Home Educazione Cinofila Una nuova tecnica di addestramento dei cani: il Do as I Do

Una nuova tecnica di addestramento dei cani: il Do as I Do

I cani sono creature straordinarie e ogni proprietario ne fa, consapevolmente o inconsapevolmente, esperienza.

Qualcuno potrebbe chiedersi perchè scriviamo inconsapevolmente, come se fosse possibile vivere la straordinarietà dei cani senza rendersene conto.

E’ proprio quello che vogliamo dire.

Uno degli aspetti straordinari dei cani riguarda l’apprendimento sociale.

Per apprendimento sociale, in inglese social learning, si intende la capacità di imparare osservando il comportamento di altri e i cani sanno imparare determinati comportamenti dopo averli osservati in altri e negli altri sono inclusi anche gli umani.

Per noi è così naturale che lo diamo per scontato ma se ci si sofferma un attimo ci si rende conto della immensità della cosa: i cani sono esseri di un’altra specie, con linguaggio, comportamenti e regole di comportamento propri e ciononostante non solo ci osservano ma addirittura imparano comportamenti (gestire situazioni, fare cose, risolvere problemi) da quello che hanno osservato fare a noi.

Un’altra dimostrazione di quanto sia speciale la relazione tra i cani e gli umani.

La capacità di imparare osservando ha anche implicazioni pratiche, perchè l’apprendimento sociale può essere usato efficacemente come strumento per addestrare i cani.

‘Do as I Do’ è il nome di una nuova tecnica di addestramento basata sulla capacità di apprendimento sociale dei cani creata dalla Dottoressa Claudia Fugazza, Etologa, Ricercatrice il presso il Dipartimento di Etologia dell’Università Eovos Lorand di Budapest, e Istruttore cinofilo, autrice dell’affascinante libroDo as I Do. Il cane impara guardandoci. L’apprendimento sociale nel training’.

La abbiamo intervistata.

Gentile Dottoressa Fugazza, grazie infinite per il tempo che ci dedica.

D (Dogdeliver): Perchè è importante l’apprendimento sociale?
CF (Claudia Fugazza): Apprendimento sociale vuol dire acquisire informazioni e comportamenti dall’osservazione di altri ed è molto importante perchè permette di ridurre il rischio associato all’apprendimento individuale che necessariamente si basa sul trial and error (tentativo ed errore). E come si può immaginare, non tutti i tentativi sono buoni e alcuni sbagliati possono anche essere fatali. Si potrebbe dire che l’apprendimento sociale è beneficiare della conoscenza collettiva – altri affrontano determinate situazioni/risolvono determinati problemi e io osservandoli imparo come si fa, seguo (imito o replico, dipende) il loro comportamento e raggiungo il risultato. Non devo cercare io una soluzione, con i rischi che questo può comportare, l’ho appresa dagli altri. L’uomo per esempio, tende ad utilizzare maggiormente l’apprendimento sociale, quanto più il compito da imparare è difficile  

D: L’apprendimento sociale non è unico dei cani nel mondo animale, ma il loro è speciale. Perchè?  
CF: L’apprendimento sociale dei cani è speciale perchè loro sono capaci di apprendere non solo dai loro simili (altri cani) ma anche dall’uomo (e quindi da un soggetto di una specie diversa da loro). Non solo, apprendere dall’uomo per loro è naturale – i cani sono naturalmente predisposti a relazionarsi con l’uomo.

D: Ci può spiegare il metodo ‘Do as I Do’?
CF: E’ una tecnica di addestramento in cui si insegna al cane a replicare comportamenti (ad esempio un gesto, oppure una azione) eseguiti da un umano.

D: Si può dire che tramite il Do as I Do il cane impara a imitare quello che fanno gli umani?
CF: Non precisamente. Il cane già possiede la capacità cognitiva di imitare. Con questo metodo gli insegniamo ad imitare (anche) quando glielo chiediamo noi: il cane riceve un input (una ‘richiesta’, ad esempio spingere una pallina) da parte dell’umano, e replica. Notare che ho usato il termine replica perchè il cane può imitare l’umano (rifare la stessa cosa che ha fatto l’umano) oppure emularlo (e quindi raggiungere lo stesso risultato ma in modo diverso). Faccio un esempio che dovrebbe aiutare a capire meglio: apro uno sportello con una mano e chiedo al cane di aprire anche lui uno sportello. Il cane potrebbe usare la zampa (più o meno l’equivalente della mano) oppure usare il muso perchè ritiene che sia più efficiente. Il risultato è lo stesso ma il modo usato per raggiungerlo è diverso. Il Do as I Do serve anche a capire l’interpretazione che il cane da alla richiesta fatta dall’umano. In altre parole, il cane non è un robot che riceve una richiesta e la esegue come un automa, il cane riceve una richiesta e le risponde ragionandoci sopra.

D: Cosa si può insegnare ai cani con il Do as I Do?
CF: Il Do as I Do è una tecnica di addestramento avanzato che si aggiunge ad altre ed è particolarmente indicata per l’insegnamento di azioni complesse (ad esempio l’aiuto ai disabili). Abbiamo anche scoperto che i cani che imparano con il Do as I Do non solo ricordano di più e più a lungo, ma anche generalizzano la conoscenza – riescono a risolvere un problema simile ad uno che già hanno risolto. Il Do as I Do certamente non è usabile per insegnare a non tirare al guinzaglio o per il richiamo, per fare due esempi.

D: Tutti i cani possono imparare tramite il Do as I Do?
CF: Di base sì ma trattandosi di una tecnica di addestramento avanzato, i cani devono già avere esperienza di addestramento.

D: Tutti i proprietari possono imparare ad usare il Do as I Do?
CF: Di base sì ma come per i cani che devono avere già compiuto un certo percorso, anche i proprietari che vogliono imparare il Do as I Do devono avere una certa esperienza di addestramento.

D: L’uso del metodo Do as I Do è possibile solo se esiste un certo tipo di relazione tra il cane e il suo proprietario?
CF: Nella nostra esperienza, al Dipartimento di Etologia della Eotvos Lorand University a Budapest, i cani fanno il Do as I Do con tutti. Considerato però che è scientificamente provato che privilegiano il proprietario rispetto agli altri, è possibile immaginare che nella fase di apprendimento lavorino meglio se il loro interlocutore è il proprietario, ma una volta che hanno imparato lavorano con tutti.

Per chi volesse approfondire ulteriormente, ricordiamo il libro (scritto in modo gradevolissimo) Do as I Do. Il cane impara guardandoci. L’apprendimento sociale nel training’.

Alcune foto:

 

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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