L’amore di un lupo

Oggi racconto una storia che ho letto su The Bark che mi ha toccato il cuore.

Il protagonista è Malachi, un ibrido di lupo vissuto in stato ferale nella California del Nord e che ora vive nel Dogwood Animal Rescue Project a Santa Rosa in California.

Lì vive con i cani ospiti del rifugio e con loro e grazie a loro si è progressivamente abituato alla vicinanza degli umani anche se ne è ancora estremamente diffidente e non accetta il contatto fisico.

Quando è arrivato a Dogwood, ha trovato Tyra, una alana anche lei ospite del rifugio, che è diventata il suo riferimento, la sua mestra di vita e la sua guida nella nuova casa.

Per descrivere il rapporto di Malachi con Tyra, Shirley Zindler, la responsabile del rifugio e la persona che ha preso Malachi e lo ha portato lì, dice che Tyra ‘Era il suo tutto, lei aveva il suo cuore’.

Quando Tyra si è ammalata, Malachi stava sempre con lei, le leccava il muso, si accoccolava vicino a lei, e cercava di sostenerla in tutti i modi possibili.

Quando Tyra è andata sul ponte dell’arcobaleno, è stata sepolta nel cimitero dei cani del rifugio, in un terreno protetto e separato dal resto della proprietà, e per un paio di giorni i suoi compagni cani, Malachi compreso, si sono comportati come se niente fosse successo.

Una sera, invece, Malachi non si trovava più e Shirley ha scoperto che aveva superato i vari recinti, aveva trovato il posto in cui era sepolta Tyra, aveva scavato nel terreno, e si era accoccolato accanto al corpo di Tyra, rimanendo lì per ore.

Hanno ricoperto la tomba di Tyra, rafforzato le protezioni e comunque Malachi arrivava vicino alla tomba, si accoccolava sopra e rimaneva lì immobile, travolto dalla tristezza.

I cani soffrono la perdita dei loro compagni di vita e un po’ come avviene per gli umani, anche loro devono processare il lutto, e i loro proprietari hanno un ruolo importante in questo sforzo.

Solo che Malachi non accettava alcun aiuto umano ed era sempre più triste e tutti erano molto preoccupati per lui.

Fino a che….

Fino a che al rifugio non è arrivata una nuova cucciolata, rimasta anche dopo che la mamma è stata adottata poco dopo averli svezzati.

Una delle caratteristiche di Malachi è che tanto è a disagio con gli umani tanto ama i cani, in particolare i cuccioli, di cui si occupa con grande tenerezza e dedizione, cerca la loro vicinanza, li lecca, li strofina con il naso, li coccola e i piccini andavano sempre da lui, gli si strusciavano addosso, giocavano, lo strappazzavano e dopo un po’ si allontanavano per andare alla scoperta di novità.

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Tutti a parte una: Becca, l’ultima e la più piccina dei 10 fratellini non andava con gli altri, preferiva rimanere con Malachi.

Una sera, Shirley era all’esterno con i cuccioletti e ha visto la piccola Becca avvicinarsi a Malachi e raggomitolarsi il più vicino possibile a lui, e lui ha allungato la sua zampona e la ha stretta a sè appoggiando il musone su di lei e sono rimasti così per un po’.

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Ha trovato chi sa aiutarlo ad affrontare il dolore per la perdita della sua Tyra e allo stesso tempo ha trovato il suo ruolo del mondo, è lui stesso aiuto e conforto per i piccolini abbandonati che arrivano al rifugio.

(storia e foto the Bark)

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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