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Come gestire al meglio il cucciolo di cane

L’arrivo di un cucciolo a casa è un evento dirompente e richiede un impegno importante da parte dei suoi proprietari. Ovviamente non vuol dire che bisogna spaventarsi ma che bisogna prepararsi bene: è molto molto importante gestire correttamente il piccolo. Ne abbiamo parlato con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, specializzata in cuccioli, e preparatore cane allerta diabete .

Grazie Sara per il tempo che ci dedichi. Iniziamo subito con le domande

DD: Partiamo proprio dall’inizio, il cucciolo, quindi un cane di che età?

SDC: Il cucciolo dovrebbe arrivare a casa dei suoi proprietari a circa due mesi.

Il piccolo questo sconosciuto? Si può dire? Anche per chi ha già esperienza di cani?

SDC: Chi ha già avuto cuccioli conosce il tipo di impegno, sa che è un esserino che ha tanta voglia di fare e che c’è il rischio reale che faccia danni, si aspetta di dover mettere al sicuro le ciabatte e che sporchi in casa. Detto questo, ogni cucciolo è una esperienza nuova e infatti mi capita molto frequentemente che i proprietari mi dicano che il precedente cane non faceva quella cosa oppure quell’altra o che si comportava diversamente. I motivi sono diversi, è normale che non ci si ricordi come era stato l’altra volta – si può ipotizzare ad esempio che siano passati tanti anni da quella esperienza – oppure il nuovo piccolino è di una razza o mix di diverso dall’altro o, pur essendo della stessa razza, ha carattere e personalità totalmente diverse, oppure l’età dei proprietari è molto diversa oppure ancora è cambiata la situazione dei proprietari, che avevano il cane quando vivevano in famiglia e decidono di prendere un piccolo quando vanno a vivere la soli, cosa che è ovviamente tutta un’altra storia e tutto un altro impegno.

Pensi che chi prende un cucciolo debba sempre rivolgersi ad un educatore?

SDC: No. Lo consiglio calorosamente ma non è indispensabile. Diciamo che partire con il piede giusto è ovviamente ottimo, il che però non vuol dire che ci si debba vedere ogni settimana per mesi, possono bastare alcuni incontri scadenzati correttamente per fare la differenza. A mio avviso, stabilire un budget per quegli incontri è un investimento che vale la pena fare e che paga sia nell’immediato sia nel medio-lungo termine, prima quando il piccolo passa nell’adolescenza (tanto delicata e critica come fase che i dati ci dicono che le maggiori rinunce di proprietà avvengono in questa fascia di età) e poi nell’età adulta.

C’è qualche preparazione speciale che bisogna fare in previsione dell’arrivo del cucciolo?

SCD: Assolutamente sì. Consiglio di procurarsi con anticipo una cuccia, le ciotole, qualche gioco adatto alla età del piccolo, un collarino con la medaglietta, un guinzaglio, snackini adeguati, una traversina per fare il suo primo viaggio in auto dall’allevamento o dal rifugio. E poi bisogna adattare la casa, rimuovere gli oggetti raggiungibili che potrebbero risultare pericolosi oppure renderli inaccessibili.

Quali sono gli aspetti che rendono il cucciolo impegnativo da gestire?

