Home Educazione Cinofila Voglio poter portare il cane con me ovunque vado

Voglio poter portare il cane con me ovunque vado

Noi proprietari di cani siamo molto sensibili al tema degli accessi e dei divieti e alle varie discriminazioni a cui siamo sottoposti quando siamo con i nostri quadrupedi.

Pullulano cartelli di divieto di accesso che lasciano senza parole: ai giardini, alle piazze pubbliche, in montagna addirittura! Molti i casi che rasentano il ridicolo, uno tra tutti quello in cui l’obbligo (sacrosanto) di raccogliere i depositi dei cani è associato al divieto di accesso ai cani…

Un altro discorso molto penoso sono le spiagge e abbiamo scoperto, anche mari e laghi! Se esistesse la pena di morte probabilmente sarebbe applicata a chi osa andare a fare una corsa con il cane sul lungo mare o un lungo lago. Esageriamo ovviamente, ma la sostanza purtroppo è quella: guai ad andare in spiaggia con il cane e guai a permettergli di entrare in acqua.

Ci sono poi altri casi assurdi in cui i cani sono ammessi ma sono previste sanzioni severissime se li si lascia andare sciolti, e non stiamo parlando di cani liberi nelle aree giochi per bambini ma sui sentieri di montagna! Una follia.

Passando ai privati, innumerevoli sono alberghi, negozi, ristoranti, bar, etc. etc che sfoggiano cartelli di divieto per i cani.

La triste realtà è che in Italia tantissime persone hanno il cane ma il Paese nel suo complesso non è amico dei suoi abitanti a quattrozampe e dei suoi padroni.

L’esperienza personale è mista. Viviamo a Milano che nel suo complesso ama i quadrupedi e veniamo da Roma dove invece la vita con il cane non è facile per niente. Siamo poi stati in regioni e zone in cui siamo stati accolti magnificamente con il nostro quadrupede – le Langhe in Piemonte, Gressoney e le isole Eolie ad esempio – altre in cui le difficoltà sono rare – Milano, il Piemonte, l’area intorno a Varese, le Valli di Tures e Aurina in Alto Adige ad esempio – e altre in cui l’esperienza invece è stata pessima – con Roma, la Toscana, la Liguria, la Valle d’Aosta (con l’eccezione di Gressoney di cui sopra) e l’Emilia Romagna in testa alle peggiori. Di altre regioni non abbiamo esperienza diretta ma abbiamo racconti di amici che ci hanno detto che anche Puglia, Sardegna, e le Dolomiti in generale sono da evitare se si ha il cane.

L’unica ragione che riuscivamo a darci per spiegare queste differenze enormi era di tipo antropologico-evolutivo: la cultura e civiltà nei confronti dei cani varia moltissimo nel Paese e da quelle dipende come sono trattati loro e i loro padroni.

L’antropologia non è però sufficiente perchè alla base dei divieti e delle sanzioni ci devono essere le normative.

Per capirle la situazione abbiamo chiesto aiuto all’Avvocato Claudia Taccani, responsabile dello sportello legale dell’OIPA, l’organizzazione Internazionale Protezione Animali, onlus affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU e riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente.

Siamo partiti dal primissimo tema di interesse quotidiano per chi ha il cane, l’accesso a negozi e ristoranti che qualche mese fa ha avuto grande risonanza perchè sembrava che lo Stato Italiano a livello nazionale avesse stabilito che tutte le porte erano aperte ai nostri amici quadrupedi.

La realtà è diversa. Il passo avanti che è stato fatto è che ristoratori e negozianti non possono più sostenere che il divieto di accesso è per motivi di igiene, ma ogni singolo esercente può stabilire se ammettere o no i cani.

Un modello virtuoso di convivenza con i quadrupedi è il Comune di Torino che richiede ai commercianti che non vogliono i cani di spiegarne le ragioni e se le riconosce come legittime rilascia un apposito sticker da mettere in vetrina con cui si infoma la clientela che in quello specifico esercizio non si può entrare con il quadrupede. In altre parole, il cane a priori può entrare il negoziante che non vuole deve giustificare il suo rifiuto e il rifiuto deve essere riconosciuto valido.

La regolamentazione di accessi e divieti non è quindi nazionale ma è di competenza dei singoli comuni con regolamenti sul benessere degli animali e\o con ordinanze. Il che è una ottima notizia per chi si trova in zone dove i cani sono amati, ed è invece pessima per chi si trova dove non sono tollerati.

Andando ancora più in dettaglio. E’ riconosciuto il diritto dei cani di accedere ai giardini e i comuni devono predisporre zone dedicate a loro.

L’accesso alle spiagge è regolamentato da ordinanze balneari emesse dalle regioni e qui è molto importante ricordare che le medesime hanno durata limitata con il divieto che riguarda il solo periodo estivo – indicativamente dal 1 maggio al 30 settembre – mentre per i restanti mesi, salvo  regolamenti e\o ordinanze comunali ad hoc, l’accesso non è proibito.

Importante ricordare che i comuni, i quali hanno delega dalla Regione di regolamentare il proprio territorio di competenza, hanno l’obbligo di affiggere cartelli e tenerli aggiornati. Pertanto, in caso di eventuale sanzione irrogata in assenza di cartelli o con gli stessi non aggiornati, si può fare ricorso. Meglio comunque evitare e, pertanto, informarsi preventivamente presso il Comune o la Capitaneria di Porto, diffidando dal passaparola.

E per albergo o casa vacanza?

E’ necessario controllare se la struttura alberghiera accetta animali domestici e a che condizioni: in tal caso è bene segnalare la presenza del nostro cane al momento della prenotazione.

Stesse considerazione per la casa vacanza: controllare il regolamento predisposto dall’agenzia o dal proprietario di casa se pet free, prima di versare la caparra o comunque vincolarsi al contratto.

Per qualsiasi dubbio o domanda, è possibile rivolgersi all’Avvocato Taccani mandando una email all’indirizzo sportellolegale@oipa.org

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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