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Meglio il cane giusto

Qualche giorno fa abbiamo elencato 6 motivi perchè i cani grandi sono meglio dei piccoli e 6 motivi perchè i cani piccoli sono meglio dei grandi e in realtà l’unica vera risposta possibile è che è meglio il cane giusto.

Abbiamo scritto tante volte, non esiste il cane giusto in assoluto, esiste il cane giusto per sè e l’unione con il compagno a quattrozampe deve arrivare dopo una lunga e studiata scelta che consideri le caratteristiche genetiche, la storia, il carattere e la personalità del cane e la sua compatibilità con le persone e la situazione in cui si troverà a vivere. La taglia ed altre considerazioni estetiche possono intervenire ma solo dopo queste fondamentali valutazioni.

Un esempio classico è il Jack Russell. Attratti dalla piccola taglia, dal colore bianco e dal pelo corto, lo prendono in tantissimi ma ben pochi sono consapevoli che dietro l’aspetto angelicato si cela un predatore impavido e instancabile che spela come un dannato ed è pronto ad attaccar briga con chiunque, meglio se molto più grossi di lui/lei. Chi voleva un cane con queste caratteristiche sarà pronto a gestirlo, chi lo ha scelto pensando di prendere un peluche e scopre a cose fatte di avere in casa un cacciatore bellicoso avrà problemi. Ci sono poi, ed è forse il caso peggiore, quei proprietari che anche di fronte ai fatti che mostrano che il loro peluche è in realtà un predatore negano l’evidenza e incapaci di gestire correttamente il loro animale sono fonte di zizzania e problemi nella comunità umano-canina in cui si muovono.

Un altro esempio è il Cavalier King, spessissimo scelto da quello strano gruppo di persone che decide che vuole un cane ma ha paura dei cani. Il Cavalier è piccolo, è morbido, ha le orecchione lunghe e gli occhioni e quanti proprietari lo prendono convinti che sia un pupazzo per poi scoprire con orrore che è un cane che si comporta da cane. E via di problemi.

I due casi di cui sopra sono emblematici e rivelano un aspetto significativo legato alla questione della dimensione del cane: in tanti, e tra questi prevalentemente chi privilegia quelli piccoli, associano erronamente la taglia ad aspetti comportamentali del cane quando invece la dimensione non indica la sua ‘bontà’ (altra caratterizzazione tanto diffusa quanto errata) nè la sua predisposizione verso i bambini, nè se è più o meno distruttivo, nè la sua necessità di movimento, nè la sua necessità di spazi più o meno ridotti, nè quanto sporca nè quanto spela, nè se è facile o se è difficile da gestire. Queste cose le dicono il carattere, la predisposizione genetica, la personalità e le esperienze di vita, motivo per cui sono i primi fattori da considerare quando si decide di accogliere un quadrupede nella propria vita.

Detto questo, bisogna concludere che la taglia del cane non conta nulla? No. Una questione importante da considerare è che i cani vanno sempre controllati e sono imprevedibili – uno strattone improvviso è sempre possibile, ad esempio – e la sicurezza di tutti – del cane, degli altri cani, degli umani – richiede che chi li accompagna abbia la forza (e l’autorevolezza) di tenerli.

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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