Le apparenze ingannano

L’abito non fa il monaco

Non si giudica il libro dalla copertina

E un detto del grande Niccolò Machiavelli: “Pochi vedono come siamo, ma tutti vedono quello che fingiamo di essere.”

Per chi si stesse domandando cosa c’entra Machiavelli con i cani e se siamo impazziti, rispondiamo che c’entra (tra poco vediamo perchè) e che non siamo impazziti (o almeno, non siamo più strani del solito). Dietro lo sfoggio letterario c’è una ragione ed è la seguente: la verità è che con i cani molto spesso le apparenze ingannano.

Vediamo alcuni esempi:

1. Sembra un bambino

Ma non lo è… Il cane è un cane, essere meraviglioso e straordinario perchè è cane non perchè è un bambino con la pelliccia e la coda. Riconoscerne la natura canina è la prima forma di rispetto nei suoi confronti ed elemento essenziale per costruire un rapporto consapevole con lui. Quanti problemi si eviterebbero se tutti i proprietari pensassero, vedessero e gestissero il loro quadrupede per quello che è.

2. Il mio cane è una certezza

L’assunto è sbagliato. I cani sono imprevedibili e anche il quadrupede più perfetto e meraviglioso può avere uno scatto (e con questo termine intendiamo qualsiasi cosa, dal saltare su una persona ad ‘aggredire’ un altro cane) improvviso e inaspettato.

3. Le risse, un bagno di sangue

Molto difficile. Nelle discussioni tra cani, anche quelle all’apparenza più tremende, è molto raro che i due litiganti si facciano male.  Le due eccezioni canine principali da tenere in cosiderazione sono se uno o entrambi i cani sono mordaci e l’eventuale differenza di taglia. Nel primo caso il motivo è ovvio, nel secondo è che se anche il più grande non volesse far male è possibile che la taglia giochi a sfavore del più piccolo. Chi è certo che rischia di farsi male se si intromette in una rissa tra cani è l’umano, a cui basta una dentata o una botta accidentale, e molto spesso da parte del proprio cane, per ferirsi.

4. Non ci sente

Non è mica detto, anzi, è probabile che ci senta benissimo. Il padrone chiama fino allo sfinimento e il quadrupede non da cenno di sentire. Con l’ovvia eccezione di chi ha problemi di udito, il non rispondere non vuol dire che non sente, vuol dire che ritiene di avere di meglio da fare e in molti casi che non è stato educato a rispondere al richiamo.

5. Piccolo è ‘buono’

No. Questo è uno di quegli assunti più sbagliati che esistano e fonte di tanti problemi tra cani e tra padroni di cane (nel 99% dei casi generati dal proprietario del cane piccolo). I cani piccoli spesso sono più rognosi e attaccabrighe dei cani grandi, certamente non sono più tranquilli e certamente non sono a priori le vittime, o le prede come ci siamo sentiti dire una volta, dei cani più grandi. Due esempi tra tutti, il terrier tedesco e il jack russell, delicati angioletti a cui tutto è permesso agli occhi della stragrande maggioranza dei loro padroni, cani da caccia con forte senso predatorio nella realtà. Nei cani piccoli come nei cani grandi bisogna considerare le caratteristiche di razza e il carattere di ogni individuo..

6. Mi sento in colpissima

Eh no. Uno dei comportamenti dei quadrupedi che più da sollievo e diverte gli umani è quando dopo una malefatta si mostrano contriti e colpevoli. La verità però è un altra: è scientificamente provato che i cani non conoscono il senso di colpa ma sono veri furbastri e hanno una straordinaria capacità di percepire lo stato d’animo dei padroni per cui quando combinano qualcosa e il padrone si adira, pur non avendo idea di cosa hanno fatto sentono che è cambiata l’aria ed adottano una postura sottomessa (la famosa aria colpevole) che a priori li rende meno suscettibili alle aggressioni.

 7. Abbaia e si lancia, è aggressivo

Non necessariamente, anzi. Molto spesso i cani che si comportano in modo aggressivo sono impauriti ed ansiosi e sperano, mostrandosi forti e aggressivi (quando in realtà sono l’esatto contrario), di riuscire a crearsi o a ripristinare una situazione in cui si sentono sicuri. Molto spesso ottengono il risultato opposto, oltre a far innervosire i padroni e diventano pariah di strade e giardini. Individuare e risolvere il problema non spetta a loro però, povere creature, ma ai loro proprietari.

8. Ringhia, è cattivo

No, a più livelli. Il ringhio è un messaggio di avvertimento – qualcosa del tipo, ‘non mi piaci’, ‘stai attento’, ‘stammi lontano’ – e in un mondo ideale, il destinatario lo capisce e recepisce e ne trae le dovute conclusioni. Il cane insicuro che si sente piccolo, tenerello ed incapace di affrontare un eventuale scontro (anche se magari è un gigante di taglia), ad esempio, è probabile che ringhi per tenere lontani quelli di cui ha paura. Certo non ringhia perchè è cattivo.

9. Salta addosso a tutti, che carino, è affettuoso

Non necessariamente. Per molti cani – anche di piccoli di taglia – saltare sugli umani non è segno di affetto ma di controllo. Il comportamento non è da apprezzare; è invece da correggere.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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