Home Educazione Cinofila Come gestire l’aggressività

Come gestire l’aggressività

Una delle primissime domande che si pone il proprietario di un cane con manifestazioni aggressive è se la aggressività si può curare.

La aggressività può essere genetica, ed è spessissimo una manifestazione di malessere, con origini e cause molto diverse come abbiamo visto, ed è indubbiamente un grosso problema che mette a serio rischio la relazione umano-canina per cui va affrontata correttamente. E’ caldamente suggerito rivolgersi ad un (ri)educatore cinofilo professionista che studierà il cane, i suoi umani, le loro interazioni e la loro situazione di vita ed elaborerà un programma di recupero che dovrà essere seguito con costanza ed impegno.

Quali aspettative può avere il proprietario di un cane aggressivo? Può ragionevolmente aspettarsi che il lavoro di recupero del quadrupede porti ad una trasformazione radicale dei suoi comportamenti? O può aspettarsi miglioramenti ma non un cambiamento totale? O ancora deve prepararsi che qualsiasi l’impegno la situazione non cambierà mai?

Una cosa certa è che non esistono garanzie che un cane aggressivo cambi totalmente.

La (relativamente) buona notizia è che seguendo il programma personalizzato che l’educatore avrà elaborato – non smetteremo mai di ripeterlo, ogni cane è un individuo a sè e ogni cane ha bisogno del SUO programma, non esistono ricette universali valide per tutti – si possono ottenere miglioramenti (ossia una riduzione di alcuni tipi di aggressività) e a volte addirittura la scomparsa degli atteggiamenti aggressivi, ma il livello del miglioramento dipende dalla gravità dei problemi del cane e dall’impegno del proprietario nel lavoro di recupero e comunque nulla è certo e nulla è garantito.

Detto questo, in tanti tanti casi, l’unica cosa che si può (e si deve) fare è gestire il problema, ossia limitare l’esposizione del cane alle situazioni, alle persone, alle cose che scatenano l’aggressività.

Cosa vuol dire praticamente cambia da cane a cane, ovviamente.

Per Oban, ad esempio, la fonte principale di stress sono gli altri cani, in aggiunta ad una forte insicurezza e a problemi fisici che lo rendono nervoso. Per tenere sotto controllo la sua ansia deve essere fisicamente tutelato – a meno di non essere totalmente isolati, deve essere sempre tenuto al guinzaglio così si sente più protetto;  deve essere anche verbalmente rassicurato – ogni volta che si presenta la situazione, bisogna dirgli che tutto è sotto controllo e non è suo compito occuparsi e preoccuparsi di nulla; e dobbiamo evitare i cani che non conosce – e quindi cambiare strada per non incrociarne, uscire negli orari meno affollati, frequentare giardini meno popolari, essere sempre all’erta, etc. etc. etc..

Il lavoro che stiamo facendo è servito? Indubbiamente è migliorato: ora riusciamo anche a passare vicino ad altri cani (a volte è inevitabile) senza che esploda, fino a poco fa gli bastava sentire l’odore nell’aria per dare di matto.

E’ ‘guarito’? Assolutamente no, ogni cane che incontriamo resta un rischio.

Un altro aspetto da tenere bene in mente è che qualsiasi cane può decidere di ricorrere all’aggressività per gestire una situazione che lo infastisice per cui mai dare per scontato che il proprio non lo farà.

Condividi

Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

Back to top
error: Content is protected !!