Home Educazione Cinofila Come gestire al meglio il cane da solo a casa: intervista a Cinzia Stefanini

Come gestire al meglio il cane da solo a casa: intervista a Cinzia Stefanini

Il punto 7 del perchè il mio cane è un principe è intitolato ‘Mai da solo‘.  Dovrebbe essere al primo posto, al secondo e anche al terzo perchè la verità è che una delle preoccupazioni principali delle padrone di cane – come in tante cose, gli uomini sono diversi in questo – è che la creatura non rimanga mai a casa da sola e per evitare che succeda fanno veramente di tutto. Riflettendo sulla nostra (disastrosa) gestione di Oban (che invece è bravissimo) a casa da solo siamo stati presi da un un momento di rara sobrietà e ci è sorto il dubbio, sarà mica che questa ansia da solitudine a quattrozampe è solo umana e il cane in casa per conto suo sta benissimo per cui potremmo essere un po’ più sereni e magari uscire ogni tanto?

Abbiamo chiesto aiuto alla super Cinzia Stefanini.

D (Dogdeliver): Ciao Cinzia! Iniziamo subito con la prima domanda, è vero che i cani hanno il senso del tempo che passa e si accorgono se stanno da soli 5 minuti o 6 ore?
C (Cinzia): Assolutamente sì! Sono pienamente in grado di percepire la “quantità” del tempo trascorso dal variare dei fenomeni esterni (luce del giorno, rumori della città o delle abitazioni vicine, rintocchi delle campane..) o da fenomeni interni (aumento del senso di fame o bisogno di uscire). Quello che non hanno è solo una suddivisione del tempo in ore e minuti.

D: Parlando dei cani che paiono tranquilli quando li si lascia a casa da soli, soffrono e non lo fanno vedere o sono effettivamente sereni?
C:  Per il cane non è naturale rimanere da solo, in natura raramente accadrebbe per cui è assolutamente necessario che impari a stare da solo fin da piccolo.

D: Visto che hanno il senso del tempo che passa, qual è il numero massimo di ore in cui possono essere lasciati da soli?
C: Dipende molto dal cane, dall’età e dal tipo di razza. I cani giovani hanno naturalmente bisogno di uscire più spesso e si attivano (e quindi si annoiano) più spesso. Certe razze (labrador, cani da caccia in genere) di solito sono molto attivi da giovani ed hanno bisogno di fare molta attività. E’ importantissimo ricordare che il cane non ha bisogno di uscire solo per sporcare ma anche per socializzare, giocare, divertirsi, attivarsi, distrarsi…… Per fare un parallelo, pensate di rimanere domani a casa da soli senza telefono, senza pc (o similari),  senza libri, senza televisione, senza quotidiani, senza un mazzo di carte, senza poter parlare…

D: Si può preparare il cane quando si sa che dovrà rimanere a casa da solo?
C: Dipende molto dal cane. Per alcuni avere una routine semplifica la gestione del momento della separazione, per altri che magari hanno già problemi nel distacco, una sequenza prestabilita di eventi anticipa qualcosa che sta per accadere e quindi aumenta l’agitazione.

D: Si può abituare il cane che rimanere a casa da solo non è una brutta esperienza?
C: Certo. E’ importante innanzi tutto impostare fin da subito una buona gestione della solitudine e bisogna farlo nel momento in cui è più naturale il distacco, solitamente fra i due e i quattro mesi circa (ma tali termini possono variare da soggetto a soggetto).

D: Come si può impostare correttamente la gestione della solitudine? In altre parole, come possiamo insegnare al cane a rimanere da solo?
C: Partendo dal principio che la gradualità è sempre un buon inizio, dividerei la preparazione in due momenti, il tempo in cui il cane rimane da solo, che deve essere inizialmente breve e allungarsi un po’ alla volta – non si può pretendere che un cucciolino rimanga solo tanto tempo, magari anche senza sporcare; e poi il modo in cui avviene la separazione: è molto utile che i proprietari restino sereni e non facciano tanti saluti che potrebbero preoccupare il cane – in altre parole, comportarsi in modo tale che il cane non pensi che la separazione è un fatto importante. Eventualmente per tenerlo impegnato quando è solo si possono lasciare anche un ossetto o un kong. Nel caso di dubbi su come impostare il distacco, soprattutto se il cane adottato è già adulto (e quindi potrebbe avere molte più difficoltà e rimanere da solo) bisogna rivolgersi a un educatore o al veterinario.

D: Si può fare qualcosa per rendere il più possibile indolore, se non addirittura piacevole, la permanenza a casa da solo?
C:  Certo. Una volta che il cane ha imparato a rimanere da solo gli si possono lasciare ossetti, kong oppure altri giochi di masticazione che possono farlo rilassare. In commercio ci sono anche diffusori o collari a feromoni che possono aiutare il quadrupede a rilassarsi. Se il cane manifesta sintomi di un disagio da solitudine, invece, bisogna rivolgersi ad un esperto del comportamento o ad un rieducatore.

D: Chi è impegnato tante ore fuori casa e ha comunque preso un cane, cosa deve fare per assicurare il benessere del quadrupede?
C: Prevedere che qualcuno vada a casa e faccia uscire il cane. L’eventuale amico o dog sitter dovrebbe assicurare al cane non solo l’uscita igienica ma anche una adeguata passeggiata e i momenti di gioco e socializzazione adeguati per la sua (del cane) età.

D: Ci sono anche cani che quando li si lascia da soli anche per pochi minuti devastano la casa, abbaiano all’infinito, ululano, si feriscono etc. Cosa c’è all’origine del loro comportamento?
C: Le motivazioni sono svariate e non sempre sono a carattere ansioso. Per stabilirlo occorre fare una valutazione comportamentale molto complessa. Mi raccomando, attenzione al “fai da te” ed “ai consigli da giardinetto”, ricordando sempre che ciò che ha funzionato per un cane in passato non solo non è detto funzioni anche per il nostro ma a volte può persino peggiorare la situazione.

D: Come si possono aiutare i cani che non riescono a stare da soli nemmeno cinque minuti e i loro proprietari?
C: Bisogna assolutamente rivolgersi subito ad un esperto o al proprio veterinario curante

D: Concludendo, secondo te sbagliamo a preoccuparci tanto che il cane non rimanga mai a casa da solo?  
C: Per come sono le vite di questi tempi è molto importante che il cane sviluppi questa competenza (stare da solo tranquillamente). Pensiamo ad un’emergenza o ad un impegno imprevisto ma anche a poter uscire qualche volta non in compagnia del cane (un cinema, un teatro…). Molto spesso i cani che non sanno stare a casa da soli vocalizzano (abbaiano, cosa non molto apprezzata nei condomini) oppure distruggono facendo danni e spesso mettendosi a rischio (conosco un cane che si è tirato addosso la televisione!). Per il loro benessere quindi è importante che imparino a stare bene anche in nostra assenza ma noi non dobbiamo abusare della loro pazienza.

Grazie!

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Lauretana

La mamma umana di Oban, autrice di Senti chi Abbaia, ama la montagna, leggere e scrivere, ha un debole per la mozzarella. Pensa che i cani siano creature straordinarie e la vita con loro un'esperienza oltre l'immaginabile che, incredibile ma vero, si scopre nella sua straordinarietà ogni giorno, anche dopo tanti anni con il cane.

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