SDC: L’impegno è imponente se si vuole fare un buon lavoro e, ovviamente, è quello che si dovrebbe fare. Iniziamo dalle uscite: si deve uscire spessissimo, la notte è forse l’unico momento in cui si può non portarlo fuori più volte, ma già arrivata la mattina non si può sperare di uscire dopo aver fatto la doccia e la colazione. Il piccolo non si sa ancora trattenere e appena si sveglia deve essere portato fuori per cui bisogna essere pronti ad uscire quasi in pigiama e anche molto presto. Da notare che questo non vuol dire che per tutta la vita il cane dovrà uscire alle 5 o alle 6 del mattino. Nel momento in cui cresce, impara a trattenersi e le cose cambiano. Un altro impegno enorme è trovare lo spazio e il tempo per permettere al piccolo di fare tutte le esperienze (che devono essere corrette) di cui ha bisogno: deve divertirsi, giocare, conoscere persone di ogni genere (anziani, bambini, persone con bastone, ombrello… etc. etc.), conoscere ambienti diversi, biciclette, valige, monopattini, passeggini, tantissimi cani ( cuccioli, giovani, adulti, anziani, piccoli, grandi, giganti, pelo lungo, pelo corto, muso schiacciato, etc. etc), andare in macchina, imparare a stare da solo, in funzione dell’ambiente in cui vive o ad esempio passerà le vacanze, conoscere l’acqua, l’autobus, il treno, il tram, etc. etc. etc. I cuccioli di cane che conoscono il mondo in modo sereno e gioioso più saranno abili e competenti una volta cresciuti, motivo per cui è fondamentale che facciano quante più esperienze possibili e che siano il più possibile positive e non eccessive. Ad esempio, perché conosca i bambini non si deve portarlo all’uscita di una scuola elementare lasciando che sia accerchiato e manipolato da venti bimbi che urlano eccitati e se lo contendono, potremmo farlo avvicinare e accarezzare da un bambino al parco e magari farli giocare insieme con un giocattolo, e così per tutte le esperienze che si deve fargli fare. Servono gradualità, moderazione e costanza e con queste si ottengono ottimi risultati.

Ci parli di gestione del cucciolo, non educazione, non addestramento, ma gestione, come mai?

SDC: Con i cuccioli (ma anche cani adolescenti o adulti) non si tratta di chiamare un educatore perché spieghi come sgridare, punire e comandare correttamente il cane. I proprietari devono imparare a comunicare e vivere, e quindi a gestire, un essere vivente diverso da loro. Se i proprietari imparano come si gestiscono esigenze e comunicazioni diverse dalle proprie e imparano a rispettarle possono diventare abili educatori per il loro cucciolo e queste capacità si rilevano utili anche con i figli umani. Non sai quanti casi ho di mamme che hanno una marcia in più nel capire che la realtà dei cuccioli è molto simile a quella di cui hanno fatto esperienza con i figli.  

In cosa consiste il percorso di crescita del cucciolo? Quali sono le sue esigenze?

SDC: Un percorso di crescita normale per un cucciolo comprende il suo imparare a fidarsi e ad affidarsi alla nuova famiglia, imparare a sporcare fuori casa (cosa necessaria anche se il cane è di taglia mini), correre, giocare, sporcarsi, rotolarsi, bagnarsi, camminare (tutte cose che deve fare anche se è piccolo di età e di taglia). Ha bisogno di riposo, che deve essere rispettato – il piccolo deve poter dormire senza essere infastidito e non deve essere svegliato quando dorme, anche se i bambini tornano da scuola e vogliono giocarci subito. Bisogna impostare routine che scandiscano la giornata, la pappa circa agli stessi orari, se il piccolo non mangia tutto, dopo un pochino togliere la ciotola in modo che non si abitui a mangiare in qualsiasi momento. Non solo, se non si toglie la ciotola, sarà molto difficile abituarlo a trattenere i bisogni, impostare le uscite e, ovviamente, capire quanto mangia, cosa importante per la sua crescita; Impostare le sedute di massaggio, pulizia e manipolazione. Impostare le uscite di svago dopo i riposini. Le routine andranno variate quando il piccolo è cresciuto.

I proprietari cosa devono conoscere del loro cucciolo?

SDC: Torniamo un po’ ai punti visti prima, i proprietari devono capire il carattere e la personalità del piccolo, devono imparare come comunica, devono imparare a capire le esigenze che esprime e come le esprime, come gioca, quando è frustrato, come farlo calmare, etc. etc. e, importantissimo, devono imparare come insegnargli correttamente i comportamenti che deve conoscere per vivere bene insieme.

Quali sono gli sbagli che più comunemente noti si fanno con i cuccioli?

SDC: Il più comune di tutti è l’idea che i cuccioli facciano certe cose perché sono piccoli e che quando crescono quei comportamenti, anche quelli non apprezzabili, miracolosamente svaniscano. Per alcuni comportamenti è sicuramente così ma per altri no e tanti proprietari si sorprendono quando scoprono che il cane adulto li mantiene. Tante difficoltà si possono evitare se si interviene per correggere e/o indirizzare nel modo giusto certi comportamenti quando il cane è cucciolo.

