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Paura dei cani? Anche no

L’avvicinamento tra cani e umani è iniziato migliaia di anni fa e la loro vicinanza è tale, unica nel mondo animale, che si parla addirittrua di evoluzione convergente per le due specie.

Stando con gli umani i cani si sono trasformati rispetto ai loro parenti selvatici.

Sono cambiati fisicamente, ad esempio è cambiato il colore del loro pelo, le orecchie sono diventate morbide, è cambiata la forma della testa, il muso è diventato più corto.

Si può dire che non è un caso che tanti cani assomiglino a peluche; il loro aspetto modificato rispetto ai lupi li ha, almeno per certi lati, favoriti con gli umani.

A stare con gli umani è cambiata anche la natura dei cani, sono diventati molto più docili, non hanno paura degli umani, anzi, sono diventati amichevoli verso gli umani, e hanno sviluppato un legame con gli umani che non ha paragoni. I cani non vogliano dominare gli umani e non vogliono fare male agli umani, anzi, collaborano con gli umani come nessun altro al mondo.

I cani capiscono gli umani in modo straordinario: basti pensare ad esempio che leggono e interpretano le espressioni del viso degli umani, capiscono quando gli umani parlano, e capiscono i gesti degli umani.

La collaborazione dei cani con gli umani è egualmente straordinaria, pensiamo ai cani guida, ai cani che fanno la pet therapy, al supporto che danno nei soccorsi, come aiutano i bimbi ad imparare a leggere, per non parlare dei benefici incredibili che un ‘semplice’ cane porta agli umani che lo amano e lo apprezzano.

Dall’altra parte, gli umani hanno manipolato, e continuano a manipolare, i cani per costruirli a loro piacimento e li hanno usati, per non dire sfruttati, e continuano a farlo, per i loro comodi.

Già questo dovrebbe essere sufficiente per capire che tra cani e umani chi è in posizione di potere non sono certo i cani e, almeno a mio parere, dovrebbe essere sufficiente per spiegare perchè non bisogna avere paura dei cani, ma c’è altro.

Ci sono da considerare aspetti degli umani, altri aspetti dei cani e un aspetto che hanno in comune sia i cani sia gli umani.

Nell’angolo degli umani bisogna valutare da dove deriva la paura per i cani. Per alcuni sono esperienze negative, ma statisticamente i casi di morsi di cane sono veramente pochi per cui, sempre statisticamente, solo una parte e pure piccola di chi ha paura dei cani può averla perchè ha avuto esperienze negative.

Tanti pregiudizi nei confronti dei cani hanno invece radici culturali. L’ambiente in cui si abita è ‘anti-cane’, senza ragioni particolari, è semplicemente così, c’è chi li odia, chi ne ha paura e chi li odia e ne ha paura. Un po’ come il razzismo verso altri umani; si ha paura e si odia chi è diverso.

Un terzo motivo per cui gli umani hanno paura dei cani è l’ignoranza, che spesso è compagna dei pregiudizi di cui sopra. C’è chi non sa niente dei cani ma pensa di saperne tutto (per motivi oscuri, sui cani tutti sanno sempre tutto) e la combinazione ignoranza e finta conoscenza ha conseguenze nefande. Un esempio classico è la diffusa, infondata ed erratissima, convinzione che i cani piccoli e bianchi siano ‘buoni’ mentre i cani grandi e neri sono cattivi.

Dal lato dei cani invece bisogna considerare, tra l’altro:
– che ogni cane ha caratteristiche di razza, e poi carattere e personalità ed esigenze dovute al suo essere cane ed esigenze dovute al suo essere quel cane specifico, oltre alla storia personale, per cui ogni cane interpreta e affronta il mondo in un modo piuttosto che un altro.
– che i cani hanno regole di comportamento, molto rigorose, che non sono le stesse degli umani
– che i cani hanno una comunicazione, molto articolata, che è diversa da quella degli umani
– che i cani sono in balìa degli umani, da cui dipendono totalmente.

Quanti umani sanno che i cani hanno una visione del mondo, un po’ data dalla genetica, un po’ dal carattere e dalla personalità, un po’ dalla storia personale, in base a cui affrontano la vita?

Quanti umani sanno che tra le rigorose regole di comportamento dei cani c’è, ad esempio, che non si morde a caso e che non si deve essere esagitati?

Per quanto riguarda la comunicazione, gli umani sono, come praticamente in tutto, antropocentrici e quindi comunicare = parlare. I cani sono così straordinari e la loro relazione con gli umani è così eccezionale che capiscono anche le parole ma la loro comunicazione è canina, fatta di suoni, postura, gesti, espressioni, comportamenti.

Quanti umani conoscono la comunicazione canina? Pochi. Non conoscere quella comunicazione è uno dei motivi per cui gli umani hanno paura dei cani. Un cane che non vuole essere toccato può segnalare il suo disagio ringhiando, e a quel punto possono succedere due cose: l’umano non capisce, associa ringhio a cattiveria e si spaventa; oppure ignora, insiste, il cane sente di non avere alternative e si difende, scatta, probabilmente pizzica, forse addirittura morde. Il passo a cane = cattiveria > paura è praticamente immediato. Peccato che nasca tutto da errori dell’umano.

La verità è che, in termini assoluti, dei cani si deve avere rispetto, non paura. E’ tutta un’altra cosa.

I cani non sono pupazzi. Si devono rispettare nella loro predisposizione, il loro carattere, la loro personalità, i loro sentimenti, i loro stati d’animo e le loro esigenze.

Tutto quello scritto finora vuol dire che i cani cattivi non esistono? No, come esistono i criminali tra gli umani così esistono tra i cani ma non sono  la norma. Non si può dire I Cani, intesi come specie, sono cattivi.

E con questo si apre l’ultimo punto, oltre ad essere rispettati, i cani devono essere gestiti correttamente.

Come anticipato sopra, i cani dipendono totalmente dagli umani e se i cani si comportano ‘male’, la responsabilità è dei loro proprietari che non li gestiscono correttamente. Più che dei Cani, bisogna avere paura dei cattivi proprietari.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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