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I cani possessivi: la difesa delle risorse

Ssssiiii tesssssoro.

Nel Signore degli Anelli è l’orrendo Gollum a dirlo. Nel nostro mondo a 6 zampe è facile sia il quadrupede. E’ possibile che l’oggetto della bramosia canina sia un prezioso anello ma è più probabile sia la pappa, un gioco, gli snack, una posizione in casa (il letto, il divano, la poltrona, la cuccia, etc.) ma anche un umano o un altro cane e nel momento in cui il cane pensa che la preziosa risorsa sia minacciata, naturalmente la vuole difendere.

La difesa può passare quasi inosservata – ad esempio, il cane mette una zampa sopra il bene, lo prende in bocca e lo porta in un altra stanza, lo nasconde, lo copre con il corpo quando qualcuno si avvicina – o essere più manifesta – il cane ringhia, mostra i denti, si irrigidisce e se non basta può fare escalation e lanciarsi, magari pizzicare, probabilmente mordere – con il risultato che la preziosa risorsa magari è salva ma la reputazione è danneggiata e la relazione con gli umani è fortemente a rischio, così come la convivenza.

Seppure normale, la possessività del cane può rivelarsi un problema nella vita insieme per cui è bene sia (ri)conoscerla sia capire come si può gestire.

Un primissimo aspetto da considerare è che la problematicità della difensività delle risorse da parte del cane è relativa – non è uguale per tutte le risorse e per tutti i proprietari oltre, come abbiamo visto, a non essere uguale nel modo in cui si manifesta.

Ci sono situazioni in cui è possibile convivere con la possessività del cane; altre invece che richiedono sia gestita. Facciamo un esempio: il cane che difende, portandolo via, un suo giochino è una cosa; il cane che difende, impedendo di avvicinarsi se non a rischio di essere azzannati, il letto dei suoi umani è ben altro discorso.

Detto questo e considerato che le situazioni più serie devono essere gestite individualmente e con il sostego di un educatore cinofilo che deve essere professionista, serio e preparato, ci sono alcuni principi generali che riguardano la difensività delle risorse da parte dei cani che è utile conoscere.

Pensiamo a noi e a due possibili scenari: #1. Hai qualcosa per te prezioso, qualcuno si avvicina in modo che ti sembra minaccioso, come se volesse portartela via. Cosa fai? La difendi. #2. Hai qualcosa a cui tieni, qualcuno si avvicina, allunga la mano, la prende e la porta via e tu rimani con le pive nel sacco. La prossima volta che si avvicina cosa fai? Proteggi preventivamente il tuo bene. Con i cani è lo stesso.

Difendere qualcosa che si considera prezioso da quella che si percepisce come una minaccia è normale, per gli umani come per i cani. Tenersi quindi ben lontani da chi spiega la difesa della risorse in termini di dominanza, sottomissione, ruoli, capobranco, necessità di far capire chi comanda e perle simili.

Una delle regole per gestire i problemi legati alla possessività e difesa delle risorse è insegnare al cane che essere separati da qualcosa non vuol dire perdere, è uno scambio, vuol dire ricevere qualcosa di altrettanto bello in cambio. La logica è che il cane deve interiorizzare che lasciare qualcosa porta a guadagnare qualcosa di altro di egualmente, o addirittura maggior, valore. Come è migliore la vita di chi non si sente costretto a difendersi da chiunque si avvicina. Vale per gli umani e vale per i cani.

Un’altra regola è rendere confortevole per il cane avere il suo bene prezioso in presenza di qualcuno. E’ un risultato che si può ottenere dedicandosi al problema con pazienza e dedizione ma il lavoro è ripetitivo e lungo e, considerata l’individualità di ogni cane può anche essere complesso per cui è opportuno farlo accompagnati da un educatore cinofilo, che deve essere professionista, serio e preparato.

Ci sono poi situazioni in cui la possessività del cane non incide negativamente con la vita insieme e si decide semplicemente di conviverci. Si conosce il proprio cane e si fa attenzione a non disturbarlo/a quando è impegnato con il suo prezioso bene. Ovviamente una scelta del genere richiede che ci sia piena consapevolezza da parte di tutti in casa, nel caso si tratti di nucleo con più membri, di come ci si deve comportare e che gli eventuali ospiti siano informati di cosa possono e non possono fare con il cane. Stuzzicarlo/a e poi prendersela se reagisce, come è normale che faccia, non va bene.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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