusamente si fanno notare esattamente per il contrario, abuso di potere e violazione dei diritti dei cittadini, e spessissimo i destinatari dei soprusi sono i cani e i loro proprietari.

Un caso classico è il divieto di accesso generalizzato per i cani nei giardini e parchi pubblici (notare che si parla di semplice accesso, anche con guinzaglio e museruola, non di girare sciolti) adducendo come motivazioni che la presenza dei cani è un rischio di natura igienico-sanitaria, un problema di decoro, e che vietare l’accesso ha lo scopo di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei cittadini da possibili aggressioni.

Evito di esprimere giudizi perchè sarei feroce, dico però che per fortuna a volte chi esagera viene punito, e finalmente è la volta di alcuni dei comuni che hanno emesso i divieti di accesso giustificandoli con i motivi descritti sopra.

Chiamati a esprimersi sulla questione del divieto di accesso dei cani ai giardini e ai parchi, i TAR (Tribunale Amminstrativo Regionale) di alcune regioni (Piemonte, Lazio, Sardegna, e Basilicata) hanno stabilito l’illegittimità del divieto di accesso dei cani ai parchi e ai giardini dichiarando che:

  • il divieto limita, illegittimamente, la libertà di circolazione delle persone
  • il provvedimento viola i principi di adeguatezza e proporzionalità
  • i Comuni non possono dimostrare che la presenza dei cani minacci la sanità e l’igiene pubblica
  • se ci sono timori per l’igiene dovuti alla mancata raccolta delle produzioni canine, è responsabilità dei Comuni fare i dovuti controlli e punire chi non raccoglie.

Un giudizio durissimo, condiviso in più Regioni, che se da una parte riconosce i diritti dei cani e dei loro proprietari e ne impone la tutela, dall’altra espone e denuncia  l’abuso di potere da parte delle amministrazioni comunali e le mancanze nella gestione dei comuni.

Non possiamo che esserne grati e sperare che sia l’inizio di un futuro migliore.

Ringrazio l’Avvocato Claudia Taccani responsabile dell’Ufficio Legale dell’Oipa, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, per avermi segnalato le sentenze e per alcune spiegazioni chiarificatrici. Per qualsiasi dubbio o domanda, è possibile rivolgersi all’OIPA mandando una email all’indirizzo sportellolegale@oipa.org

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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