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Cani molto speciali: i cani docenti

Ci sono alcuni cani con caratteristiche tali che permettono loro di avere un ruolo di ‘guida’ nei confronti degli altri cani. Sono importantissimi per i loro compagni a quattrozampe ed un supporto dal valore incalcolabile per gli umani per lo sviluppo di una serena convivenza tra cani e umani.

Cinzia Stefanini, Master etologa, Specialista della Rieducazione comportamentale APNEC e practitioner TTouch, ci spiega cosa li rende così speciali e perchè sono tanto importanti. Nella foto, la sua Scarlett.

Cara Cinzia, come sempre, grazie tantissimo per il tempo che ci dedichi.

D (Dogdeliver). Perchè i cani ‘speciali’ sono tanto importanti per gli altri cani?
C. (Cinzia Stefanini): Perchè insegnano competenze, segnali e comunicazioni complesse canine. Dico sempre che certe competenze solo i cani possono spiegarle agli altri cani. Noi umani siamo molto “rozzi” nel parlare correttamente la lingua dei cani: abbiamo posture atteggiamenti e modalità completamente diverse, senza contare che ci è quasi del tutto sconosciuta la comunicazione olfattiva.

D. Intendi dire che i cani ‘speciali’ si possono considerare cani docenti?
C. Sì. Mi spiego. Noi umani possiamo favorire, mediare o facilitare le situazioni se ci sono limiti nella comunicazione o nell’interpretazione dei segnali che vengono usati nella normale relazione fra cani ma solo da un loro simile possono imparare la corretta comunicazione canina.

D. Quali comportamenti degli altri può correggere il cane speciale?
C. Essenzialmente quelli legati alla difficile relazione con i soggetti della propria specie, ma non solo. Questi cani speciali possono intervenire fungendo da ‘modello’ per gli altri. Faccio un esempio. Se ho un cucciolo un po’ diffidente verso gli umani potrebbe essere una buona idea fare qualche passeggiata con un cane adulto equilibrato e socievole che si avvicina fiducioso verso le persone e mostri al piccolo un modello comportamentale positivo che il cucciolo può apprendere anche per imitazione.

D. In che modo il cane speciale interviene sugli altri cani per educarli?
C. I “docenti” ricoprono ruoli diversi, ad esempio ci sono quelli che tutelano di più la tranquillità, quelli che fanno più i “fratelli maggiori” ed a volte sono un po’ severi ed usano molti segnali d’arresto, quelli che fanno un po’ i “controllori”. Educano con l’esempio (come nel caso del cucciolo descritto sopra) ma anche mettendosi in mezzo a due cani che si stanno confrontando oppure “mettendo sul gioco” una situazione che sta diventando troppo tesa, a volte dando segnali d’arresto ben decisi (ma senza grandi reazioni aggressive) oppure indicando modelli comportamentali alternativi, a volte anche solo ignorando situazioni comportamentali problematiche. In pochissime parole: sono maestri nell’arte della comunicazione canina.

D. Come viene percepito dal cane l’insegnamento dato da un altro cane rispetto all’educazione che imposta il padrone? Che differenze di apprendimento ci sono?
C. Infinite. Faccio un esempio e una domanda che spiegano bene la cosa. Per imparare le lingue straniere mandiamo i nostri figli a lezione dai migliori maestri. Come può un umano insegnare (al cane) una lingua (quella canina) di cui sa appena i rudimenti? Il miglior maestro della lingua canina è un cane.

D. I cani ‘speciali’ come aiutano gli umani nel loro rapporto con i cani?
C. Di solito favorendo la relazione pacifica o controllata fra cani. Un esempio sono quei cani che abbaiano fuiriosamente e si agitano alla vista di altri cani, soprattutto quando sono al guinzaglio. Spesso sono soggetti paurosi che non sanno leggere bene il comportamento degli altri cani che incontrano fugacemente per strada e per allontanare l’altro soggetto si fanno vedere reattivi. L’intervento dei cani docenti potrebbe aiutarli ad affrontare la situazione (di per sè stressante) in un altro modo più sereno e quindi più compatibile con la vita nella società civile.

D. Quando è il caso di chiedere l’aiuto dei cani speciali?  
C. Quando ci sono deficit specifici nella comuinicazione intraspecie, ma anche in caso di cani insicuri o con scarsa fiducia nelle proprie capacità.

D. Ci sono centri ed attività in cui il cane speciale può ‘offrire i suoi servizi’?
C. Sicuramente le classi di comunicazione sono le situazioni sociali create ad arte per far lavorare al meglio questi cani e aiutarli ad aiutare i loro simili in difficoltà

D. Quanto è stimolante o stancante per il cane speciale lavorare con gli altri cani?
C. E’ un’attività che spesso svolgono naturalmente quando ce n’è bisogno ma spesso è molto molto faticosa. Come sempre, quindi non bisogna mai chiedere troppo al cane soprattutto se lavora spontaneamente.

D. I cani speciali nascono così o possono imparare ad esserlo?
C. A mio parere nascono con un talento. Certo le esperienze sono fondamentali per definire una personalità equilibrata, centrata, solida e con grandi competenze ma la verità è che questi cani sono artisti della comunicazione. Facendo un paragone, se anche faccio diversi corsi di disegno Giotto sarà sempre più bravo di me :). Il talento naturale fa la differenza.

D. Ci puoi spiegare quali sono le caratteristiche di questi cani tanto speciali?
C. Certo. Sono cani che hanno una spiccata tendenza a comunicare con gli altri cani che incontrano. Sono poi molto ben socializzati con gli altri cani e soggetti equilibrati. La mia Scarlett (una labrador nera che ora ha 10 anni) per esempio è una ‘zia’, si prende cura degli altri ed è interessata al loro benessere. Quando interviene è per mantenere la tranquillità ed evitare che i conflitti degenerino

D. Come fa un proprietario a capire se il suo cane ha queste caratteristiche speciali
C. E’ difficile per un proprietario leggere correttamente il comportamento, soprattutto quello sociale che è complessissimo. E’ sempre bene affidarsi ad un educatore cinofilo.

Grazie tantissimo!

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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