Home Vita con il Cane I cani sanno riconoscere gli oggetti dal nome

I cani sanno riconoscere gli oggetti dal nome

C’è tanta gente che proclama ‘I cani sono cani e devono fare i cani’, di solito sono quelli che si autoconsiderano grandi conoscitori dei Cani, i soli che sanno come devono vivere ed essere trattati.

Con quella frase intendono che sono animali selvaggi e selvatici, senza emozioni nè sentimenti, di fatto senza cervello, dominati da regole di supremazia del più forte (un’altra delle frasi preferite è ‘Sono cani, se la vedono tra di loro’) e nella cui vita gli umani devono essere presenti al minimo (anche se li scelgono, prendono e portano a vivere dove e come vogliono loro, disinteressati da caratteristiche, predisposizione ed esigenze dei cani).

Che i Cani sono Cani e devono fare i Cani è indubbio, che voglia dire tutt’altro rispetto a chi li considera selvaggi, selvatici, senza mente nè vita emotiva è detto dalla scienza.

La realtà della relazione umano-canina

La relazione umano-canina è unica e straordinaria: è millenaria e la vicinanza è tale che si parla di coevoluzione tra cani e umani, i Cani hanno una conoscenza straordinaria degli umani, con gli umani usano lo sguardo in modo umano (tra di loro lo usano in modo diverso), sin dalla nascita sono sintonizzati con gli umani ed è scientificamente provato che il legame che si forma tra Cani e proprietari è comparabile a quello tra figli e genitori (per i Cani, i proprietari sono come i genitori per i figli umani).

La realtà dei Cani

La realtà è che i Cani sono esseri senzienti, con una vita emotiva ricca e complessa, con grandi capacità cognitive e per alcune cose il loro cervello funziona in modo molto simile a quello umano. Ad esempio è scientificamente provato che processano i visi umani in modo simile agli umani e sanno usare le parole.

I Cani e le parole

Un aspetto del tutto sottovalutato dei Cani è la naturalezza che hanno con le parole: ‘Vieni’, ‘Stai’, ‘Terra’, ‘Seduto’, ‘Attento’, ‘Aspetta’, ‘Prendi’, ‘Cerca’, ‘Guarda chi c’è’ sono solo alcune tra comunicazioni a parole che rivolgiamo loro e che loro capiscono.

Hanno tanta facilità con le parole che non ricordiamo che la comunicazione canina è diversa dalla nostra (tra gli altri ce ne siamo occupati qui e qui) e diamo così per scontato che capiscano le parole che quando non rispondono come ci aspettiamo sale un certo nervosismo (quando non rispondono c’è sempre un motivo e non è che sono stupidi, testoni, disobbedienti o dominanti).

La relazione dei Cani con le parole è stato oggetto di una ricerca pubblicata di recente sulla rivista Current biology.

Lo studio

Oggetto dello studio era capire se i Cani associano i nomi agli oggetti, per capirlo è stato applicato un metodo che si usa con i bambini ed è stato usato l’encefalogramma (in una versione semplificata per comodità degli animali.

Nel corso dell’esperimento i proprietari pronunciavano il nome di un oggetto che i Cani conoscevano e dopo qualche secondo mostravano loro quello stesso oggetto o un oggetto diverso, l’attività cerebrale dei Cani era misurata con l’elettrocencefalogramma.

Cosa è stato scoperto

Dalle rilevazioni è emerso che

  • L’attività cerebrale dei Cani cambiava quando l’oggetto che veniva mostrato loro corrispondeva al nome o quando non corrispondeva
  • L’andamento dell’attività cerebrale dei Cani è lo stesso di quello degli umani in esperimenti simili

Gli studiosi ritengono che i dati dimostrano che i Cani capiscono le parole e quando sentono il nome di un oggetto noto hanno la rappresentazione mentale, nella loro mente immaginano l’oggetto di cui sentono il nome.

Dalla ricerca è emerso anche che a fronte di un oggetto che non corrisponde al nome pronunciato, nei Cani c’è, come negli umani, una risposta cerebrale tipica che negli umani è considerata indicativa di comprensione semantica.

Una cosa ancora da scoprire

Lo studio è stato fatto esponendo i Cani a nomi ed oggetti che i proprietari avevano portato da casa e che quindi i cani conoscevano già per cui gli studiosi ritengono che sentendone il nome i Cani si aspettassero di vedere il loro oggetto corrispondente a quel nome.

Non è stato studiato se i Cani stabiliscono una relazione, e se sì quale, tra la parola e la categoria dell’oggetto, se sentendo il nome di un oggetto sanno che si riferisce a tutti gli oggetti di quel tipo (ad esempio, se palla è tutte le palle o solo quella loro specifica palla).

In altre parole, non si sa ancora se hanno ossia se hanno una conoscenza di categoria.

In conclusione

L’elettroencefalogramma dei Cani fa ritenere che nei Cani, come negli umani, le parole stimolano immagini mentali degli oggetti a cui si riferiscono. Ciò ha portato gli studiosi a ritenere che i Cani hanno la capacità mentale di processare le parole in modo simile agli umani.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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