Quali sono le cose da non fare con e al cucciolo?

SDC: La lista è lunga. Ne dico alcune: permettergli di sporcare in casa perché non si ha tempo né voglia di occuparsi delle sue necessità; lasciare che mangi la ciabatta vecchia perché ormai è da buttare e poi sgridarlo quando passa a quella nuova; sgridarlo continuamente quando prende le cose in bocca, sia in casa sia fuori casa, e mettergli continuamente le mani in bocca per portargliele via; strattonarlo quando annusa le pipì di altri cani oppure tirarlo via quando ha voglia di giocare con i suoi simili; impedirgli di interagire con i suoi simili; avere paura di tutto e quindi, di conseguenza, privarlo di esperienze importanti oppure, al contrario, pensare che ogni esperienza vada bene, e quindi lasciarlo senza controllo né supervisione, con il rischio così che subisca o infligga esperienze negative; lasciarlo da solo per ore ed ore, magari anche chiuso da qualche parte, senza poter far niente perché si è a lavoro o si hanno altri impegni.  

Il cucciolo può dormire sul letto con i proprietari?

SDC: Io lo sconsiglio fino a quando non è più grandicello. Il motivo è semplice: le altezze del letto possono essere pericolose per il piccolo che potrebbe cadere e i movimenti degli umani con cui dorme potrebbero disturbare il suo sonno. Non possiamo poi dimenticare che potrebbe anche scappargli un bisognino durante la notte e, a meno di non accorgersene subito e non essere prontissimi a portarlo fuori, ci si trova una bella, si fa per dire… , sorpresa sulle lenzuola. Invece di far dormire il cucciolo sul letto è consigliabile farlo dormire in una cuccia vicino al letto così che senta la presenza dei suoi proprietari e lo si possa controllare e confortare se ne avesse bisogno. Questo è un punto importante; quando il piccolo arriva a casa è fondamentale che i proprietari lo lascino dormire vicino a loro, sarà smarrito, preoccupato, triste (pensate cosa vuol dire a poche settimane di vita lasciare la mamma e i fratellini e arrivare in un posto nuovo, sconosciuto, con persone che non conosce) e il conforto dei suoi umani è fondamentale per iniziare con il piede giusto la vita insieme. Il piccolo deve capire e sentire fin dal primo momento che i suoi proprietari sono lì per lui.

Vuol dire che il cane non può mai dormire sul letto con i proprietari?

SDC: No, no, quando è più grandino gli si può insegnare a salire e scendere dal letto. Io ad esempio ho diversi cani che non solo dormono sul letto con i loro proprietari ma rimangono su anche fino alle 11 a godersi lo spazio dell’intero lettone dopo che i proprietari si sono alzati.

Il kennel, di cui si parla tanto, è effettivamente da usare? Se sì, come?

SDC: Se il piccolo non ha mai usato il kennel in allevamento, non serve usarlo e, soprattutto, non va usato come strumento per evitare danni in casa chiudendo il piccolo dentro per le diverse ore in cui si sta fuori. Se in allevamento il kennel era usato come cuccia per far dormire i piccoli, si può mantenere l’abitudine per i primi giorni in cui il piccolo è a casa, tenendolo nella camera con i proprietari e rigorosamente aperto. Deve essere semplicemente una cuccia, ed è meglio se ha una struttura chiusa e non a gabbia perché l’effetto di protezione è maggiore. Se il cucciolo è abituato a usare il kennel per riposare o mangiare uno snack molto gustoso vale la pena  sfruttarlo anche in macchina o in viaggio così ha il suo posto dove rintanarsi e può essere utile soprattutto se ci sono bambini piccoli che lo importunano quando riposa. Se si prevede che il cane farà sport, esposizioni, o anche viaggi, è fondamentale abituarlo sin da piccolo in modo che possa beneficiare sempre di quella cuccia sicura che verrà usata per spostarlo o tenerlo quando è in luoghi caotici, faticosi e particolarmente stressanti.

