Home Il Benessere dei Cani Antropomorfizzare i Cani: Perchè umanizzare i Cani va bene

Antropomorfizzare i Cani: Perchè umanizzare i Cani va bene

Tra i proprietari di cane e chi si occupa, in modi che possono essere più o meno professionali, di Cani ci sono quelli che si spacciano come paladini della caninità. C’è chi lo fa proclamando che i cani sono sono cani e devono fare i cani e chi sventola il pericolo della antropomorfizzazione, usano termini un filo più raffinati ma di fondo dicono la stessa cosa.

Ci siamo già occupati di cosa vuol dire veramente che i cani sono cani e devono fare i cani e di come è sostanzialmente differente da quello che si pensa chi lo usa come slogan.

La antropomorfizzazione è l’argomento di oggi. Se ne occupa un articolo sul sito del National Institute for Canine Ethics.

Una nota è necessaria. Sono di parte: diffido, a volte fino al disprezzo, chi si chiude nelle sue opinioni e si radica su posizioni vecchie e superate dalla scienza. A questo proposito cito Jorden B. Peterson che ha scritto che sostenere che la antropomorfizzazione degli animali è un errore deriva dal comportamentalismo degli Anni 50, una idea molto recente e up to date, e Marc Bekoff che ha commentato che più si è ignoranti rispetto a qualcosa più si resiste il cambiamento.

Nuove scoperte

Storicamente antropomorfizzare gli animali era considerato un metodo viziato per interpretare il comportamento animale perchè, si riteneva, attribuiva falsamente emozioni e motivazioni umane agli animali.

La scienza però si evolve e anche per quanto riguarda i cani negli ultimi anni ci sono state scoperte importanti sia in neurologia sia negli studi sulle emozioni e la cognizione dei cani tra cui straordinarie somiglianze tra le funzioni celebrali dei cani e degli umani, particolarmente nelle aree dedicate al processamento delle emozioni.

E’ stato scoperto, tramite esami strumentali, che il meccanismo celebrale delle emozioni (ad esempio felicità, paura e ansia) dei cani è molto simile a quello degli umani.

Una conseguenza di queste scoperte è stata la riconsiderazione e la rivalutazione dell’antropomorfismo: numerosi studiosi in tutto il mondo ritengono che l’antropomorfismo si debba usare perchè serve a migliorare la comprensione, la cura, la relazione e, in generale, il modo in cui si interagisce con e si trattano i Cani.

Maggiore comprensione, maggior rispetto, un legame più forte

Sapere che i cani hanno vite emotive complesse dovrebbe portare i professionisti a sviluppare strategie di interazione, relazione, educazione e modifica comportamentale che sono più efficaci, etiche e rispettose del benessere psicologico dei cani e dovrebbe portare i proprietari e in generale tutte le figure del mondo cinofilo – educatori, istruttori, veterinari, dog sitter, etc. – a porsi ed interagire con i Cani in modo consapevole, giusto re rispettoso della loro complessa natura.

In altre parole, oltre alla questione etica e morale, ora che è scientificamente dimostrato che i cani vivono le emozioni in modo simile agli umani e che come gli umani rispondono meglio al rispetto, alla comprensione e alle interazioni positive non si può che relazionarsi con loro, in modo inequivocabile, con un approccio basato sulla comunicazione e il rinforzo positivo.

Gli autori dell’articolo del NICE evidenziano come la consapevolezza di avere esperienze emotive condivise porta ad un livello di empatia maggiore, e ad una maggiore comprensione e quindi ad una maggiore efficacia da parte di proprietari e figure del mondo cinofilo a soddisfare le esigenze dei cani e a migliorare il loro benessere.

Magari il salto fosse così automatico ma possiamo certamente sperare che una maggiore conoscenza e una maggiore informazione sulla natura dei cani e su quanto sono simili a noi portino sempre più persone a trattarli e a relazionarsi con loro nel pieno rispetto del loro benessere, emotivo, mentale e fisico.

Una considerazione finale

Più si sa dei Cani e più si lavora per relazionarsi con loro nel modo più giusto e rispettoso della loro natura, dei loro sentimenti, delle loro emozioni, delle loro esigenze, più si fa il loro bene.

Il valore e l’utilità dell’antropomorfismo che è emerso come effetto delle scoperte scientifiche sui cani (ma vale anche per gli altri animali) ne è una prova ed evidenzia quanto sia importante avere la mente aperta ed essere pronti ad evolvere le proprie opinioni alla luce di nuove informazioni.

Vuol dire sostenere che i cani sono bambini? NO

Vuol dire sostenere che i cani sono umani? NO

Vuol dire iniziare a sapere chi sono veramente i Cani e assumersi la responsabilità – e per tanti l’onta – di come si considerano e trattano queste creature uniche e straordinarie a cui dobbiamo tantissimo da migliaia di anni.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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