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Anche i cani si frustrano

Io voglio andare di là; Non ci andiamo; Io voglio andare di là; Non ci andiamo, dobbiamo andare di qua. Allora io mangio il guinzaglio.

Siamo alla spiaggia! Siamo alla spiaggia! Siamo alla spiaggia!!!! e wroom, nemmeno il tempo di aprire il portellone e il cane è già come un missile per strada in direzione mare.

Quello lo devo distruggere. No. Mi trattieni? Allora me la prendo con te.

Perchè siamo fermi? Il semaforo è rosso e dobbiamo aspettare per poter continuare. Allora abbaio come un forsennato e mangio anche il guinzaglio.

4 situazioni, 4 esempi di impulso e frustrazione.

La frustrazione nasce quando non si ottiene qualcosa che si vuole. E’ una emozione che hanno gli umani e che hanno anche i cani ed è l’argomento di oggi.

Che si tratti di correre verso gli altri cani o verso le persone o di aspettare al semaforo o di inseguire la palla o di dirme più di una a quello odioso che ci è appena passato vicino o di lanciarsi dalla macchina appena si apre lo sportello o le altre mille situazioni piccole e grandi che si incontrano nella vita, i cani devono saper controllare i loro impulsi e devono saper tollerare la frustrazione – niente di diverso dagli umani se ci si pensa. Uno non butta il computer fuori dalla finestra perchè si inceppa e non prende a martellate le automobili per strada perchè non trova parcheggio e non picchia quelli nelle macchine vicine perchè il traffico è bloccato. Chi lo fa ha una malattia psichiatrica.

Ci sono cani naturalmente più pacati, cani più saggi e cani che, magari per età, carattere, personallità e/o storia individuale non sanno controllare i loro impulsi e non sanno gestire la frustrazione.

Una delle ragioni per cui è importante che i cani sappiano gestire la frustrazione è che tra le sue manifestazioni più comuni ci sono quelle di aggressività – non ottengo quello che voglio e mi arrabbio (un altro dei motivi per cui non si deve giudicare i cani – in quanti casi il cane ‘cattivo’ perchè aggressivo è un cane a cui non è stato insegnato a controllare i suoi impulsi e a gestire la frustrazione).

I primi insegnamenti sugli impulsi e la frustrazione vengono da piccinissimi, con la mamma e i fratellini, nelle cruciali prime 8 settimane di vita dei piccoli cani (motivo per cui  è importantissimo portarli all’età giusta nella nuova famiglia umana), il resto avviene nella vita e il ruolo fondamentale è dei proprietari.

Sta ai proprietari insegnare ai pelosi che aspettare è positivo e porta con sè un mare di gratificazioni, ancora più  preziose del senso di appagamento dato dal dare sfogo all’impulso. E questo si ottiene giocando, interagendo, comunicando, premiamdo.

La chiave è positività: aspettare, non ottenere subito, vale la pena. Non ci sono puizioni, non c’è coercizione, non cn’è dominanza, non c’è sottomissione, c’è comunicazione, dialogo, giochi, insegnamenti, premi.

Come sempre, per qualsiasi dubbio o difficoltà, è utilissimo rivolgersi ad un educatore cinofilo professionista serio e preparato che con la sua esperienza guiderà il binomio cane e proprietario nel percorso più adatto per loro per raggiungere il risultato desiderato e vivere al meglio insieme.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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