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I cani conoscono la gratitudine?

Mostrare apprezzamento per un beneficio ricevuto ed essere pronti a ricambiare. Questa è una delle descrizioni di gratitudine.

I cani hanno una ricca vita emotiva, provano tante emozioni, sentimenti, e stati d’animo, conoscono la felicità e il dolore, hanno gli amici e le amicizie si possono rompere se qualcuno si comporta male e, tra le tante cose, si accorgono se qualcuno è gentile o no con i loro umani e quello che vedono influisce sull’opinione che si fanno delle persone.

Visto questo, viene spontaneo chiedersi se i cani conoscono la gratitudine; se, tornando alla definizione iniziale, quando ricevono un beneficio, se ne accorgono, apprezzano e sono eventualmente pronti a ricambiare.

Ho cercato in giro per vedere se esiste qualche ricerca specifica sull’argomento e non ne ho trovate per cui provo a costruire una risposta usando come struttura altre cose che si sanno sui cani. Ovvio, non ha valore scientifico.

Primo punto. Si può parlare di gratitudine e di cani? Direi indubbiamente sì.

Per rispondere viene in aiuto Mark Bekoff quando dice che usare termini umani per descrivere aspetti dei cani ci permette di migliorarne la conoscenza e non equivale ad antropomorfizzarli.

In altre parole, riconoscere ai cani emozioni, sentimenti e stati d’animo definendoli con termini usati per gli umani non equivale a sostenere che emozioni, sentimenti e stati d’animo dei cani siano uguali a quelli umani.

Visto questo e considerata la ricchezza emotiva e cognitiva dei cani, non c’è motivo per escludere che conoscano la gratitudine.

Secondo punto. Se conoscono la gratitudine, ce l’hanno sia verso i cani sia verso gli umani o solo verso gli umani?

La domanda nasce perchè nelle interazioni tra cani, atti che gli umani vedono come generosità-gentilezza-altruismo (ad es: aiutare un membro del gruppo che va in difficoltà o lasciare una risorsa a un altro o intervenire in una rissa per placarla) in realtà sono qualcosa di diverso – ad esempio aiutare si fa perchè serve a mantenere l’integrità e il benessere del gruppo, cedere la risorsa si fa perchè non interessa più di tanto, intervenire tra due che litigano si fa perchè disturbano o perchè il litigio è dannoso per il gruppo. Indipendentemente dalla motivazione di chi lo fa, il ricevente come percepisce l’atto nei suoi confronti? Che ci si dedichi al benessere del gruppo è scontato per i cani, per cui viene da pensare che non ci sia spazio per la gratitudine – ognuno fa il suo dovere.

Il discorso cambia se nella equazione inseriamo la variabile umani. Gli umani pensano in modo diverso, fanno gentilezze, fanno atti che beneficiano altri, anche cani. I cani si accorgono se ne ricevono? Apprezzano? Ne sono grati? E se lo sono, come manifestano la loro gratitudine?

Osservazioni empiriche portano a dire che certamente i cani si accorgono quando qualcuno fa qualcosa per loro, apprezzano e ne sono grati. Come manifestano la loro gratitudine sembrebbe dipendere dal carattere, dalla personalità, dalla circostanza e direi anche, dagli occhi di chi li osserva.

Tenendo presente che quello per cui possono essere grati può essere diverso da quello che pensano gli umani e che il modo in cui esprimono la loro gratitudine può avere forma più canina che umana.

Qualche esempio potrebbe aiutare:

Quanti proprietari di cane presi al canile raccontano di come le creature sembrano essere grate per essere state adottate? Tantissimi. Possibile ma improbabile che tutti si immaginano qualcosa che non c’è. Come mostrano i cani la gratitudine per essere stati scelti? Ognuno a suo modo.

Un altro caso di gratitudine canina a mio giudizio è quello di cui abbiamo parlato nell’elogio del cane problematico. A fronte del cane che esprime il suo disagio, l’umano lavora per correggere la situazione, cambia il suo comportamento e mostra al cane di fare del suo meglio per dargli ciò di cui ha bisogno. Il cane riconosce l’impegno dell’umano e a sua volta si impegna per soddisfarlo. Quel rispondere positivamente all’impegno dell’umano secondo me può essere visto come gratitutine, un ragionamento tipo ‘C’era un problema, ti stai impegnando per affrontarlo, cambi atteggiamento nei miei confronti, me ne accorgo, e a fronte del tuo impegno mi impegno anche io per quello che è diventato un obiettivo comune’.  

Tanti cani che quando si sentono male si rivolgono ai loro umani, ricevono aiuto e mostrano la loro gratitudine per il sostegno che ricevono, e come queste, tante altre situazioni in cui i cani mostrano non solo di apprezzare ciò che gli umani fanno per loro ma anche ricambiano le attenzioni ricevute.

Grazie a Sara per l’aiuto!

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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