Quali sono i problemi più comuni che si possono avere con il cucciolo?

SDC: Direi la gestione della bocca e del morso sui proprietari, i vestiti e tutti gli oggetti che trova in giro. I proprietari sono sempre molto preoccupati da queste situazioni ma bisogna ricordare che la pazienza, la calma e la costanza nell’interrompere il gioco ogni volta che è inopportuno per riprenderlo appena ritorna la calma da i suoi risultati. E’ importantissimo non ricorrere a continue attenzioni, urla, schiaffetti sul muso e ripetuti, ruggiti NO. Ugualmente non si deve mettere le mani in bocca al piccolo per strappargli le cose o dargli attenzione solo quando ruba oggetti importanti per i suoi proprietari, inseguendolo e ricattandolo con il cibo perché lasci andare. La corruzione costa, per ottenere la risposta desiderata ci si troverà costretti a fare offerte sempre più importanti – i cani si rendono conto del valore che gli umani danno agli oggetti e si fanno corrompere in base al valore che si rendono conto che gli umani danno e non a quello che gli umani offrono – e il ricatto non adeguatamente soddisfatto porta frustrazione nel cane e ne riduce anche la fiducia nei proprietari per cui dalla volta successiva non si lascerà fregare. In poche parole, la corruzione è destinata al fallimento per cui è bene evitarla sin da subito. Una corretta comunicazione e insegnare correttamente il lascia sono il modo per gestire queste situazioni.

Perché é tanto importante la gestione corretta del cucciolo?

SDC: Perché è l’unico modo per crescere un cane equilibrato, felice e sereno con cui sia facile comunicare e capirsi solo con uno sguardo e, quindi, con cui è meraviglioso condividere la vita.

DD: Quali sono le regole fondamentali per la gestione del cucciolo in 5 parole?

SDC: Comprensione, comunicazione, regole, coerenza e, non dimentichiamolo, entusiasmo.

Se nonostante tutto l’impegno, il proprietario ha problemi con il cucciolo? Cosa può fare?

SDC: Una cosa da non fare assolutamente è prendere informazioni ovunque sul web e mettere in atto quelle regole definite sociali (o gerarchiche) che rischiano di rovinare la relazione con il cane e aggravare in modo irrecuperabile la situazione. Quello che si deve fare è rivolgersi ad un educatore, che deve professionista serio e preparato, oppure ad un veterinario comportamentalista. Una figura ovviamente non esclude l’altra, anzi, spesso lavorano in sinergia, e sia con il cane sia con il proprietario per ottenere il risultato migliore. Generalmente, se il problema è di gestione e relazione, il lavoro è prevalentemente con l’educatore; se il problema invece è di natura comportamentale, la competenza è del veterinario comportamentalista. Alcuni casi possono essere ad esempio se si ha il dubbio che il cucciolo sia aggressivo, se si ha la sensazione che abbia il terrore quando è fuori in passeggiata, se è gravemente a disagio con altri cani e/o con persone che non conosce, etc. etc.

C’è differenza tra prendere un cucciolo e un cane adulto?

SDC: Sono due realtà molto diverse: un cucciolo è decisamente impegnativo per quanto riguarda il corretto sviluppo da quando arriva a casa fino all’età adulta mentre un cane adulto potrebbe aver bisogno “solo” di qualche mese per abituarsi alla nuova casa, ai membri presenti ed alla sua nuova vita ma potrebbe anche avere bisogno di un periodo lungo, addirittura lunghissimo, nel caso avesse problemi più o meno gravi che si porta dietro e su cui si deve intervenire.

Se ritieni sia possibile rispondere, è meglio prendere un cucciolo o un cane già più grande?

SDC: È una domanda a cui non si può rispondere a priori, la risposta dipende dal contesto e dalla situazione. Non consiglierei un cucciolo ad esempio ad una persona molto anziana oppure a chi ha in casa altri cani che mal sopporterebbero un piccolino. Per chi è nelle condizioni e ha voglia e capacità di crescerlo correttamente, invece, un cucciolo è entusiasmante.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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