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Un nuovo modo di calcolare l’età dei cani

Uno dei grandi pesi dei proprietari di cane è la velocità con cui avanza la vita dei quadrupedi.

Con loro viviamo quella che mi viene da chiamare sindrome di Highlander (dal famoso film), una nostra vita è diverse delle loro.

Li teniamo in braccio per coccolarli che sono cuccioli e in poco più di un batter d’occhio li stringiamo che sono anziani e dobbiamo accompagnarli al Ponte dell’Arcobaleno.

La brevità della vita dei cani è così presente nella mente degli umani che già da quando i quadrupedi sono piccolissimi iniziamo a calcolare quanti anni hanno in una dimensione per noi comprensibile (= la loro età in anni umani).

Apparentemente il calcolo non è difficile, l’età dei cani infatti è una di quelle cose che si sanno da sempre: un loro anno equivale a sette anni umani (al numero si sarebbe arrivati dividendo la lunghezza media della vita degli umani, 77 anni, e la lunghezza media della vita dei cani, 11 anni).

Solo che…

Solo che gli studi sui cani sono in continua evoluzione e anche questa convinzione è stata confutata da numerosi ricercatori.

Addirittura il concetto di età è sotto esame (anche per gli umani), con studiosi di diverse discipline che ritengono si debba riconsiderare cosa sia corretto intendere per età.

C’è la definizione classica dell’età, quella cronologica,  secondo cui l’età è data da quanto tempo è passato dal momento della nascita.

E poi c’è l’età biologica che è ‘una definizione soggettiva che si affida ad indicatori fisiologici per identificare lo sviluppo di un individuo‘ e che ha tra le sue misure ad esempio l’indice di fragilità che valuta lo stato di malattia dell’individuo, i livelli di attività e il deterioramento cognitivo.

Per calcolare l’età biologica si ricorre anche a biomarcatori, più oggettivi, che comprendono anche i livelli di espressione genica (i geni producono proteine a livelli diversi nelle diverse fasi della vita) e il numero di cellule immunitarie e non è detto che l’età cronologica e l’età biologica corrispondano.

Ad esempio, una persona che ha mangiato male tutta la vita, ha fumato molto e non ha mai fatto attività fisica è molto probabile che abbia una età biologica ben superiore alla età cronologica. Ugualmente, un sessantenne che si è occupato di mantenere sano il suo corpo e la sua mente potrebbe avere l’età biologica di una persona cronologicamente molto più giovane.

Il discorso vale per gli umani e vale per i cani.

Uno degli studi più recenti sull’età dei cani in anni umani è stato diretto da Tina Wang della University of California, San Diego, e si è concentrato su alcuni geni associati all’invecchiamento, comparando ciò che si osserva negli umani e nei cani.

I ricercatori hanno studiato un fenomeno chiamato metilazione del DNA – una modifica epigenetica del DNA – che negli umani avviene in modo relativamente costante tanto che permette di stimare approssimativamente l’età delle persone e il cui processo gli scienziati hanno chiamato ‘orologio epigenetico‘.

Anche i cani vivono lo stesso fenomeno e i ricercatori hanno comparato l’orologio epigenetico degli umani a quelli dei cani e hanno scoperto che, presa la vita di un cane e di un umano, alcune fasi seguono lo stesso pattern mentre altre si differenziano.

Ad esempio, il livello di metilazione ha mostrato che un cucciolo di cane di 7 mesi corrisponde a un umano di 9 mesi mentre finita la primissima infanzia le similitudini si riducono e l’orologio dei cani va molto più rapidamente di quello degli umani, ben oltre i famosi 7 anni.

Il calcolo della età dei cani diventa molto complicato secondo il modello usato degli studiosi statunitensi che usano il logaritmo naturale dell’età di un cane, lo moltiplicano per 16 e poi aggiungono 31. Secondo la loro formula,

16In(età del cane)+31

quindi, un cane di 2 anni ha l’equivalente di 42 anni umani, uno di 5 ne ha 56,75 e uno di 10 ne ha 67,8.

Non tutti concordano con questa teoria. La American Veterinary Medical Association, ad esempio, sostiene che il modo corretto di calcolare l’età dei cani è, per cani di taglia media, considerare il primo anno come 15 umani, il secondo anno come 24 e poi da quel momento in poi, calcolare ogni anno canino come 5 anni umani.

Indipendentemente dal numero finale raggiunto, praticamente tutti gli studiosi concordano su un punto, ossia che la vecchia regola di 1 anno canino = 7 anni umani non è valida perchè i cani invecchiano rapidamente nei primi anni di vita e da un certo punto in poi quell’invecchiamento rallenta in modo anche significativo (nella pratica vuol dire che i pelosi passano gran parte della loro vita in uno stato prolungato di maturità) e sulla durata della loro vita influiscono fattori come la taglia, il peso, e lo stile di vita.

Come dicevamo prima, anche per i cani vale la questione dell’età biologica vs. età cronologica per cui  è fondamentale farli vivere bene, con la migliore alimentazione, cure, attività fisica e mentale adeguata.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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