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Cani, reattività ai suoni e dolore

Obanino da quando è piccolo ha la spondilosi vertebrale, una malattia degenerativa a carico dei dischi intervertebrali localizzata, in particolare, a livello delle vertebre lombosacrali, che porta alla formazione di osteofiti (proliferazioni ossee) con fusione delle vertebre e diminuzione d’elasticità della colonna vertebrale, per cui vive praticamente da sempre in una condizione di dolore costante.

Obanino quando sente le Harley Davidson diventa un indemoniato, scatta, si lancia, tira il guinzaglio, abbaia come un forsennato; quando sente il fischio delle marmotte scatta come una furia; quando sente le allarmi si innervosisce parecchio; se uno gli sussurra, si agita moltissimo.

In poche parole, Obanino è molto sensibile e reattivo ai suoni.

Ne parliamo perchè sembra che i suoi problemi alla schiena e la sua sensibilità ai suoni siano correlati e come per lui, ovviamente, per tanti altri cani nelle sue stesse condizioni.

Elaboriamo.

Uno studio*, il primo del suo genere, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers In Veterinary Science ha scoperto che manifestazioni comportamentali problematiche legate ai suoni in tanti casi sono causate dall’associazione tra il fastidio per i suoni e un dolore fisico di tipo muscolare e/o articolare.

La teoria dei ricercatori è che sentendo il suono sgradito, il cane si irrigidisce, la postura stressa muscoli e articolazioni già infiammati causando altro dolore che il cane associa ai suoni e a cui quindi reagisce con maggiore foga.

Dallo studio è emerso che l’età in cui appare la reattività ai suoni è un buon predittore delle sue eventuali cause fisiche.

E’ stato scoperto infatti che nei cani con alta reattività ai suoni per problemi fisici mediamente insorge più avanti rispetto agli altri cani – circa 4 anni dopo. Non sorprende visto che problemi muscolo-scheletrici sono compagni dell’avanzare dell’età dei pelosi.

Visto questo, i ricercatori suggeriscono che cani con problemi di comportamento legati ai suoni siano portati dal veterinario per una visita approfondita mirata a verificare che non ci siano problemi fisici non diagnosticati o non trattati correttamente ed evidenziano come tutti i cani che hanno partecipato allo studio che erano reattivi ai suoni e a cui era stato scoperto un problema fisico, gestito quest’ultimo erano migliorati in modo significativo anche nei loro comportamenti.

*Ana Luisa Lopes Fagundes et al, Noise Sensitivities in Dogs: An Exploration of Signs in Dogs with and without Musculoskeletal Pain Using Qualitative Content Analysis, Frontiers in Veterinary Science (2018). DOI: 10.3389/fvets.2018.00017

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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