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10 cose da fare quando arriva un cucciolo

La famiglia ha scelto accuratamente e consapevolmente il cucciolo, e finalmente è arrivato il momento di andarlo a prendere! Che emozione!!!!

Per quanto uno si sia preparato, l’arrivo di un piccolo porta con sè situazioni inaspettate, ancora di più se è il primo cane. Abbiamo fatto una lista di 10 cose utili da fare in prima e dopo che la creaturina ha messo le zampette in casa.

1. Istruirsi

In primis, fondamentale, scegliere il tipo di cane adatto a sè, alla propria famiglia se se ne ha una, e al proprio stile di vita. E poi leggere qualche libro serio sui cani e confrontarsi con un serio educatore cinofilo che saprà dare tanti consigli utili su come accogliere al meglio il piccolo in casa.

2. La pappa

I cuccioli solitamente arrivano con un ‘puppy kit‘, un sacchetto di qualche kg della pappa che mangiavano all’allevamento. Visto che cambiare pappa è un fatto delicato per i cani che deve avvenire gradualmente, per evitare di rimanere senza e impazzire alla ricerca di un altro sacco nel momento più scomodo della settimana, è sicuramente utile farsi dire prima quale pappa usa il piccolo e comprarne un sacco di riserva da avere pronto al momento del bisogno.

3. Il veterinario

Uno o due giorni dopo l’arrivo del piccolo è opportuno portarlo dal veterinario, che lo controlla, inizia a conoscerlo e da i primi consigli ‘personalizzati’ su come gestire il piccoletto. Per evitare di andare il panico alla prima vomitata o alla prima diarrea del frugoletto – sono quasi certi l’uno e gli altri… – farsi consigliare un buon veterinario da chi ha già un cane – per qualche consiglio su come scegliere il veterinario, cliccare qui – e magari prendere contatto già prima che il piccolo sia arrivato è sicuramente comodo, utile e rassicurante.

4. La puppy class

La terza cosa da fare quando arriva il piccolo è iscriversi ad un corso di puppy class, che abbiamo visto essere uno strumento utilissimo per impostare al meglio la vita con il cane. Considerato che per i cuccioli i primi mesi sono cruciali per imparare tante cose fondamentali per la loro vita e la convivenza con gli umani le puppy class, con i grandi benefici che portano anche nel medio-lungo termine, sono fortemente consigliate. Ci permettiamo di suggerire una cosa che potrebbe apparire strana, ma alla fine non lo è tanto: anche se il piccolo ancora non c’è, visitare un po’ di volte il giardino per cani, possibilmente in orari diversi, così da fare quattro chiacchiere con gli altri proprietari per individuare gli educatori più conosciuti e apprezzati così da prendere contatto con loro, iniziare a conoscerli, capire se ci si trova bene, etc. Se si è fortunati può anche capitare di incontrarli mentre lavorano, i giardini sono le loro classi in fin dei conti :).

5. Fare scorta

In primis di giornali perchè toccherà ricoprire i pavimenti almeno per i primi giorni in cui il piccino ancora un po’ frastornato dal trasferimento farà pipì e popò in casa ovunque e ad ogni occasione possibile. Un altro acquisto che alcuni consigliano sono i ‘pannoloni’ che si stendono per terra e su cui i piccoletti imparano a fare i loro depositi. Con Oban non sono serviti,  il marrano depositava appena fuori e poi saliva sopra per mangiarli  :(, ma per altri fanno miracoli per cui suggeriamo di tentare e vedere cosa funziona con il proprio piccolo.

6. I ghiochini

Il piccolo abituato a stare con la mamma e i fratellini si trova in un posto nuovo, magari una città rispetto alla campagna dove è nato e ha passato le sue prime settimane, e con persone totalmente sconosciute, per cui è normale che sia un po’ frastornato e magari anche un po’ preoccupato. Fargli trovare un giochino, e magari un ossetto da sgranocchiare da dargli dopo qualche ora che è a casa, quando inizia ad essere un po’ più tranquillo, lo farà sicuramente sentire ben accolto.

7. Fare scorta 2

Di tanta tanta tanta pazienza, perchè il piccolo quadrupede è adorabile da vedere, come si fa a resistere ad una palletta di pelo lanosa e scomposta che ti guarda con gli occhioni languidi? – ma nasconde un’anima diabolica: sgranocchia tutto, piange, deposita ovunque e nei momenti più sbagliati (ossia sempre…), vomita, ha la diarrea, chi più ne ha più ne metta. Sgridarli è sbagliato e non serve a nulla, bisogna educarli, guidarli, portarli fuori, insegnare loro come si devono comportare, cosa è apprezzato e cosa no,  e tutto questo in modo dolce, gentile, e coerente. Tradotto in tre parole: ci vuole una pazienza da santi. Fondamentale è ricordare che come si sviluppa il rapporto quando sono piccoli influenzerà i loro comportamenti per tutta la vita, per cui meno errori si fanno meglio è. E torniamo al discorso dell’importanza di confrontarsi con un educatore serio e frequentare un corso di puppy class.

8. E ora la casa… in  primis i tappeti e i ‘ninnoli’

L’arrivo del piccolo quadrupede richiede alcune accortezze essenziali per la casa. La numero 1 in assoluto è nascondere tutti i tappeti – diventerebbero la toilette di riferimento del cucciolo (ma anche da grandi se hanno da vomitare scelgono i tappeti….) e potrebbe anche decidere che sono un’ottima merenda… Ugualmente è bene che scompaia tutto ciò che è a portata di cucciolo (considerando anche balzi e saltelli) – meglio evitare una bella indigestione di cioccolatini o gelatine dagli effetti devastanti… oppure la distruzione del preziosissimo vaso di Murano, oppure della statuetta lasciata in eredità dalla trisnonna, o di qualsiasi altra cosa a cui uno tiene.

9. Stare con lui

I cani non amano stare da soli e un cucciolo ‘abbandonato’ a sè stesso per ore e ore soffre. Chi prende un cane quindi deve avere tempo da passare con lui, e il ‘conta la qualità non la quantità’ non si applica. NO. Contano sia la quantità sia la qualità del tempo che uno passa con il quadrupede.

10. Impegnarlo

Tanti proprietari si lamentano che i loro piccoli sono distruttivi e poi si scopre che escono 9 minuti al giorno diviso per tre uscite e il resto del tempo lo passano da soli a casa. Lo ripetiamo fino alla noia, in primis bisogna scegliere il cane adatto a sè e al proprio stile di vita, e poi quando lo si ha preso, bisogna fargli fare quello di cui ha bisogno – correre, lavorare, giocare, ogni razza ha le sue necessità. Un cane frustrato, straripante di energie, annoiato è come una serie di miccette disseminate per casa, un problema. E ricordiamoci, se il cane è stufo, frustrato, con troppe energie, e magari anche annoiato, non è certamente colpa sua, è colpa del proprietario.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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